Credo di riprendere quanto già postato da altri se dico che a parer mio si giudica (un libro, un quadro, un'auotmobile, una persona ecc) con l'istinto, con il cuore e con la mente.
Con l'istinto, vale a dire che il nostro vissuto che ci condiziona e ci fa prevenuti verso certi aspetti di ciò che ci circonda (parlo di istinto perché sono "cose" che, al limite, ci portiamo dietro da quando Lucy è scesa dall'albero. Pochissimi - me compreso - amano i serpenti e ancora meno si sentono turbati dal fatto che la vipera del Gabon è minacciata di estinzione ma se parliamo delle foche siamo tutti lì a disperarci)
Con il cuore perché un libro, un quadro, un'auto (per gli appassionati veri) una persona "deve" toccarci dentro. Se un libro non ci emoziona, qualunque libro sia, vale pressapoco come l'elenco del telefono.
Con la mente perché la mente deve guidarci,. mediare le emozioni, razionalizzare i nostri istinti... salvo che uno si innamori (di un libro, di un quadro, di una persona) perché allora tanti saluti. Grazie a Dio!
Io amo Fitzgerald ma detesto Hemingway,
Non sopporto Proust ma apprezzo Balzac,
Non accetto zia Agatha ma amo S.S.Van Dine,
Trovo ottimo Simenon ma rigetto Vargas,
Shakespeare è inarrivabile...
Nessuno è un cialtrone perché legge Volo, si può consigliargli di ampliare le sue vedute ma se a lui piace, si diverte, si rilassa... de gustibus ecc. O no?
E poi, ma ci pensate se tra 50 o 100 anni qualcuno dei soloni della critica decide che i suoi libri rappresentano le pulsioni e le inquietudini della gioventù degli anni 2000? che figura ci facciamo?