LXXXII GdL - La porta di Magda Szabò

bonadext

Ananke
Solo tu potevi vederla :mrgreen:.

Io ho notato quella in latino tratta dall'Eneide:

Ibant obscuri sola sub nocte per umbram perque domos Ditis vacuas

Andavano oscuri nell’ombra della notte solitaria e per le vuote case di Dite

No, non ditemi che sono pazzo!!! :OO C'era scritto che gli aveva spostato L'Ulisse in fondo alla libreria per mettere qualche cianfrusaglia, tipo il nano da giardino :mrgreen: :mrgreen:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Questo è sicuramente un episodio fondamentale della storia. Non mi è piaciuto come si è comportata la scrittrice. Quando Emerenc ha praticamente una crisi isterica non fa niente, resta a guardare e poi che fa? Si vendica restituendo il cibo... comportandosi cioè in modo scortese e maleducato. Salvo poi riparare durante la notte presa dai sensi di colpa. :boh:

Qualcuno sa se c'è qualcosa di autobiografico in questo romanzo?[/QU
Di autobiografico in senso stretto credo non ci sia nulla, direi che la scrittrice ci parla del "suo intimo" attraverso una storia frutto di fantasia.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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No, non ditemi che sono pazzo!!! :OO C'era scritto che gli aveva spostato L'Ulisse in fondo alla libreria per mettere qualche cianfrusaglia, tipo il nano da giardino :mrgreen: :mrgreen:

Io avevo capito che parlavi di una frase tratta da L'Ulisse che ovviamente avendolo letto avevi riconosciuto :mrgreen:.
Però non ricordo neppure quando lo nomina, ma io non faccio testo, gli altri lo ricorderanno :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Spoiler (personale) fino al capitolo Riprese

Ho messo l'avviso spoiler, ma riguarda solo una mia supposizione... nel capitolo Polett c'è questo passo pronunciato da Emerenc:
bisogna saper uccidere anche per amore, se lo ricordi bene, potrà servirle

Secondo me E. verrà uccisa tramite l'eutanasia che io reputo una estrema forma di amore (ma soprattutto di coraggio).

Mentre nel capitolo Nadori troviamo quest'altra frase: non bisogna mai amare nessuno perdutamente perché altrimenti si causa la sua rovina

C'è da riflettere... l'Amore quello con la A maiuscola è davvero così pericoloso? O è sempre meglio rischiare e amare perdutamente?
Io non sono una persona molto passionale e romantica, non ricordo più se lo sono mai stata (forse sì da giovane, ma ora voglio fare la dura e pura :mrgreen:) però so affezionarmi parecchio e donarmi con tutta l'anima, anche quando non vengo ricambiata come vorrei (e qui mi riferisco alle amicizie che reputo importanti quanto gli amori). E voi?
 

ayuthaya

Moderator
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Ho finito il capitolo Viola... Mi intriga parecchio, mi chiedo come evolverà la cosa! Comunque anch'io ho capito che "l'uccisione" è spirituale, forse conseguente proprio all'aver aperto la porta del suo cuore...
Ma aspetto di andare avanti, certo che questa Emerenc è proprio un bel tipetto... :paura:
 
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alessandra

Lunatic Mod
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Sto finendo il capitolo Nàdori-Csabadul - spoiler

Questo è sicuramente un episodio fondamentale della storia. Non mi è piaciuto come si è comportata la scrittrice. Quando Emerenc ha praticamente una crisi isterica non fa niente, resta a guardare e poi che fa? Si vendica restituendo il cibo... comportandosi cioè in modo scortese e maleducato. Salvo poi riparare durante la notte presa dai sensi di colpa. :boh:

Qualcuno sa se c'è qualcosa di autobiografico in questo romanzo?

