Libertà di recensione

mame

The Fool on the Hill
Ognuno è quello che legge.... interessante affermazione, quindi le persone vengono catalogate in intelligenti e stupide in base al libro che hanno sul comodino o in borsa? E se uno ha sul comodino le barzellette di Totti (per puro diletto) ma è un virtuoso del pianoforte, o un genio della matematica è stupido lo stesso?
Io non sono d'accordo. Ma visto che , che nella mia libreria convivono pacificamente Stephen King, Faletti, la Troisi, Dumas Hugo e Kafka suppongo che la mia opinione non conti molto. :)

Oh cielo, ma cosa avranno pensato di me al supermercato nel vedermi sbirciare tra le pagine del libro di Alessandro Siani? "Guarda quella povera analfabeta! E sta pure ridendo! Che indecenza!"
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Ognuno è quello che legge.... interessante affermazione, quindi le persone vengono catalogate in intelligenti e stupide in base al libro che hanno sul comodino o in borsa? E se uno ha sul comodino le barzellette di Totti (per puro diletto) ma è un virtuoso del pianoforte, o un genio della matematica è stupido lo stesso?
Io non sono d'accordo. Ma visto che , che nella mia libreria convivono pacificamente Stephen King, Faletti, la Troisi, Dumas Hugo e Kafka suppongo che la mia opinione non conti molto. :)

Ila, ovviamente parlo dell'insieme (o dell'orientamento) di quel che uno legge non di ogni singolo libro! :D
Ed io ho specificato che quella è una mia "frase classica", ha valenza solo per me, non voglio mica (ne mi interessa) convincer nessuno; la tua opinione vale quanto la mia, a prescindere da Hugo, King, Dumas e Troisi :)
 

pigreco

Mathematician Member
Sapevo che l'affermazione "Ognuno è quello che legge" avrebbe scatenato le polemiche. Io vado oltre: quando conosco una persona oltre a chiederle cosa legge (ammesso che legga) cerco di scoprire anche cosa ascolta e cosa guarda. Non si tratta di catalogare le persone in stupide, intelligenti etc etc, si tratta di capire con chi abbiamo affinità o meno. E' ovvio che se il libro preferito di una persona è "Tre metri sopra il cielo", il suo cantante del cuore Gigi D'Alessio e il film della sua vita "Vacanze a Miami", probabilmente io e quella persona abbiamo poco a che fare e probabilmente ancor meno da raccontarci. La lettura, così come la musica o il cinema, prevede delle scelte individuali ben precise, attraverso le quali si può in qualche modo delineare un certo tipo di carattere. Non si tratta di offendere nessuno, ma dietro la frase "Ognuno è quello che legge" si nasconde una grande verità. Andrei oltre dicendo "Dimmi cosa leggi (ascolti, guardi) e ti dirò chi sei".
 

ila78

Well-known member
Sapevo che l'affermazione "Ognuno è quello che legge" avrebbe scatenato le polemiche. Io vado oltre: quando conosco una persona oltre a chiederle cosa legge (ammesso che legga) cerco di scoprire anche cosa ascolta e cosa guarda. Non si tratta di catalogare le persone in stupide, intelligenti etc etc, si tratta di capire con chi abbiamo affinità o meno. E' ovvio che se il libro preferito di una persona è "Tre metri sopra il cielo", il suo cantante del cuore Gigi D'Alessio e il film della sua vita "Vacanze a Miami", probabilmente io e quella persona abbiamo poco a che fare e probabilmente ancor meno da raccontarci. La lettura, così come la musica o il cinema, prevede delle scelte individuali ben precise, attraverso le quali si può in qualche modo delineare un certo tipo di carattere. Non si tratta di offendere nessuno, ma dietro la frase "Ognuno è quello che legge" si nasconde una grande verità. Andrei oltre dicendo "Dimmi cosa leggi (ascolti, guardi) e ti dirò chi sei".

