Valerio, Chiara - Chi dice e chi tace

MaxCogre

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"Scauri, affacciato sul Tirreno, è l’ultimo paese del Lazio, un posto né bello né brutto, con una sua grazia scomposta. Qui negli anni Settanta si trasferisce Vittoria, è arrivata assieme a Mara, forse l’ha adottata, forse l’ha rapita, si dicono tante cose. Vittoria, con la sua risata che comincia bassa e finisce acuta, è una donna distaccata e affabile, accogliente ed evasiva; ha comprato una casa nella quale tutti possono entrare e uscire, ha aperto una pensione per animali quando in paese i veterinari si preoccupano solo di mucche e conigli. Vittoria non ha mai litigato con nessuno, non ha mai cambiato taglio di capelli. La sua generosità è inesauribile, alcune sue abitudini sono diventate moda comune. Il paese non la capisce, eppure si sente attratto da lei.
Vittoria viene ritrovata morta nella vasca da bagno, uno stupido incidente, una fine improbabile. Il paese accetta, perché sa capire le disgrazie e tace, Lea Russo invece no. Lea, che fa l’avvocato, ha un marito, due figlie e una vita ricca di impegni, è sempre stata affascinata da Vittoria. Non vuole accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Ciò che emerge della donna, del suo passato insospettabile, spinge Lea Russo lungo un sentiero su cui è difficile avanzare, e dal quale è impossibile tornare indietro. Qui scopre l’evanescenza dell’identità, la sua e quella di tutti. Qui scopre, senza riuscire a contarle, quante sono le facce della violenza. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. In Chi dice e chi tace niente rimane mai fermo, le passioni, le inquietudini, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono del passato: tutto sempre si muove, tutto può sempre cambiare."

Molte gioie in questo libro. Primo di aver preso una cosa recente alla biblioteca, è del 2024, secondo che poteva vincere il premio strega - categoria che avevo declassato brutalmente - i favoriti al premio strega - e che alla fine mi ha fatto cambiare il mio pregiudizio sul suddetto premio. Terzo la sorpresa di ascoltare veramente una voce nuova, nel modo di scrivere, di raccontare, molto libera e sperimentale. Eleganza e stranezza, selvatica e ricercata, nello stesso periodo.
La stranezza è tutto il libro d'altronde, che ci sono dentro tutti i generi, il giallo - e giallo non è, il romanzo corale del paese che è Scauri e della sua piccola comunità, il realismo, l'analisi sociale, e un mondo parallelo, tutto interiore tra l'amore di ciò che si è e dove si sta e il sospetto di poter essere anche altro, amare altro.
SPOILER?
Mi spiego, si tratta della storia di questa Vittoria che si trasferisce con la giovane Mara (amante? amica?), a Scauri, nel basso lazio dopo gaeta, un paesino chiuso sulla propria spiaggia che di culturale non ha nulla se non la ex sede del PC e il dopo lavoro dei ferrovieri. Invece si vede che Vittoria, da come tratta da pari a pari con gli uomini, da come gestisce i soldi e la casa, dalle sue abilità che pian piano diventano indispensabili alla comunità, ha avuto anche un altra vita, con orizzonti molto più ampi. Si vede anche e sopratutto dal fatto che Vittoria, bellissima libera misteriosa, in paese conquista più o meno tutti, uomini e donne e anche quelle che meno dovrebbero comprenderla. Forse conquista non è la parola giusta, dovremmo dire seduce. Nella sua casa, sempre aperta, il cui giardino fiorito si chiama costantinopoli. E quando improvvisamente muore con un altrettanto improvviso moto dell'animo Lea, la protagonista, avvocatessa con famiglia e con una vita potremmo dire 'sui binari', si rende conto di essere stata sedotta e dolorosamente di aver perso l'oggetto del suo insospettato amore. Il lascito, nulla di materiale a lei tuttavia, è però l'anelito ad una vita più libera e più grande di quella che c'è tra la montagna e la spiaggia, la chiesetta e il dopolavoro - e che questa vita con Vittoria già la stava, inconsapevolmente, scoprendo dentro di sè. A questo punto Lea deve sapere chi era e come è morta Vittoria. Consigliatissimo.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
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L'ho letto l'anno scorso, quando è uscito. È stato il primo e finora unico.
Anche a me era piaciuto molto sia per la storia, sia per lo stile e quindi lo consiglio pure io.
Chiara mi è simpatica, l'ho conosciuta attraverso un programma tv (Propaganda live), è originaria di un luogo di mare, Scauri, che conosco abbastanza bene (anche se io in vacanza andavo a Gaeta/Serapo) e poi parla velocemente, più di me 🤭.
Tifavo per lei per il premio Strega.
Mi riprometto sempre di leggere altro di suo.
 

MaxCogre

Well-known member
Mi fai pensare che proprio Scauri, che deve essere deliziosa, è descritta in modo amabile e infatti anche il lettore la 'ama', ci si sente trasportato quasi a viva forza, i personaggi che la abitano sono pure belli. E infatti il punto di novità è proprio questo ai miei occhi - Lea ama Scauri con tutti i suoi limiti fisici e mentali - e la sua vita lì, ma ama anche vittoria e tutto quello che rappresenta. E qui è una tensione che dà vita a tutto il racconto, ed è anche una verità bella da rivelare: si può amare questo, e anche altro - e mescolarli assieme come fa la figlia di lea coi gusti del gelato lol.
 
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