Lucarelli, Carlo - Navi a perdere

Ci sono navi che affondano, purtroppo capita. E spesso non si riesce più a trovarle, colpa degli abissi marini. Poi ci sono navi che sono lì lì per affondare e invece, dopo che l'equipaggio le abbandona, ricominciano a muoversi e si spiaggiano da qualche parte. Succede, ad esempio alla Rosso, dicembre 1990. Eppure ci deve essere qualcosa di strano in alcune di queste navi fantasma. Perché altrimenti entrerebbero in azione Capitanerie di Porto, Procure, Commissioni parlamentari, Nuclei speciali dei Carabinieri? Saranno le modalità del naufragio a non convincerli? O le rotte? O i marinai che scompaiono? O forse saranno i documenti di carico, così poco chiari? Tra i più attivi, alla ricerca della verità, c'è il comandante Natale De Grazia, pool investigativo della Procura di Reggio Calabria. Ma muore improvvisamente.


Un grande Carlo, mai visto cosi bravo.
Appassionato, vicino davvero a quello che racconta.... Un grande tributo al comandante De Grazia e a quelli che hanno dato la vita per scoprire la verità.
E' il primo libro in cui sento Lucarelli davvero colpito, infervorato quasi, per quello che racconta.
Una storia che lascia a bocca aperta, che fa venire voglia di lottare, almeno nel proprio quotidiano, per non permettere più certe cose.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Molto bello, davvero..

soprattutto estremamente interessante come immagino lo siano tutti quelli di questa collana...

a proposito ho letto dietro che dovrebbe esserci anche uno di Colitto :mrgreen:
 

kikko

free member
Lo sanno tutti le navi affondano, alcune però affondano troppo di frequente e in circostanze anomale, le chiamano le navi dei veleni o navi a perdere, perchè il loro valore paragonato al carico che trasportano è quasi insignificante. 1979 al largo di Locri in Calabria affonda la Aso con novecento tonnellate di solfato di ammonio. 26 giugno 1982 va a picco la Barbara con con milleduecento tonnellate di manganese. 1 febbraio 1991 è la volta dell'Alessandro I, va giù al largo di Molfetta con le sue tremilacinquecentocinquanta tonnellate di rifiuti tossici....
Quando non affondavano le navi italiane con i loro carichi di veleni arrivavano a destinazione: Nigeria, Libano, Sierra Leone, Monzabico, Somalia, Eritrea... pattumiere del mondo civile. Con il suo inconfondibile stile, in un racconto/denuncia agghiacciante, Lucarelli ci racconta cosa c'è stato dietro a questi traffici illeciti: circostanze, date, nomi, cognomi. Sospetti, come le circostanze che portarono alla morte a Mogadiscio della giornalista Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Un libro denuncia che elogia le poche persone che hanno tentato di fare chiarezza e smaschera chi a cercato di occultare i fatti
 
Alto