Messa in questo modo è completamente diversa però....:D Allora forse avevo interpretato male io. Pardonnez moi!
 

velvet

Well-known member
Sapevo che l'affermazione "Ognuno è quello che legge" avrebbe scatenato le polemiche. Io vado oltre: quando conosco una persona oltre a chiederle cosa legge (ammesso che legga) cerco di scoprire anche cosa ascolta e cosa guarda. Non si tratta di catalogare le persone in stupide, intelligenti etc etc, si tratta di capire con chi abbiamo affinità o meno. E' ovvio che se il libro preferito di una persona è "Tre metri sopra il cielo", il suo cantante del cuore Gigi D'Alessio e il film della sua vita "Vacanze a Miami", probabilmente io e quella persona abbiamo poco a che fare e probabilmente ancor meno da raccontarci. La lettura, così come la musica o il cinema, prevede delle scelte individuali ben precise, attraverso le quali si può in qualche modo delineare un certo tipo di carattere. Non si tratta di offendere nessuno, ma dietro la frase "Ognuno è quello che legge" si nasconde una grande verità. Andrei oltre dicendo "Dimmi cosa leggi (ascolti, guardi) e ti dirò chi sei".

Però secondo me anche messa così è un approccio estremamente riduttivo. Dire a priori che non si avrà molto da raccontarsi con chi legge cose diverse (o non legge), ha diversi gusti musicali e cinematografici non mi trova d'accordo, sono sicura che questi non sono le sole cose che contano nella tua vita.

Ti faccio un esempio personale: ho un'amica che legge pochissimo e quando lo fa legge la Kinsella e Fabio Volo (che io non ho mai letto); ascolta musica che io non conosco nemmeno, e al cinema va a vedere solo commediole leggere (che nell' 80% dei casi a me non piacciono)...
Eppure ti assicuro che è una grande donna e che la nostra amicizia mi ha dato molto: è una ricercatrice piuttosto affermata, fa volontariato, viaggia molto e racconta esperienze molto interessanti in proposito, ama gli animali come me e la pensa come me su molti argomenti.
Non condividiamo le letture e al cinema non andiamo insieme, ma se mi fossi fermata a questo quando l'ho conosciuta avrei perso tanto.

Sono sicura che un po' tutti abbiamo esperienze di questo genere e che quindi non è utile generalizzare... :wink:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
molto chiare le parole di pigreco, che condivido appieno. nonostante io faccia fatica ad accettare una frase (che come qls "sentenza" è per sua natura limitata) come "ognuno è ciò che legge" (e la ragione di qst mia "fatica" è che appunto io sono contraria a qls identificazione), sono però d'accordo che costruiamo la nostra vita attraverso le piccole scelte che facciamo tutti i giorni.
prediligere una cosa piuttosto che un'altra è più importante di quanto nn crediamo: se ce ne rendessimo conto staremmo molto più attenti a tutte le nostre azioni, anche leggere un libro!!! quello che IO condivido di qst "opinione" è che, anche in una scelta apparentemente "piccola" come qll del prossimo libro da leggere, noi mettiamo tutto noi stessi...o almeno così dovrebbe essere. La nostra vita è preziosa, il nostro tempo anche: nn voglio dire che nn si possano fare/leggere cose "leggere" (ci mancherebbe!) ma inevitabilmente mettiamo al primo posto qll che per noi è più importante! per cui se "al primo posto" nella nostra vita mettiamo cose di "poco valore"... bè, finite voi la frase. qst secondo me vale per i libri come per tutto il resto!
avendo una gran passione per i viaggi, io applico lo stesso principio anche in qst campo: nn è che se uno fa solo viaggi in villaggi turistici vuol dire che sia una persona di poco valore, ma di certo -in qst tipo di scelta- esprime una sua personale "priorità" di ciò che vale la pena fare/vedere e cosa no!
 
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Zaccone

New member
Condivido ogni cosa. Ma non la supremazia della letteratura tra le arti :)

Qui ci sarebbe da scrivere un saggio. Non dico che la letteratura è maggiore della musica o della pittura, dico solo che Dante, a parer mio, a fatto molto di più di Beethoven [a proposito, oggi è il 185° anno della sua morte] e Leonardo da Vinci, col rispetto per gli stessi (che sono fra i più grandi geni dell'umanità): Beethoven ha portato nella sua opera maggiore il sentimento più grande, la gioia. E Dante? Dante ha portato una gioia ben più grande, quando, nel Paradiso, incontra Dio: Dante (protagonista) incontra Dio, e il sentimento derivato è la gioia, quella per eccellenza, la gioia suprema, la gioia "perfetta". Nemmeno Leonardo da Vinci è riuscito a fare una cosa del genere.
Ho ridotto di moltissimo la portato di questi grandissimi artisti, ma solo per dirvi che secondo me Dante è l'artista per eccellenza, non che la letteratura sia l'arte per eccellenza.
 

