Mi spiego meglio: il genere principe che ha dominato l'antichità era la tragedia, e in generale in genere teatrale. Con la caduta dell'Impero romano, la tregedia è andata man mano spegnendosi (era già in una crisi pesantissima ai tempi di Marco Aurelio) e hanno cominciato ad affermarsi generi quali l'agiografia, e l'epica. Quest'ultima, sebbene sia sempre esistita, nell'Età di mezzo ha avuto un'evoluzione importante, sia per scopi politici (spesso serviva a legittimare l'ordine esistente), sia per avanzamento della percezione e della teoria estetica. Nel 1155 un chierico normanno, tal Robert Wace, presentò alla corte inglese di Enrico II Plantageneto un testo chiamato Roman de Brut. Trasposizione e ampliamento in volgare della cronaca Historia Regum Britanniae del
monaco Goffredo di Mountmouth, questo testo narra le mirabolanti gesta di Brut, condottiero discendente di Enea e antenato di Artù,
eponimo di Bretagna. Fu una bomba atomica: per la prima volta
invece una narrazione ciclica e articolata in lasse similari e
autonome che permettevano la ripetizione della stessa scena 4 o 5
volte, come nella canzone di gesta, si ha una catena concatenata
di eventi, e sebbene il testo sia un ricettacolo di mirabolandi
corbellerie, la narrazione prende un andamento di tipo causale. Ma
non è tutto: nel 1170 esce il primo romanzo di Chrétien de Troyes,
massimo poeta del Medioevo romanzo assieme a Dante. Con la sua
opera l'eroe del romanzo non è più guidato dal destino ineluttabile, da presagi, da predestinazioni, dal caso, ma assume un ruolo attivo, ha una volontà, una psicologia, una coscienza verso e per il mondo che lo circonda. Insomma la narrazione da monologica diventa dialogica. Verso la metà del XIII secolo i romanzieri scelgono per vari motivi, (non sto a dilungarmi sul perché e il percome), di cominciare a utilizzare la prosa: questa sarà l'ultima grande innovazione nella storia del romanzo. Col tempo naturalmente la forma si è affinata, i personaggi si sono fatti più complessi, la descrizione delle ambientazioni più realistica ecc... ma fondamentalmente l'evoluzione si è fermata. Si è trattato più che altro di un affinamento di ciò che è stato fatto in quei pochi decenni dell'Età di mezzo. Ora pensate che si riuscirà ad avere un'evoluzione strutturale nuovamente così grande?
P.S
Scusate se non sono andata più affondo, ma sto scrivendo a braccio e non ho i libri sottomano