E' confortante essere completamente in disaccordo con un post
Ciao, premetto che non ho letto le vostre discussioni sul sondaggio, ma ho solamente votato e guardato i risultati. Mi riesce difficile pensare che la Divina Commedia sia la più votata. Per una serie di motivi, tra cui: siamo nel 2011 e ancora votiamo un libro del '300? Non ne voglio sminuire la grandezza, se ora sto usando queste parole gran parte del merito è di Dante, se è vero che la Divina Commedia è stata il principale mezzo di diffusione dei principi della lingua italiana. Ma qui penso a una seconda osservazione: ma chi l'ha letta tutta? Secondo me nessuno delle 5 persone che l'ha votata (potete smentirmi, ovviamente, e vi farò i complimenti per il coraggio). Perchè è un libro difficile da leggere, è il volgare del XIV secolo, è pieno di messaggi e allusioni che noi non potremo mai comprendere senza nessuno che intervenga a spiegarcele.
Io ho letto la Commedia due volte; quando non ho nulla da fare, inoltre, ne rileggo alcuni passi.
Punto 2: la Commedia non è affatto libro "difficile"
Punto 3: non è vero che il volgare da secolo XIV è pieno di messaggi incomprensibili senza ausilio di note.
Basta leggere, leggere senza preconcetti.
Leggete e vedrete quanto sia più leggibile di alcune robacce contemporanee.
L'Iliade e l'Odissea sono, poi, dei testi totalmente lontani da noi.
Ma sono lonteni solo nel tempo.
Io sento il ciclo omerico "vicinissimo"
Parliamo di "libri" nati da una tradizione orale (cosa impensabile oggi), scritti poi in greco antico, passando per il latino sono arrivati ad oggi. E raccontano di una società di centinaia e centinaia di anni fa, fondata sulla guerra e sulla presenza di dèi reali e con un fortissimo legame con il mondo dei mortali. Come facciamo a sentire queste opere così vicine alla società odierna? Cosa ci suscita oggi la lettura delle avventure di Ulisse/Odisseo?
Sono uno splendido specchio di ciò che siamo oggi.
Sono una cifra o una crittografia di ciò che siamo.
E sono splendide, ricche di metafore che han fatto la nostra storia, di immagini immortali che, non a caso, stentiamo a dimenticare.
diceva che bisogna calarsi in tutto e per tutto nella società del tempo, nel clima culturale di allora, in quello che gli uomini di quel periodo pensavano. Ogni arte o letteratura è stata contemporanea, non dimentichiamolo. Risulta difficile per me comprendere delle opere per noi così lontane (è probabile che sia stupido io, non dico certo di no, ma è più probabile che sia un sentimento comune, d'altronde c'è gente che, a differenza nostra che siamo qui a parlarne 10 minuti su un forum, ha passato tutta la vita a cercare di comprendere davvero questi capolavori), fare l'operazione di calarsi nel tempo.
Ecco!
A mio parere ciò non è affatto necessario. Non credo sia necessario "calarsi" per comprendere un'opera d'arte. Su questa via ..ogni opera ci sarebbe incomprensibile
Il vero è che nessun opera può essere compresa fino in fondo ..punto. Al di là del tempo e dello spazio, le vie interpretative sono sempre innumerevoli.
Potresti provare a leggerle prima di giudicare: sarebbe un passo in avanti, non credi?
Riguardo la comprensione. Io sono contro la semplice estetica. Non mi accontento di guardare e bearmi dell'immagine, oppure leggere e godere della bellezza della scrittura. Per me la comprensione è fondamentale. Non posso considerare un'opera la più bella di sempre (tralasciamo la difficoltà del discorso e del termine "sempre", alla fine comunque è tutto soggettivo) se non riesco a capirla a pieno.
Ma almeno ..vuoi leggerla? Perché detto così, sembra ridicolo (senza offesa).
Appunto: io, te o chialtri mai comprenderemo appieno il significato di qualsiasi opera d'arte: sia essa l'Iliade o L'Arcobaleno di Pynchon (contemporaneo).
Non è una questione di tempo e spazio.
Altro appunto: le opere d'arte non servono a nulla. Tantomeno a comprendere un periodo storico. Possono, collateralmente aiutarci a ..ma, in fondo, sono creazione di bellezza: null'altro vogliono essere.