maurizio mos

New member
Non condivido.. :)
Parto dal fondo: mi pare ovvio che quando io o te o chiunque altro scriva un commento su un libro sia implicito il "secondo me"! Se sto scrivendo io, di chi dovrebbe esser l'opinione? Per forza di cose mia!
E' un pleonasmo quello suggerito da te! :)
Secondo appunto: stiam parlando di libri, non di amore o vestiti ok? Quindi il mio ragionamento rimane esteso solo a questo campo! Parlo per me: è dagli anni del liceo che ho quest'idea su cosa sia bene leggere e non la cambierò mai, perchè ho la certezza del tempo trascorso che mi conforta riguardo la bontà delle scelte! :D Amo dire che ognuno "è quel che legge", se pincopallo legge male la colpa è sua; se si sente offeso da un commento negativo vuol dire che ha la "coda di paglia" poichè è consapevole delle proprio pessime letture! :D
Io non m offenderei mai se qualcuno dicesse che leggo romanzi mediocri o schifezze assolute :)

No, temo di non aver suggerito un pleonasmo (complimenti) solo un cenno di buoni rapporti con gli altri, tanto per non far pensare che tu ritenga (come certo non è) di dare giudizi assoluti e inappellabili (che come certo sai non li può dare nessuno)

Bene, lodevole direi persino avere idee così chiare... solo che sono le tue: Pinco Pallo non legge bene o male, legge quel che gli piace. Dici che legge male perché legge Topolino? (per dire) Può darsi ma se a lui piace cosa c'è da sindacare? senza contare che si può leggere Topolino (per dire) ed eccellere nella vita.
Ognuno è quel che legge?, magari fosse così semplice...
 

maurizio mos

New member
Nn voglio "filosofare", nn mi pare la sede adatta... Ma vorrei sottolineare una cosa: quando dico che nn dovremmo identificarci con le cose che amiamo, con le nostre opinioni e (prime fra tutte) con le nostre emozioni, nn voglio dire che nn dobbiamo abbracciare qst cose con passione o viverle pienamente... tutt'altro!!! spesso è proprio il nostro eccessivo identificarci con qst cose che, riducendo la nostra lucidità, ci impedisce di essere consapevoli di qll che amiamo, di qll che pensiamo, di qll che proviamo... Riesco a spiegarmi?

(nel caso continuo dopo perchè ora nn posso!!! :mrgreen:)



D'accordissimo
 

maurizio mos

New member
E poi, cari amici, dove siamo arrivati?
Se ben ho capito tutto nasce perché A ha espresso la propria opinione su un libro forse con termini e dialettica un po' troppo categorica; B e C sono intervenuti infastiditi m'è parso si capire più che dalla sostanza dalla forma un po' troppo brusca, D è sceso in campo in soccorso di A in modo ancora più vivace; io (ammetto la mia colpa) mi sono inserito cercando di spostare la discussione verso una generale valutazione delle recensioni (sono attendibili?, i critici sono attendibili? ecc) ma la cosa s'è ampliata verso i massimi sistemi e ora apprendo che siamo quel che leggiamo ("Il legger molto ci fa superbi e pedanti, il veder molto ci rende saggi, ragionevoli e utili" diceva Lichtenberg - tranquillo Des, non faccio sfoggio di cultura, l'ho letta sulla seconda di copertina di un vecchio Tex)
Io credo (notare "io credo": certo è un pleonasmo ma serve a sottolineare che è una mia opinione e perciò fallace e discutibile) che siamo ciò che leggiamo, mangiamo, vestiamo, parliamo, agiamo, lottiamo, amiamo... siamo ciò che la nostra vita ci ha fatto mentre noi facevamo la nostra vita.
Sapete?, un mio caro amico, primario di radiologia, due specialità, specialista angiografo, appena ritornato da un convegno a Miami dove è stato apprezzato relatore, sub appassionato, con una grande cultura (ultimamente abbiamo discusso del De bello, che lui ama leggere in latino), mi ha confessato che a lui Fabio Volo lo ha divertito. Eppure se (Dio non voglia) avrò bisogno di uno stent nella vena cava penso proprio che mi affiderò a lui.
Vado a cena, buon appetito a tutti.
Se ho tempo dopo vagherò un po' per il forum vedendo cosa vorrebbe essere qualche amico, cosa vuol dirmi un altro e se qualcuno è andato avanti nel racconto a più mani.
 