A me non è piaciuta soprattutto quando le ha consigliato di rivolgersi a un medico, solo perché tiene chiusa la porta di casa sua, ma come si permette :mrgreen:
Ha riparato in un modo molto poco convenzionale, cioè presentandosi a casa di Emerenc durante la notte, e quella l'ha accolta a braccia aperte e pure invitata a cena :mrgreen: Mi piace però che Emerenc pian piano stia tirando fuori involontariamente il lato più autentico della scrittrice, quello più profondo e meno formale. Credo che nemmeno la sua vita sia serena come sembra, anche se non credo abbia la grande quantità di scheletri nell'armadio che ha Emerenc. Quest'ultima ne ha visto di cotte e di crude e il risultato è un comportamento estremamente contraddittorio, talvolta estremamente prevedibile, talvolta tutto il contrario. E' tanto schiva e scontrosa come, a modo suo, generosa e di buon cuore. Mi è piaciuto leggere le sue opinioni così poco "politically correct" e il suo comportamento riguardo al suicidio di Polett (il che non vuol dire che approverei un comportamento del genere nella vita reale, ma ho riflettuto sulle sue motivazioni). Mi ha divertito in parte il capitolo sulla politica e la sua diffidenza verso chiunque non svolga un lavoro manuale, "padroni" compresi :) Nel capitolo che sto leggendo ora saltano fuori molte cose riguardo al suo passato.
L'unica scrittrice ungherese di cui ho letto qualcosa oltre alla Szabò è Agota Kristof. La seconda è più cruda e tagliente, ma trovo molte analogie tra le due.
 

bonadext

Ananke
Io non riesco a immedesimarmi nei personaggi :boh: sarà la troppa differenza di età e gli stili di vita diametralmente opposti, anche se il libro è scritto bene non mi entusiasma più di tanto, non ci trovo niente di appassionante :boh: mi sembra più una telenovela per anziani :mrgreen: troppo piatto per i miei gusti :boh:

Poi non sopporto Emerenc con la sua arroganza e i suoi modi di fare, al contrario la narratrice mi sembra priva di una sua personalità sembra un burattino nelle mani di Emerenc, per non parlare degli altri personaggi che sono solo abbozzati...

L'ideologia di Emerenc mi ricorda vagamente qualcosa dello Zarathustra o dell'oltre uomo di Nietzsche :?? :?
 

velvet

Well-known member
Capitolo Politica

Ammetto di non sapere quasi niente della rivoluzione dell' Ungheria ma ho trovato molto interessante l'idea degli educatori del popolo che permettevano alla classe contadina e operaia di avere un'occasione per cambiare. Mi sembra di capire però che come al solito ne veniva fatto un uso da regime quasi costringendo le persone ad aderire. Si rispetta il popolo se gli si dà l'occasione di scegliere e senza giudicare le sue scelte. Se Emerenc non voleva cambiare condizione, perché condannarla, che libertà è questa? Oltre agli educatori anche la scrittrice la condanna più volte solo perché non la comprende.
 

velvet

Well-known member
A me non è piaciuta soprattutto quando le ha consigliato di rivolgersi a un medico, solo perché tiene chiusa la porta di casa sua, ma come si permette :mrgreen:
Ha riparato in un modo molto poco convenzionale, cioè presentandosi a casa di Emerenc durante la notte, e quella l'ha accolta a braccia aperte e pure invitata a cena :mrgreen: Mi piace però che Emerenc pian piano stia tirando fuori involontariamente il lato più autentico della scrittrice, quello più profondo e meno formale. Credo che nemmeno la sua vita sia serena come sembra, anche se non credo abbia la grande quantità di scheletri nell'armadio che ha Emerenc. Quest'ultima ne ha visto di cotte e di crude e il risultato è un comportamento estremamente contraddittorio, talvolta estremamente prevedibile, talvolta tutto il contrario. E' tanto schiva e scontrosa come, a modo suo, generosa e di buon cuore. Mi è piaciuto leggere le sue opinioni così poco "politically correct" e il suo comportamento riguardo al suicidio di Polett (il che non vuol dire che approverei un comportamento del genere nella vita reale, ma ho riflettuto sulle sue motivazioni). Mi ha divertito in parte il capitolo sulla politica e la sua diffidenza verso chiunque non svolga un lavoro manuale, "padroni" compresi :) Nel capitolo che sto leggendo ora saltano fuori molte cose riguardo al suo passato.
L'unica scrittrice ungherese di cui ho letto qualcosa oltre alla Szabò è Agota Kristof. La seconda è più cruda e tagliente, ma trovo molte analogie tra le due.

