[Serie tv] Il giovane Montalbano - Visione comunitaria

isola74

Lonely member
Vista anche l'ultima puntata stirando una montagna di biancheria (...come farò da ora in poi?:??)... Montalbano mi sembra "cresciuto" rispetto all'inizio e devo dire che mi è piaciuta abbastanza anche la storia (che non ricordavo affatto...)
Mimì Augello è molto simpatico e Fazio somiglia sempre più al Fazio maturo dei romanzi successivi.
Insomma, promosso!
 

velvet

Well-known member
Visto anche io l'ultima puntata. Tirando le somme la serie mi è piaciuta, hanno fatto un buon lavoro secondo me, perchè non era impresa facile.

Peccato che due puntate le ho perse, ma sicuramente ci tormenteranno con le repliche per cui avrò occasione di vederle... :mrgreen:
 

Dory

Reef Member
No Dory, la favola che nei "gialli" il colpevole venga sempre individuato è una favola dovuta a Poirot & C. e agli altri romanzi che tanto hanno contribuito a fare della letteratura gialla una letteratura di serie B, come era considerata fino a non molto tempo fa. Nei romanzi seri (ti rimando agli autori citati) spesso il colpevole sfugge così come accade nella realtà. Appunto perché sono racconti che, oltre ad avere una valenza nella descrizione sociale e individuale, sono realistici.
E' il realismo che conta, non la verosimiglianza: la realtà, specie in questo campo, è spesso inverosimile e la cronaca, attuale e passata, è piena di esempi.

Capisco quello che vuoi dire, però per avere 'la realtà' basta guardare il telegiornale, oppure leggere la folta schiera di saggi su delitti reali. Da un libro di narrativa io voglio che si vada oltre la realtà, che ci sia un valore aggiunto, qualcosa in più che non sia legato alla mera 'realisticità' della trama. Questo qualcosa in più a cui alludo è appunto l'approfondimento psicologico e filosofico. Naturalmente parlo per il mio gusto, per ciò che piace a me. :)
 

Dory

Reef Member
Ultimo episodio de Il giovane Montalbano :( :(
Mi mancherà parecchio!!!

Questo episodio è molto diverso dagli altri nel colore, è cupo, fosco e ricco di tensione.
Mi piace lo svolgimento di trame parallele, denominatore comune di tutti gli episodi, in questo caso declinato anche nelle vicende personali del commissario, la morte della madre e il difficile rapporto con il padre, che sono ad una punto di svolta, e l'apprensione per il viaggio solitario di Livia, che si sovrappongono al mistero degli animali uccisi ogni lunedì.

Questa volta Augello fa finalmente qualcosa oltre che andare appresso alle donne! :mrgreen:
 

maurizio mos

New member
Capisco quello che vuoi dire, però per avere 'la realtà' basta guardare il telegiornale, oppure leggere la folta schiera di saggi su delitti reali. Da un libro di narrativa io voglio che si vada oltre la realtà, che ci sia un valore aggiunto, qualcosa in più che non sia legato alla mera 'realisticità' della trama. Questo qualcosa in più a cui alludo è appunto l'approfondimento psicologico e filosofico. Naturalmente parlo per il mio gusto, per ciò che piace a me. :)

Fermi restando ovviamente i gusti personali, guarda che Chandler, Simenon, Olivieri, Ross McDonald rispondono appieno al tuo desiderio di approfondimento psicologico unito a un perfetto realismo (compreso un po' di inverosimile, come c'è in realtà). Personaggi ben delineati, approfondite descrizioni di caratteri e ambienti, tempi dell'azione ineccepibili. Sull'approfondimento filosofico non ho ben chiaro cosa intendi. Quanto ai delitti reali, premesso che se si potessero leggere i verbali di interrogatorio ci si addormenterebbe dopo mezz'ora o non ci capiremmo niente, tieni presente che gran parte delle trasposizioni o delle ricostruzioni sono ampiamente adattate per farle sopportare dal pubblico.
Certo che se si avesse la possibilità e la pazienza di leggere i verbali...
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Fermi restando ovviamente i gusti personali, guarda che Chandler, Simenon, Olivieri, Ross McDonald rispondono appieno al tuo desiderio di approfondimento psicologico unito a un perfetto realismo (compreso un po' di inverosimile). Personaggi ben delineati, approfondite descrizioni di caratteri e ambienti, tempi dell'azione ineccepibili. Sull'approfondimento filosofico non ho ben chiaro cosa intendi

Come ho già detto, per me un maggiore realismo nella trama non è un valore aggiunto ad un buon giallo (a me piace usare questo termine perché dà colore, letteralmente e metaforicamente) il vero valore aggiunto è l'aspetto filosofico.
Per aspetto filosofico intendo riflessioni sulle grandi questioni della vita, dell'esistenza, del bene e del male, della natura e della mente umana, dell'etica e della moralità, del pensiero, dell'istinto, tutti temi che vengono ampiamente trattati, e con grande maestria, dalla Vargas, nel senso che sono incorporati nella trama senza essere messi lì come dei sermoni o delle divagazioni pedanti.
Se la trama si riduce ad una mera questione di realismo, posso, come ho detto, guardare il telegiornale o un documentario, oppure leggere un saggio.
Da un romanzo voglio altro.

Ad ogni modo, questi autori da te citati non li ho letti, per cui li leggerò senz'altro e ti farò sapere. :)

PS. So che la discussione tra me e maurizio mos è un po' OT, ma mi sembra davvero molto interessante, per cui se qualche moderatore lo ritiene opportuno, potrebbe spostare i nostri post in una discussione nuova apposita.
 

maurizio mos

New member
Come ho già detto, per me un maggiore realismo nella trama non è un valore aggiunto ad un buon giallo (a me piace usare questo termine perché dà colore, letteralmente e metaforicamente) il vero valore aggiunto è l'aspetto filosofico.
Per aspetto filosofico intendo riflessioni sulle grandi questioni della vita, dell'esistenza, del bene e del male, della natura e della mente umana, dell'etica e della moralità, del pensiero, dell'istinto, tutti temi che vengono ampiamente trattati, e con grande maestria, dalla Vargas, nel senso che sono incorporati nella trama senza essere messi lì come dei sermoni o delle divagazioni pedanti.
Se la trama si riduce ad una mera questione di realismo, posso, come ho detto, guardare il telegiornale o un documentario, oppure leggere un saggio.
Da un romanzo voglio altro.

Ad ogni modo, questi autori da te citati non li ho letti, per cui li leggerò senz'altro e ti farò sapere. :)

PS. So che la discussione tra me e maurizio mos è un po' OT, ma mi sembra davvero molto interessante, per cui se qualche moderatore lo ritiene opportuno, potrebbe spostare i nostri post in una discussione nuova apposita.





Quindi, se ho ben capito, il "giallo" per te deve essere l'occasione, lo spunto per un'analisi filosofica o per valutazioni di etica o sociali. Interessante, mi intriga e sto pensando ad autori che soddisfino l'idea ma in effetti siamo lontani anche dai migliori autori in grado di approfondire contesti e situazioni sociali (o dei personaggi)
Ho iniziato a leggere "Chi è morto alzi la mano": ho avuto dei problemi al'inizio perché, stabilito che non esiste un albero che compare dal nulla in una notte, ne deriva che anche la storia non può esistere. Ho deciso di considerare la storia un fantasy e mi sembra che vada meglio. Ma mi viene sempre in mente Il codice Da Vinci...
 
Alto