Mizar

Alfaheimr
Qui ci sarebbe da scrivere un saggio. Non dico che la letteratura è maggiore della musica o della pittura, dico solo che Dante, a parer mio, a fatto molto di più di Beethoven [a proposito, oggi è il 185° anno della sua morte] e Leonardo da Vinci, col rispetto per gli stessi (che sono fra i più grandi geni dell'umanità): Beethoven ha portato nella sua opera maggiore il sentimento più grande, la gioia. E Dante? Dante ha portato una gioia ben più grande, quando, nel Paradiso, incontra Dio: Dante (protagonista) incontra Dio, e il sentimento derivato è la gioia, quella per eccellenza, la gioia suprema, la gioia "perfetta". Nemmeno Leonardo da Vinci è riuscito a fare una cosa del genere.
Ho ridotto di moltissimo la portato di questi grandissimi artisti, ma solo per dirvi che secondo me Dante è l'artista per eccellenza, non che la letteratura sia l'arte per eccellenza.
Saranno pure punti di vista... Ti dirò: io considero Shakespeare e Dante quali i massimi scrittori mai esistiti. Eppure gente come Dalì, Bernini, Michelangelo, Stravinsky, Mahler, Ligeti, Cage mi hanno dato tanto quanto i due scrittori :)

Per me, momenti come gli ultimi movimenti di una sinfonia Mahleriana sono come la sublime visione dantesca di Dio - per intenderci. E potrei dire anche di Ives, Bruckner, Shostakovich... Anche loro (ed altri geni della musica) mi propongono visioni divine altrettanto nobili.

Tra l'altro, se il "luogo massimo" dell'arte dantesca è quello della sublime gioia del contatto con dio,, bhè, anche Beethoven ci offre di momenti simili; e lo fa in alcune tra le sue maggiori opere. Queste maggiori opere non ricomprendono La Nona (e relativo inno alla gioia): essa non è affatto né la migliore sinfonia beethoveniana, né, in generale, la migliore opera del maestro. Mi riferisco, piuttosto, al secondo movimento della Sonata N°32 (Arietta e poi su...), al movimento lento del 15° quartetto, al fugato della Marcia funebre della Terza Sinfonia, all'Andante della Settima (questa sì, la migliore sinfonia beethoveniana), e, soprattutto, alla Missa Solemnis tutta (il Credo :sbav:)
 
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Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Bene, lodevole direi persino avere idee così chiare... solo che sono le tue: Pinco Pallo non legge bene o male, legge quel che gli piace. Dici che legge male perché legge Topolino? (per dire) Può darsi ma se a lui piace cosa c'è da sindacare? senza contare che si può leggere Topolino (per dire) ed eccellere nella vita.
Ognuno è quel che legge?, magari fosse così semplice...

Infatti è questo il punto; ho detto che io amo dire così, è una mia frase, non ho scritto da nessuna parte che dovrebbe esser così per tutti! Sarò libero di usare i metri di giudizio che più gradisco? :) Non vedo perchè ogni volta che esprimo un'opinione qualcuno debba sentirsi offeso a prescindere! E' tanto importante quel che penso io? Non credo proprio, non è verità assoluta :D
"Ognuno è ciò che legge" (estendiamo pure ad ascolta o vede), per te non è così semplice, niente da dire, per me lo è :)
 

Apart

New member
Ben venga la critica o il giudizio negativo di un racconto, ma non del lettore, perchè non sempre libro stupido è uguale a lettore stupido. Un racconto deve penetrare il cuore del lettore. Se non lo penetra, è un racconto per altri e non per me. Pericoloso è farsi piacere un racconto perchè altri ci vogliono convincere che sia bello. Che gioia poter dire che Cèline non sa scrivere, che Proust non racconta nulla, e che Dante è noioso!
:)

La Aleramo non la leggerei mai.
 

maurizio mos

New member
Ben venga la critica o il giudizio negativo di un racconto, ma non del lettore, perchè non sempre libro stupido è uguale a lettore stupido. Un racconto deve penetrare il cuore del lettore. Se non lo penetra, è un racconto per altri e non per me. Pericoloso è farsi piacere un racconto perchè altri ci vogliono convincere che sia bello. Che gioia poter dire che Cèline non sa scrivere, che Proust non racconta nulla, e che Dante è noioso!
:)

La Aleramo non la leggerei mai.


