78° Minigruppo - Il tamburo di latta di Gunter Grass

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Spilla

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Credo anche io, Elisa, che il ruolo di Danzica sia centrale. Non ne so molto, ma immagino che il suo essere sospesa tra mondi, culture, eserciti schierati sia difficile da trasmettere se non attraverso il linguaggio figurato scelto da Grass. Oskar è un non-personaggio, mi pare che rappresenti piuttosto l'insieme, il catalizzatore dell'intera situazione.
 

Kylix

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Per me lo stile stesso è piuttosto pesante: un linguaggio così ricco, allegorico anche; un personaggio così singolare, a volte non seguo bene i suoi ragionamenti e quindi mi risulta addirittura noioso. Trovo che nell'insieme sia senza dubbio una lettura impegnativa. Sono circa a metà e non so se continuare...
 

elisa

Motherator
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Per me lo stile stesso è piuttosto pesante: un linguaggio così ricco, allegorico anche; un personaggio così singolare, a volte non seguo bene i suoi ragionamenti e quindi mi risulta addirittura noioso. Trovo che nell'insieme sia senza dubbio una lettura impegnativa. Sono circa a metà e non so se continuare...

se la lettura ti è di peso io ti consiglio di interromperla, arrivati a metà credo che seppur lenatmente come succede a me il piacere di leggere deve esserci, se non c'è allora hai tutte le ragioni di lasciar stare senza sentirti minimamente in difficoltà :)
 

Kylix

New member
Mi sa che hai ragione, anche se a me dispiace sempre dover mollare un libro, poi un capolavoro come questo...
 

elisa

Motherator
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forse non è il suo momento, o accetti come faccio io di leggere poche pagine al giorno e procedere con estrema lentezza ma godendo lo stesso della lettura oppure se questo ti riesce difficile è meglio che lasci stare, io per reggeere il ritmo gli ho affiancato un altro romanzo più scorrevole e veloce :)
 

Spilla

Well-known member
Kylix, Elisa ha ragione, come sempre... Io però mi sono intestardita, vorrei finire il libro antro il mese di luglio, ce la farò?
Al momento, Oskar se ne è andato da casa...
 

Spilla

Well-known member
Cavoli, e quando succede? Io sono appena tornata a Danzica, al compleanno di quel dolce angioletto di Kurt...
 

elisa

Motherator
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Cavoli, e quando succede? Io sono appena tornata a Danzica, al compleanno di quel dolce angioletto di Kurt...

non ti voglio anticipare niente ma Kurt fa la sua parte in questo :) sono a pagina 450 circa e devo dire che la terza parte è ancora migliore delle precedenti, intrigante è dir poco...
 

Jessamine

Well-known member
Io in questa settimana mi sono portata dietro questo bel mattoncino assieme ad asciugamano e crema zolare, ma è inutile dire che non è esattamente una lettura da ombrellone.
Però un pochino ho letto comunque, ho iniziato il libro terzo, e le considerazioni sono più o meno sempre le stesse: mi sta piacendo tantissimo, ma a piccole dosi.
Mi è piaciuta molto la parte in cui è Bruno a raccontare, si vede bene come le parole di Oskar siano in realtà tutte da interpretare, tutt'altro che chiare e "affidabili".
E niente, pian piano continuo la scalata.. Ormai alla cima non manca più moltissimo, e penso che alla fine Oskar un pochino mi mancherà!
 

elisa

Motherator
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spoiler

io sono a circa 480 di pagina per cui neanche a me manca tantissimo, il grosso è alle spalle, ma la salita è ancora impervia, Oskar che fa il modello, nudo, con la gobba ben in evidenza, all'Accademia delle Belle arti è tutto dire...

