2° GdL poetico - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Pavese

Minerva6

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Le 10 poesie sono (nell'ordine):

To C. From C.
In the morning You always come back
Hai un sangue,un respiro
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
You,Wind of March
Passerò per piazza di Spagna
The night you slot
The cats will you know
Last blues,to be read some day

Iniziamo da To C. From C.

You,

dappled smile

on frozen snows ‒

wind of March,

ballet of boughs

sprung on the snow,

moaning and glowing

your little « ohs » ‒

white‒limbed doe,

gracious,

would I could know

yet

the gliding grace

of all your days,

the foam‒like lace

of all your ways ‒

to‒morrow is frozen

down on the plain ‒

you, dappled smile,

you, glowing laughter.

11 marzo '50
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Siccome io l'inglese non lo conosco ho cercato subito una traduzione in rete :wink:. E' di Italo Calvino
Questa poesia scritta l’11 marzo del 1950, dopo una breve vacanza a Cervinia con l’attrice americana Constant Dowling, é la prima delle 10 -8 scritte in italiano e 2 in inglese- dedicate a Connie, l’ultima illusione d’amore dello scrittore.

A (C)onnie da (C)esare

Tu,
screziato sorriso
su nevi gelate –
vento di Marzo,
balletto di rami
spuntati sulla neve,
gemendo e ardendo,
i tuoi piccoli “oh!” –
daina dalle membra bianche,
graziosa,
potessi io sapere
ancora
la grazia volteggiante
di tutti i tuoi giorni,
la trina di spuma
di tutte le tue vie –
domani è gelato
giù nella pianura –
tu, screziato sorriso,
tu, risata ardente.
 

Spilla

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Constance-Dowling6.jpg


Ecco la fanciulla in questione.

Aveva buon gusto, Pavese :paura:
 

velvet

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From C to C

Una poesia d'amore vera, piena di ammirazione e meraviglia.
La grazia e il sorriso di Connie che si irradiano sulle nevi sono accompagnate dalla grazia della splendida musicalità dei versi.

Vale la pena leggerla in inglese secondo me (senza nulla togliere alla traduzione di Calvino) perché anche se non si comprende qualche termine (che ho trovato sul dizionario) la musicalità è eccezionale, rende lo spirito incantato che la bella attrice trasmette all'autore.

Bellissimo inizio per questa raccolta, non mi aspettavo tanta vitalità in queste poesie preludio di morte.
 

Minerva6

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seconda poesia

In the morning you always come back

Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
 

Spilla

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Musicale e evocativa From C ti C

La seconda mi pare un po' "classica": gli elementi della natura sono identificati con aspetti dell'amata, i lati oscuri coincidono con foschia e brume, la presenza con il giorno. Delicata, ma forse non troppo originale.
Da dira: Pavese era capace di amare? o fantasticava e basta? Sapeva cogliere in questa donna fin troppo bella e "diva" una donna vera o aveva bisogno di attaccarsi ad un'icona, un ideale che non poteva alla fine dargli vero completamento?
Forse sono io, ad essere troppo prosaica... :mrgreen:
 

velvet

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In the morning you always come back

Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.

Un'altra dedica d'amore che stavolta esprime il bisogno della presenza dell'amata che porta luce a rischiarare la notte come un nuovo giorno che nasce. Il respiro e il fiato della donna invocati dal poeta mi danno l'idea di un bisogno di vita. Forte il verso finale, credo che chiunque vorrebbe una dedica così...
La prosa è semplice ma molto elegante; frasi brevi, nessun termine ricercato.
 

velvet

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Da dira: Pavese era capace di amare? o fantasticava e basta? Sapeva cogliere in questa donna fin troppo bella e "diva" una donna vera o aveva bisogno di attaccarsi ad un'icona, un ideale che non poteva alla fine dargli vero completamento?

Non saprei dire se era capace di amare, quello che percepisco da questa poesia è più che altro l'urgenza, il bisogno di amare e di essere amato.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Io preferisco il Pavese romanziere, non me ne vogliate... però le leggerò con voi e soprattutto leggerò tutti i vostri commenti :).
Posso dire che questa mi piace più della prima. Leggendo il commento di Spilla ho capito il motivo, evidentemente io preferisco proprio lo stile più classico in una poesia, anche se purtroppo c'è il rischio di mancanza di originalità.
Alla domanda sulla capacità di amare dell'autore anche io non saprei rispondere però concordo con la percezione del suo profondo bisogno di amare.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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terza poesia - Hai un sangue, un respiro

Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano ‒
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano ‒
la tua ruga fra gli occhi
come nubi raccolte ‒
il tuo tenero corpo
una zolla nel sole.