Pienamente d'accordo (ma la Aleramo non l'ho letta quindi appena avrò tempo lo farò per conoscerla)
 

darida

Well-known member
Il libro dovrei leggerlo e a questo punto quasi mi tocca :mrgreen:
Per quanto riguarda le recensioni, anche particolarmente feroci, non trovo il fatto cosi' disdicevole, magari solo poco simpatico da leggere, come lo sono in genere un po' tutte le posizioni radicali.
Quello di Des Esseintes non puo' essere ritenuto un giudizio assoluto, e se anche volesse esserlo e' un "problema" suo :)
 

Zaccone

New member
Saranno pure punti di vista... Ti dirò: io considero Shakespeare e Dante quali i massimi scrittori mai esistiti. Eppure gente come Dalì, Bernini, Michelangelo, Stravinsky, Mahler, Ligeti, Cage mi hanno dato tanto quanto i due scrittori :)

Per me, momenti come gli ultimi movimenti di una sinfonia Mahleriana sono come la sublime visione dantesca di Dio - per intenderci. E potrei dire anche di Ives, Bruckner, Shostakovich... Anche loro (ed altri geni della musica) mi propongono visioni divine altrettanto nobili.

Tra l'altro, se il "luogo massimo" dell'arte dantesca è quello della sublime gioia del contatto con dio,, bhè, anche Beethoven ci offre di momenti simili; e lo fa in alcune tra le sue maggiori opere. Queste maggiori opere non ricomprendono La Nona (e relativo inno alla gioia): essa non è affatto né la migliore sinfonia beethoveniana, né, in generale, la migliore opera del maestro. Mi riferisco, piuttosto, al secondo movimento della Sonata N°32 (Arietta e poi su...), al movimento lento del 15° quartetto, al fugato della Marcia funebre della Terza Sinfonia, all'Andante della Settima (questa sì, la migliore sinfonia beethoveniana), e, soprattutto, alla Missa Solemnis tutta (il Credo :sbav:)

Ognuno ha i suoi gusti artistici, io dico che la Nona sinfonia è la migliore di Beethoven per la sua fama (ampiamente superiore alla Settima), la sua importanza e la sua espressione del sentimento più grande (la gioia, che poi, sempre a mio parere, viene espressa in modo minore rispetto alla visione divina dantesca), oltreché per il mio gusto personale. Ma il discorso si sta spostando su temi troppo filosofici per un semplice forum di libri come questo: dico solo che ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze.

Ben venga la critica o il giudizio negativo di un racconto, ma non del lettore, perchè non sempre libro stupido è uguale a lettore stupido. Un racconto deve penetrare il cuore del lettore. Se non lo penetra, è un racconto per altri e non per me. Pericoloso è farsi piacere un racconto perchè altri ci vogliono convincere che sia bello. Che gioia poter dire che Cèline non sa scrivere, che Proust non racconta nulla, e che Dante è noioso!
:)

La Aleramo non la leggerei mai.

Dante può sembrare noioso se non si capisce (d'altronde, ha un codice linguistico di '700 anni fa), ma ti assicuro che se ci si sforza per capire il senso letterario e soprattutto quello simbolico, allora diventa molto più moderno e interessante di Cèline, Proust e la Aleramo messi insieme.
 

Apart

New member
Ma si, lo so Zaccone. Era una provocazione. A me piace molto Proust, e Dante non lo trovo noioso, anche se non l'ho mai letto tanto. La Aleramo non la conosco. Cèline l'ho letto, è l'unico che non mi piace ora, magari in futuro mi piacerà, i miei gusti non rimangono sempre gli stessi. La questione di fondo è che la libertà di espressione viene prima di Dante e di qualsiasi altra opera, questo ci tenevo a chiarire. :)
 
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