Con pochi tratti suggestivi Grass fa l'analisi critica dell'arte tedesca del periodo, geniale...ogni pagina è densa di storia e di cultura, parlando di Oskar si parla di un'epoca
 

Spilla

Well-known member
Non ci credo! per due mesi sono riuscita a leggere al massimo 10pagg al giorno di questo libro... e da due giorni non riesco a staccarmene!!! Sono arrivata a pagina 490, a un passo dalla fine, e questo Oskar adulto, dopo l'assurda avventura con i Conciatori, mi sta trascinando con sé.
Il gusto dell'orrido che talvolta prevale mi ricorda il caro vecchio Céline, Elisa, a te no?
 

elisa

Motherator
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Celine? mi sembra più istintivo e cinico, Grass più razionale e immaginifico, mi sembrano quasi delle favole dei fratelli Grimm sovrapposte tra di loro, il gusto tedesco della storia contro il gusto francese dell'invettiva. L'avevo paragonato al realismo magico sudamericano per come costruisce gli avvenimenti.

A me per il momento non ha dato nessuna accelerazione, vado a piccoli passi come sempre...
 

Spilla

Well-known member
Finito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

..............................................ne parliamo domani..................... :HIPP
 

Spilla

Well-known member
Allora, eccomi con il mio commento...
Aspettate, meglio che prenda fiato prima di partire...

Eccomi, ora ci provo. Premetto: sono sempre più sicura di aver capito davvero poco!!! E' un libro che ho patito, se si può dire così, pur avendolo trovato affascinante (specie verso la fine) non sono riuscita davvero ad entrare nelle sue atmosfere e a farmi trascinare. L'ho trovato slegato e frammentario anche se certamente geniale nella sua costruzione. Passati un po' di giorni dalla conclusione, riesco a capire che non è il parto di una fervida fantasia, ma una costruzione matematica, un intreccio di simboli e metafore (delle quali ho capito ben poco) di estremo rigore intellettuale.
Credo di aver capito che Oskar rappresenta un popolo, forse quello della Germania orientale, privo di identità, incapace di costruirsene una propria, attratto dalla antica dimensione rurale (le gonne della nonna?) ma ormai fatalmente da essa escluso, determinato a non accettare padri, anzi a sterminarli metodicamente, salvo poi sentirsi orfano e privo di identità propria; un popolo che la Storia costringe a crescere, ma che rimane mezzo-uomo, deforme e incompiuto e genera come unico figlio... mah... il capitalismo (Kurt)? :? All'interno di questo disegno generale ci sono infiniti "dettagli" di cui mi sfugge le portata, penso a causa della mia ignoranza sulla storia particolare di quest'epoca e di questo popolo. E' affascinante la scena dell'"Osteria della cipolla" che mi pare prefiguri le odierne terapie di gruppo, senza nemmeno troppa ironia... Quanto alla parte conclusiva, con il ritrovamento del dito anulare ecc., per me rimane avvolta nel mistero!

Non chiedetemi se consiglierei o meno questa lettura, davvero non saprei rispondere... :boh:
 

elisa

Motherator
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ho finito anche io di suonare il tamburo! :YY lettura impegnativa ma soddisfacente appena raccolgo le idee scrivo un mio commento :) cosa ne dite se ci guardiamo anche il film? :MUCCA
 

elisa

Motherator
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Io non ho affrontato il romanzo di Grass seguendone le metafore pur apprezzandole e assorbendole attraverso la lettura, cosa che credo sia giusto fare trattandosi di un romanzo, le note a margine le fanno i critici e non gli scrittori. Io ho seguito Oskar, nella sua crescita-non crescita, nelle sue molteplici esperienze, nel suo scrollarsi di dosso continuamente i condizionamenti e le consuetudini di una realtà che lui rifiuta sin dalla nascita. La metafora più grande è quella con la vita di tutti noi, possiamo accettare questa vita così come ci è stata data oppure possiamo rifiutarci di affrontarla rimanendo immaturi oppure reagiamo usando le armi che abbiamo comunicando il nostro stato d'animo, per Bruno il tamburo, per lo scrittore il romanzo, per ognuno di noi quello che meglio riesce ad esprimerlo. E' questo il nucleo profondo che ho colto nella storia, non lasciare che la storia stessa ti condizioni, ma usare qualsiasi cosa, anche la fantasia o l'estraniamento pur di dimostrare il proprio dissenso.
E' un romanzo profondo, inusuale, affascinante, che a ognuno può dare sensazioni diverse ma di certo non lascia assolutamente indifferenti.
 
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