Hai un sangue, un respiro.
Vivi su questa terra.
Ne conosci i sapori
le stagioni i risvegli,
hai giocato nel sole,
hai parlato con noi.
Acqua chiara, virgulto
primaverile, terra,
germogliante silenzio,
tu hai giocato bambina
sotto un cielo diverso,
ne hai negli occhi il silenzio,
una nube, che sgorga
come polla dal fondo.
Ora ridi e sussulti
sopra questo silenzio.

Dolce frutto che vivi
sotto il cielo chiaro,
che respiri e vivi
questa nostra stagione,
nel tuo chiuso silenzio
è la tua forza. Come
erba viva nell'aria
rabbrividisci e ridi,
ma tu, tu sei terra.
Sei radice feroce.
Sei la terra che aspetta.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Inevitabile il confronto con Pianto antico di Carducci, ma solo per l'assonanza di alcune parole perché lì la terra era fredda e nascondeva il corpicino del figlio morto, mentre qui la donna è viva, si scalda col sole primaverile e aspetta di germogliare come la terra che produce i suoi frutti (sembra quasi dedicata ad una donna incinta :??).
Molto bucolica, ancora di più delle altre, mi piace ma ancora non mi convince del tutto (il problema però è mio, con le poesie d'amore mi succede spesso).
 

velvet

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Hai un sangue, un respiro

Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano ‒
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano ‒
la tua ruga fra gli occhi
come nubi raccolte ‒
il tuo tenero corpo
una zolla nel sole.

Hai un sangue, un respiro.
Vivi su questa terra.
Ne conosci i sapori
le stagioni i risvegli,
hai giocato nel sole,
hai parlato con noi.
Acqua chiara, virgulto
primaverile, terra,
germogliante silenzio,
tu hai giocato bambina
sotto un cielo diverso,
ne hai negli occhi il silenzio,
una nube, che sgorga
come polla dal fondo.
Ora ridi e sussulti
sopra questo silenzio.

Dolce frutto che vivi
sotto il cielo chiaro,
che respiri e vivi
questa nostra stagione,
nel tuo chiuso silenzio
è la tua forza. Come
erba viva nell'aria
rabbrividisci e ridi,
ma tu, tu sei terra.
Sei radice feroce.
Sei la terra che aspetta.

Hai un sangue, un respiro. Sembra che Pavese stesso si voglia convincere di questa cosa, che voglia in qualche modo agguantare, capire, svelare qualcosa che gli è precluso, che vede come misterioso e lontano da sé.
Il finale è forte e doloroso Sei radice feroce. Sei la terra che aspetta.
C'è più sofferenza in questa poesia rispetto alla pura ammirazione delle precedenti.
 

Minerva6

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quarta poesia - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Eccoci arrivati alla poesia che dà il nome alla raccolta:

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
 

velvet

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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Eccoci arrivati alla poesia che dà il nome alla raccolta:

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Una poesia molto triste come solo può essere un presagio di morte. Morte e amore si uniscono e diventano una cosa sola, la morte è quasi una liberazione dalla sua stessa ossessione ma questo non la rende più dolce, resta un crescendo di angoscia ( I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.), fino all'immagine dell' ingresso agli inferi (Scenderemo nel gorgo muti).
La prosa è sempre essenziale, fatta di frasi brevi e concise ma stavolta più auliche.
Non so come saranno le prossime poesie, ma finora siamo passati dall'amore incantato e la dolcezza, pian piano sempre verso una maggiore tristezza fino a questa presa di coscienza della necessità e dell'urgenza della morte.
In sintesi: poesia bella, forte e triste.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Quinta poesia - You, wind of March

Sei la vita e la morte.

Sei venuta di marzo

sulla terra nuda ‒

il tuo brivido dura.

Sangue di primavera

‒ anemone o nube ‒

il tuo passo leggero

ha violato la terra.

Ricomincia il dolore.

Il tuo passo leggero

ha riaperto il dolore.

