A me MI piace "compagno/a". Anche se non ne ho
Io ho sempre pensato: se mia "suocera" mi definisce sua "nuora" pur non avendo ufficializzato nulla perché io dovrei farmi dei problemi a chiamare "marito" Andrea?
Questo nella teoria, poi nella pratica lui è il mio ragazzo e io sono la sua ragazza anche se siamo alla soglia dei 40 e diventa quasi ridicolo....:boh:
perchè mai ridicolo?
mio marito è passato da poco nella categoria oldboy ma sempre ragazzo è :wink:
Boh non lo so...mi fa tanto "fidanzatini 14enni con la cartella" e noi quella fase l'abbiamo passata da mo'.
... però, a pensarci bene, quando eravamo fidanzati, siccome lui era mooolto più grande di me (io ventenne, lui trentacinquenne) all'inizio lo chiamavo il mio "ragazzo" poi ho importato il nordico "moroso"...
Quello che dici è parzialmente vero. è verissima la prima parte, e cioè che il Sacramento del Matrimonio è qualcosa di cui il sacerdote è solo testimone, ma è anche vero che in quanto Sacramento ha il suo valore intrinseco e - come dire?- non sostituibile (questo, chiaramente, per chi è credente).
Ora, non sono un'esperta di questioni teologiche, però credo dia un po' come la Riconciliazione (ovvero la "confessione"): il sacerdote è tramite di Dio, non è certo lui a perdonare i peccati! però questo non toglie che l'atto vero e proprio sia fondamentale: il Sacramento è dentro quell'atto, anche se non si esaurisce in esso, e anzi dovrebbe essere qualcosa che parte molto prima e che in quel momento trova il suo più pieno compimento!
Scusate l'OT, ma mi è venuto spontaneo! :wink:
Cara ayuthaya, "tecnicamente" ho risposto a Ila: può tranquillamente chiamare marito il suo uomo poichè il "sacramento matrimonio" si concretizza con la reciproca accettazione di convivenza dei due convenuti. E' chiaro che questo (per i cattolici) debba avvenire dinnanzi ad un testimone di Dio (sacerdote) che benedice il sacro vincolo e dinnanzi a testimoni laici (uno, due, tre, quattro,...) che ne certificano l'unione davanti alla comunità.