Montaldo, Giuliano - I demoni di San Pietroburgo

Mary70

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In un giorno di nebbia del 1860, Fjodor Mikhajlovic Dostojevskij varca la soglia dell'ospedale psichiatrico di San Pietroburgo per incontrare un presunto folle, Gusiev, che lo ha contattato per lettera. Al suo amato scrittore, il giovane confessa, pentito, di aver fatto parte del gruppo terroristico che ha da poco assassinato il principe e che sta preparando l'omicidio del granduca. Il progetto prevede l'annientamento dell'intera famiglia imperiale e il solo modo per sventarlo è fermare il capo dei rivoltosi, una donna di nome Aleksandra. Sconvolto da questa notizia, pressato dall'aguzzino a cui deve consegnare un romanzo entro cinque giorni, Dostojevskij ingaggia una lotta con i suoi demoni: la colpa, il dubbio, il passato, la malattia.

Mi è piaciuto molto questo film del 2007, interessante la trama, molto bella l'ambientazione. Biografico e bibliografico.:)
 
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Minerva6

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Ho letto solo un'opera(mea culpa,rimedierò!) di Dostoevskij,"Il giocatore". Ed è proprio quella che l'autore sta terminando di scrivere, sotto dettatura ad una giovane stenografa, mentre si snoda la trama del film.Grande interprete l'attore protagonista,ma molto bravi anche gli attori italiani che lo affiancano.Del regista avevo già apprezzato L'Agnese va a morire e Sacco e Vanzetti.
 

Dorylis

Fantastic Member
Nella Russia zarista, Dostoevskij incarna la modernità, che rifiuta la rivoluzione cruenta e si identifica invece, con la pratica della libertà di pensiero e l'esercizio dello spirito umanitario.La Russia ritratta da Montaldo non è quella di Eisenstein, delle masse e dei grandi movimenti, bensì quella degli individui isolati, tormentati e sparsi..
Un omaggio al grande Dostoevskij, stupendo!
 

elisa

Motherator
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Un film complesso, molto letterario e teatrale, fondamentalmente cupo, è un po' il testamento spirituale di Dostoevskij e forse di Montaldo, che cerca di conciliare gli ideali giovanili rivoluzionari, che porteranno allo scrittore dieci anni di Siberia, con quelli più moderati degli ultimi anni. Il film è girato su due livelli, da una parte l'esperienza della Siberia e dall'altra quella del vecchio Dostoevskij che scrive Il giocatore, a fare da trait d'union c'è un gruppo di giovani rivoluzionari che si ispirano alle idee di Bakunin.
Girato quasi sempre in mezzo alla nebbia o alla neve, Dostoevskij è interpretato dai ritmi lenti, perplessi e profondi dell'attore cult di Kusturica Miki Manojlovic che spesso "raffredda" un po' il film che rimane comunque un'ottima opera per cinefili e appassionati del grande scrittore russo. Da un'idea di Andrej Konchalovski che forse avrebbe trattato in modo meno equilibrato una materia così incandescente.
 

Gian

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Questo di Montaldo è stato decisamente un gradito ritorno dopo tanti anni di riposo. Ci sono molte cose in questo film, molti aspetti interessanti, una fotografia bellissima del bravissimo Arnaldo Catinari, pensate che l'hanno girato quasi sempre di notte per avere l'atmosfera giusta, visto che quando sono andati in Russia hanno trovato delle bellissime giornate di sole purtroppo.
Il protagonista è bravissimo ed è doppiato benissimo, non mi è piaciuta la Crescentini, soprattutto il doppiaggio. E' stato un film molto faticoso per Montaldo perchè gliene sono successe tante, subì anche uno slittamento di qualche mese per colpa degli effetti speciali sbagliati. Penso che non ne farà più di film. Per ora si butta solo sul documentario, ne ha appena fatto uno su Fidel Castro.
 

risus

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Cominciamo da quello che mi è piaciuto meno: le interpretazioni femminili della Caprioli e della Crescentini... non so, poco credibili, poco adatte al ruolo secondo me... :boh::boh::boh:
Bravissimo invece l'attore che interpreta Dostojevskij, Miki Manojlovic: è lui, è proprio Dostojevskij in persona... bravo bravo bravo!!!!

Mi ero avvicinato a questo film con molto scetticismo pensando si trattasse di un "mattone" poco digeribile (come si pensa a volte dei romanzi dello scrittore russo); ho trovato invece un film molto interessante che affronta contemporaneamente la storia di un uomo, la genialità di un artista e lo scorrere della Storia di un Paese, la Russia.
Dostojevskij è il fulcro di tutte le vicende narrate, vicende che si snodano tra realtà e immaginazione, tra presente e passato; mentre a San Pietroburgo i "demoni" stanno conducendo la città alla rivoluzione, Dostojevskij ingaggia una strenua lotta con i suoi demoni: la colpa, il dubbio, il pasato, la malattia.

Film consigliato, storia appassionante anche se con qualche pecca e banalità (l'aquila, per esempio), stupenda la fotografia.
:wink::wink::wink:
 
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