qweedy
Well-known member
"Sono passati solo due anni, e di tutto ciò che è stata non è rimasto nulla.
Lena era brillante, determinata, brava a detta di tutti, curata, buona. Poi nella sua vita era entrato Saverio, e tutto era stato stravolto. Quel ragazzo più giovane, che viveva per essere contro qualsiasi regola, pregiudizio, conformità, l'aveva trasformata. E non erano solo i vestiti, i capelli, le parole. Era lei, le sue sicurezze, il suo amor proprio. Tutto calpestato in nome di un amore che agli occhi di tutti gli altri era solo nella sua testa. Il giorno in cui lui era finito in Arno, dato per disperso prima e per morto poi, qualcosa in Lena si era spento definitivamente.
Sono passati due anni, e di Saverio le resta il cane Argo, che ancora la vive come un'usurpatrice, e un senso di vuoto dolente e indistruttibile. La sera in cui trova nella cassetta della posta un cellulare, Lena pensa che si tratti di uno scherzo, oppure di uno sbaglio. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che quell'oggetto può cambiare la sua vita. Perché i messaggi che arrivano, e a cui lei non può rispondere, parlano di cose che solo Saverio può sapere. E quindi è vivo. È tornato. Così, senza che Lena se ne accorga, quell'oggetto diventa l'unica linfa vitale a cui abbeverarsi, e non importa che i messaggi siano sempre più impositivi e le ordinino di commettere atti di cui mai si sarebbe pensata capace. Perché se lei farà la brava, lui rientrerà nella sua vita. O questo è ciò che pensa. Almeno fino a quando le persone che le stanno intorno cominciano a morire. E il gioco si fa sempre più crudele. E la prossima vittima prescelta potrebbe essere lei."
Il romanzo è costruito sulla tensione psicologica indotta da un misterioso stalker che attraverso un cellulare recapitato nella cassetta postale di Lena induce nella vittima l’illusione che Saverio, l’amante scomparso nell’Arno in preda ai fumi dell’alcol o della droga, sia ancora in vita.
Però è stato faticoso da leggere, troppo lento e troppo macchinoso, la protagonista è piuttosto antipatica e molto fastidiosa. E così pure Caparzo, il poliziotto che l'aiuta, un personaggio ostico e contorto dal linguaggio basilare.
Ho letto che l'autrice aveva dichiarato in un’intervista che avrebbe ritenuto ben riuscito il suo lavoro se avessimo trovato insopportabile l’inettitudine della protagonista Lena. Posso rassicurarla, Lena e il poliziotto sono davvero disturbanti e sgradevoli.
Si salva solo il finale con un po' di azione, che poi prepara l'avvio del secondo libro della trilogia, Zoo.
Non mi sento di consigliarlo, per tre quarti il libro è fastidioso.
Lena era brillante, determinata, brava a detta di tutti, curata, buona. Poi nella sua vita era entrato Saverio, e tutto era stato stravolto. Quel ragazzo più giovane, che viveva per essere contro qualsiasi regola, pregiudizio, conformità, l'aveva trasformata. E non erano solo i vestiti, i capelli, le parole. Era lei, le sue sicurezze, il suo amor proprio. Tutto calpestato in nome di un amore che agli occhi di tutti gli altri era solo nella sua testa. Il giorno in cui lui era finito in Arno, dato per disperso prima e per morto poi, qualcosa in Lena si era spento definitivamente.
Sono passati due anni, e di Saverio le resta il cane Argo, che ancora la vive come un'usurpatrice, e un senso di vuoto dolente e indistruttibile. La sera in cui trova nella cassetta della posta un cellulare, Lena pensa che si tratti di uno scherzo, oppure di uno sbaglio. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che quell'oggetto può cambiare la sua vita. Perché i messaggi che arrivano, e a cui lei non può rispondere, parlano di cose che solo Saverio può sapere. E quindi è vivo. È tornato. Così, senza che Lena se ne accorga, quell'oggetto diventa l'unica linfa vitale a cui abbeverarsi, e non importa che i messaggi siano sempre più impositivi e le ordinino di commettere atti di cui mai si sarebbe pensata capace. Perché se lei farà la brava, lui rientrerà nella sua vita. O questo è ciò che pensa. Almeno fino a quando le persone che le stanno intorno cominciano a morire. E il gioco si fa sempre più crudele. E la prossima vittima prescelta potrebbe essere lei."
Il romanzo è costruito sulla tensione psicologica indotta da un misterioso stalker che attraverso un cellulare recapitato nella cassetta postale di Lena induce nella vittima l’illusione che Saverio, l’amante scomparso nell’Arno in preda ai fumi dell’alcol o della droga, sia ancora in vita.
Però è stato faticoso da leggere, troppo lento e troppo macchinoso, la protagonista è piuttosto antipatica e molto fastidiosa. E così pure Caparzo, il poliziotto che l'aiuta, un personaggio ostico e contorto dal linguaggio basilare.
Ho letto che l'autrice aveva dichiarato in un’intervista che avrebbe ritenuto ben riuscito il suo lavoro se avessimo trovato insopportabile l’inettitudine della protagonista Lena. Posso rassicurarla, Lena e il poliziotto sono davvero disturbanti e sgradevoli.
Si salva solo il finale con un po' di azione, che poi prepara l'avvio del secondo libro della trilogia, Zoo.
Non mi sento di consigliarlo, per tre quarti il libro è fastidioso.