Sono d'accordo sulla questione del medico, l'avevo pensato anche io.
 

bonadext

Ananke
fino al capitolo - La premiazione

Finalmente si è arrivati al culmine della storia nel capitolo "L'intervento"... io l'avevo sempre detto che Emerenc era pazza e aveva non pochi problemi da risolvere :W :paura: Quando si chiude in casa nelle condizioni che abbiamo letto (uno schifo da paura) si capisce quanto era borderline la sua triste vita :paura:

Ma la cosa più folle di questo libro è che la narratrice sia distrutta da un senso di colpa "inesistente" visto che gli ha salvato la vita :boh: Non riesco neanche a compatirla, mi fa solo tristezza :boh:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
fino al capitolo Amnesia (ma da finire)

I capitoli prima di Amnesia sono stati devastanti, angoscianti, intensi, ma soprattutto ipnotici perché ieri sera non riuscivo più a smettere di leggere :OO :ad:.

Sono stata una gattara per 16 anni quindi ho potuto capire la pena di Emerenc per i suoi 9 gatti (io però ne avevo solo un paio in una stanza a piano terra, mangiavano i croccantini e per fortuna sporcavano meno di 9, mentre a quelli fuori in giardino davo gli avanzi). Ho anche rivissuto il ricordo dei loro ultimi mesi di vita :paura:.
A differenza di bona io ho compreso tutta la "follia" di E., purtroppo, ma molto probabilmente anche io mi sarei comportata come la narratrice se fossi stata al suo posto, anzi forse avrei fatto aprire anche prima la porta :boh:... insomma, sono piuttosto empatica e quindi riesco a capire i punti di vista di entrambe le donne.
Mi spiace che lui non sia riuscito ad apprezzare come me questa storia, ma lo ringrazio per avermi fatto leggere il libro :wink:.
 

velvet

Well-known member
Ma perché se la protagonista è cristiana racconta sempre di andare al tempio e non in Chiesa?
All'inizio proprio per questo motivo pensavo fosse ebrea, ma poi parla di Domenica delle palme e venerdì santo...
Chi è più bravo di me in religione e sa spiegarmi?
 

bonadext

Ananke
Mi spiace che lui non sia riuscito ad apprezzare come me questa storia, ma lo ringrazio per avermi fatto leggere il libro :wink:.

Mi fa piacere per te! Io evidentemente sono perseguitato da una maledizione per i gruppi di lettura, nell'ultimo anno sono state più le delusioni :W I libri che leggo da solo mediamente sono sempre interessanti, mentre quelli che scelgo per i mg o gdl a parte qualche rara eccezione sono deludenti o cmq mediocri :W :boh:
 

bonadext

Ananke
Finalmente l'ho finito! :YY Non vedevo l'ora di passare ad altro :mrgreen: E di sicuro non leggerò altro di questa scrittrice :SISI :mrgreen:


Una curiosità: verso la fine si scopre che la narratrice si chiama Magda, come la scrittrice stessa, avrà preso spunto dalla sua stessa persona e stile di vita? :?
 
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velvet

Well-known member
Fino al capitolo Il digiuno - spoiler

Finalmente si apre la porta e cosa si trova di strano? Nove gatti. Niente di troppo strano quindi, visto che la casa è linda e pinta.
Emerenc rinfaccia alla scrittrice i suoi difetti, ed ha ragione, sopratutto sul fatto di essere egoista e vendicativa. Ovviamente Emerenc come sempre lo fa in malo modo, senza rispetto per le convenzioni sociali. Sono sempre più convinta che la scrittrice sia un personaggio autobiografico.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Ragazzi, sono messa davvero male... Leggo, ma piano e a singhiozzo, e non posso leggere quasi nulla di quello che avete scritto voi... Mi spiace! :boh:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Finito!

A differenza di bona, a me è dispiaciuto finirlo, anche se ho sofferto parecchio ed ho anche cacciato qualche lacrimuccia sul finale :oops:.
Appena ho un po' di tempo cercherò se c'è una corrispondenza tra la scrittrice del romanzo e Magda stessa, visto che hanno anche lo stesso nome, magari scopriremo che in parte la storia è accaduta davvero :paura:.

Impedire a qualcuno di soffrire è il miglior regalo che si possa fare.... splendida frase :ad:

La fede di Magda è più disciplina e tradizione (lo dice lei stessa), mentre quella di Emerenc è vissuta sul campo, la dimostra aiutando e dedicandosi agli altri, lei è pura e invulnerabile, chiunque vorrebbe essere come lei (chiunque, tranne bona -aggiungo io :mrgreen: -).

Scusate i commenti telegrafici, ma ultimamente faccio fatica ad elaborare i pensieri.
Intanto continuerò a leggere i vostri.
 
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