78° Minigruppo - Il tamburo di latta di Gunter Grass

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Jessamine

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Martedì prossimo scendo a Milano per un esame, e comunque vada, che sia per consolarmi o per festeggiare, passo in libreria a regalarmi Il tamburo di latta, che lì sono sicura di trovare (odio abitare fuori dal mondo!). Mi dispiace per questa pausa lunghissima!
 

elisa

Motherator
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a me ci vorranno un paio di mesi ancora per finirlo, in compagnia di Oskar si sta bene :)
 

elisa

Motherator
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pagina 270 circa

ho trovato molto erotica la parte che descrive la relazione di Oskar con Maria, i loro giochi con la polvere frizzante sono veramente di una raffinatezza unica, poi il linguaggio che usa Grass pone questa parte del romanzo al top dell'erotismo letterario :)
 

Spilla

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Mi sono persa nel bombardamento della posta polacca. Mi sono imbarcata in altri due libri (David Copperfield e Norvegian Wood) perciò sarò di ritorno tra una decina di giorni.
Sorry, al momento va così...
 

elisa

Motherator
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io invece mi sono persa nell'amore di Oskar per Maria, commovente, delirante, atroce, tenerissimo...
 

Jessamine

Well-known member
Libro secondo - Polvere effervescente

Approfittando di qualche giorno di mare, ho ripreso gli utlimi capitoli che avevo letto, per rimettermi in pari, e ho continuato un po' la mia lettura.
Che dire, questo romanzo mi sta piacendo sempre di più, mi trascina, lentamente forse, ma inesorabilmente, fra i pensieri di Oskar. Adoro come la Storia si insinui quasi per sbaglio nella narrazione, e adoro come tutto ciò sia visto solo in funzione del racconto di Oskar, della sua vita e della sua fissazione di tamburino. La descrizione della Notte dei Cristalli, o della presa della Posta Polacca, ne sono un esempio lampante.
E adoro la maniera sottile che Oskar ha di raccontare la sua crescita, l'adolescenza e i sentimenti che lo legano a Maria.
 

elisa

Motherator
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Oskar parla di sè stesso in prima e in seconda persona, è inquietante la bravura di Grass nel saltare dall'uno all'altro nella medesima riga

:paura:


so di averlo già scritto da qualche altra parte, è inquietante anche ciò :mrgreen:
 

elisa

Motherator
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pagina 320 circa: Oskar adesso vive un'altra storia d'amore, "alla sua altezza", questo Oskar è proprio una sciupuafemmine :)
 

Spilla

Well-known member
Omaggio impotente alla signora Graff

Sono finalmente a metà libro, invischiata nelle vicende che vedono Oskar protagonista, osservatore, istigatore, vittima, giudice.
La trama, ormai è chiaro, praticamente non esiste. C'è solo il labilissimo filo costituito dallo sguardo di Oskar, il sempre-uguale, a tenere insieme una serie di camei ognuno dei quali è unico, quasi indipendente, frutto di una fantasia multiforme e un po' delirante.
Mi riesce difficile commentare questo libro, mi pare che apra ad una serie di sensazioni e percezioni più che ad una comprensione logica della realtà.

Anche queste poche righe mi sa che sono ben confuse... :??
 

Jessamine

Well-known member
Spilla, mi sa che hai ragione. Trovo anche io sia difficile commentare razionalmente questo libro, perché mi colpisce con un intreccio di sensazioni, non a livello logico. E anche il suo "messaggio", a livello inconsapevole, appunto dettato da sensazioni non elaborate, istintive, credo di coglierlo, ma da qui ad effettuare il salto che dovrebbe portarmi a comprenderlo a livello logico e razionale, ce ne passa. E, a dirla tutta, non credo nemmeno di volerlo fare, o almeno, non per ora.

Io purtroppo sto continuando questa lettura veramente a rilento, effettivamente forse leggerlo in piena sessione d'esami, quando il tempo è poco, e in ogni caso ogni energia l'ho impiegata per altro, non è il massimo, ma in fondo mi piacciono i ritmi pacatissimi che ha preso questo gruppo di lettura (più che altro perché vedo che alla fine noi che siamo rimaste ci stiamo muovendo più o meno con lo stesso ritmo :wink:).
 

elisa

Motherator
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pagina 380 o giù di lì

io non ho esami e vado a rilento lo stesso, probabilmente è il ritmo del libro, che da un certo punto in poi prende un taglio tra il surreale e il realismo magico di tipo tedesco...ti lascia senza parole...
 

Spilla

Well-known member
Per me è un po' la sensazione di nuotare al buio. Ok, sono nell'acqua e galleggio, ma non so dove sono né dove sto andando. Insomma, posso essere avvolta dalla sensazione che al momento Oskar mi trasmette, ma non ho particolari stimoli a procedere verso "qualcosa" perché non capisco verso cosa si potrebbe tendere. Anzi, la netta sensazione è che, come Oskar, si debba scegliere di restare fermi ed immobili e non voler diventare nulla d'altro... personalmente lo trovo un po' frustrante. Anche se alcune invenzioni sono magiche, come quella della polverina frizzante nell'incavo della mano o come la nascita di Kurt, figlio-fratello piccolo eppure sempre più adulto di Oskar stesso
 
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elisa

Motherator
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credo che questo smarrimento nella lettura sia voluto perché ci spiazza con cambi di ritmo e di prospettiva, livelli di realtà diversi e anche di scrittura. E' magico e reale nello stesso tempo. Da non sottovalutare quello che può aver sofferto la città di Danzica a quei tempi, l'inenarrabilità porta spesso a cercare linguaggi simbolici apparentemente surreali.

Sono a due terzi del racconto e quello che succede nella cantina con i russi è agghiacciante ma il racconto è leggero come una novella.
 

Jessamine

Well-known member
Io sono circa a pagina 400 ed effettivamente un pochino concordo con Spilla e con la sua metafora del galleggiare al buio. Eppure, tutto questo non saper dove andare a parare, e anzi sospettare che probabilmente non ci sia una direzione, una meta da raggiungere, non mi disturba molto. Certo, è innegabile che dopo quattrocento pagine di lettura, continuare a muoversi in questo spazio allucinato e surreale, dove i capitoli sembrano legarsi tra di loro molto flebilmente, solo attraverso la voce narrante di Oskar, è un po' faticoso. Una maratona, per l'appunto, dove la stanchezza dela corsa, quando si supera la metà del percorso, un pochino forse comincia a farsi sentire, senza però offuscare del tutto la bellezza delle sensazioni che la corsa sta regalando.
Certo non è un libro leggero, ecco, ma di sicuro è unico, e sono contentissima di avere intrapreso questa corsa.
 
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