e che c'entra? le scoperte si sono avute in qualsiasi epoca storica. potrei nominarti mille pensatori e/o filosofi antichi e/o studiosi d'ogni genere che hanno dato il loro apporto in questo senso.
La risposta a questo è collegata a quella del punto dopo.
Comunque, in questo caso c'entra eccome l'esser stati cristiani per due motivi. Il primo è che l'influsso delle idee e della filosofia cristiane in tali personaggi è stato evidente, il secondo è che questi pensatori sono stati alla base del pensiero seguente tout court, anche e sopratutto non religioso o ateo.
A Cartesio, ad esempio, dobbiamo buona parte della scienza moderna, tanto nel bene quanto nel male (ad esempio l'ossessione per il controllo e un certo modo di pensare dualistico). A Hegel dobbiamo praticamente tutta la politica moderna, l'ateissimo Marx (che comunque applicò una sorta di messaggio di salvezza cristiano ma nell'immanente) compreso.
ragazzi (sally e yamanaka succitati), mi spiegate questo punto per piacere? in che senso "civilizzato" e "imbarbarimento"? quindi prima dell'avvento della religione non era così, eravamo barbari e incivili? scusate il terzo grado ma mi interessa capire questi punti
E' un'ottima domanda ed è complesso rispondere in poche righe, ma ci provo.
Per comodità mi rifaccio alla sola esperienza del cristianesimo e lascio da parte le altre grande religioni come buddhismo, induismo, taoismo, islam.
I popoli pre-cristiani erano civilizzati eccome, non erano affatto dei barbari. La rivoluzione principale del cristianesimo
è stata la scoperta dell'individuo: come scritto precedentemente tanto i greci quanto i romani non davano molta importanza ad esso, per i greci era sufficiente che l'individuo fosse in armonia con il cosmo (ma l'individuo, di per sè, non aveva molta importanza, anzi a tutti attendeva il destino dell'Ade), per i romani che aderisse ai valori del mos maiorum.
Il cristianesimo invece mette al centro l'uomo, l'individuo, la sua salvezza e integrità. Facendo questo, si compie una rivoluzione copernicana su tutti i fronti, tanto politico/sociali quanto culturali.
Il messaggio base del cristianesimo, infatti, è quello del vivere la pienezza della vita e dell'essere umano sottraendo le proprie proiezioni dal mondo (portare la propria croce) e quindi trovare la piena consapevolezza del proprio Sè profondo mentre i popoli antichi vivevano questa pienezza proiettando i contenuti inconsci sul mondo (si pensi al ritualismo diffuso delle popolazioni antiche, per fare un esempio i sacrifici umani dei Maya), senza riassorbirli in sè. Questa è una rivoluzione di portata epocale che ha permesso all'intero Occidente di svilupparsi e raggiungere picchi di civiltà altissimi, anche perchè il messaggio cristiano è un messaggio attivo nei confronti del mondo.
Infatti, se ci si pensa bene, in fondo l'aspetto religioso della vita non è stato cancellato ma si è semplicemente spostato: dal credere in Dio si è passati al credere a un'ideologia, un sistema politico, un certo tipo di concepire la società etc, questo però senza spingere alla conoscenza e alla consapevolezza di sè, che è la caratteristica chiave di ogni religione e spiritualità matura.
Ovviamente il primo nemico di questo processo è stata per molti versi la Chiesa cattolica...ma questo non determina il senso profondo del messaggio cristiano, aldilà della fede religiosa.