Era fredda la terra

sotto povero cielo,

era immobile e chiusa

in un torpido sogno,

come chi piú non soffre.

Anche il gelo era dolce

dentro il cuore profondo.

Tra la vita e la morte

la speranza taceva.

Ora ha una voce e un sangue

ogni cosa che vive.

Ora la terra e il cielo sono

un brivido forte,

la speranza li torce,

li sconvolge il mattino,

li sommerge il tuo passo,

il tuo fiato d'aurora.

Sangue di primavera,

tutta la terra trema

di un antico tremore.

Hai riaperto il dolore.

Sei la vita e la morte.

Sopra la terra nuda

sei passata leggera

come rondine o nube,

il torrente del cuore

si è ridestato e irrompe

e si specchia nel cielo

e rispecchia le cose ‒

e le cose, nel cielo e nel cuore

soffrono e si contorcono

nell'attesa di te.

È il mattino, è l'aurora,

sangue di primavera,

tu hai violato la terra.

La speranza si torce,

e ti attende ti chiama.

Sei la vita e la morte.

Il tuo passo è leggero.

25 marzo '50
 
Ultima modifica:

Spilla

Well-known member
Di questa poesia ho trovato due testi differenti, che strano :?.
Spilla, dimmi tu quale è quello giusto, grazie :wink:.

1) Questo è breve ed ha anche la versione in inglese:

You,
dappled smile
on frozen snows -
wind of March,
ballet of boughs
sprung on the snow,
moaning and glowing
your little "ohs"-
white-limbed doe,
gracious,
would I could know
yet
the gliding grace
of all your days,
the foam-like lace
of all your ways -
to-morrow is frozen
down on the plain
you, dappled smile,
you, glowing laughter

Tu,
screziato sorriso
su nevi gelate -
vento di Marzo,
balletto di rami
spuntati sulla neve,
gemendo e ardendo,
i tuoi piccoli "oh!" -
daina dalle membra bianche,
graziosa,
potessi io sapere
ancora
la grazia volteggiante
di tutti i tuoi giorni,
la trina di spuma
di tutte le tue vie -
domani è gelato
giù nella pianura -
tu, screziato sorriso,
tu, risata ardente

2) Questa è l'altra versione:

Sei la vita e la morte.

Sei venuta di marzo

sulla terra nuda ‒

il tuo brivido dura.

Sangue di primavera

‒ anemone o nube ‒

il tuo passo leggero

ha violato la terra.

Ricomincia il dolore.

Il tuo passo leggero

ha riaperto il dolore.

Era fredda la terra

sotto povero cielo,

era immobile e chiusa

in un torpido sogno,

come chi piú non soffre.

Anche il gelo era dolce

dentro il cuore profondo.

Tra la vita e la morte

la speranza taceva.

Ora ha una voce e un sangue

ogni cosa che vive.

Ora la terra e il cielo sono

un brivido forte,

la speranza li torce,

li sconvolge il mattino,

li sommerge il tuo passo,

il tuo fiato d'aurora.

Sangue di primavera,

tutta la terra trema

di un antico tremore.

Hai riaperto il dolore.

Sei la vita e la morte.

Sopra la terra nuda

sei passata leggera

come rondine o nube,

il torrente del cuore

si è ridestato e irrompe

e si specchia nel cielo

e rispecchia le cose ‒

e le cose, nel cielo e nel cuore

soffrono e si contorcono

nell'attesa di te.

È il mattino, è l'aurora,

sangue di primavera,

tu hai violato la terra.

La speranza si torce,

e ti attende ti chiama.

Sei la vita e la morte.

Il tuo passo è leggero.

25 marzo '50
Domani controllo (e commento ☺)
 

velvet

Well-known member
Di questa poesia ho trovato due testi differenti, che strano :?.
Spilla, dimmi tu quale è quello giusto, grazie :wink:.

Minerva, sono due poesie diverse, la prima è From C to C e l'abbiamo già commentata... L'hai già dimenticata? :?

Distratta, la prossima volta ti metto una nota! :mrgreen:
 

gamine2612

Together for ever
:) ho visto per caso lunedì 7 Marzo su Rai5 un programma di biografie di scrittori importanti ed era proprio quella di Pavese.
Molto bello!!! tra interviste e racconti un' attrice declamava la Poesia che da il titolo a questa raccolta :wink:
 
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