XCI GdL - I promessi sposi di A. Manzoni

alessandra

Lunatic Mod
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Ho appena finito il capitolo VIII e il famoso addio ai monti di Lucia ... stupendo.
Sto per incontrare la monaca di Monza? Non vedo l'ora :)
 

elisa

Motherator
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sempre capitolo X

Manzoni affronta tutti i temi della vita famigliare dell'epoca, quali gli aspetti pedagogici e l'educazione dei figli, la relazione tra i membri della famiglia, le regole esplicite ed implicite, il comportamento da tenere all'interno della famiglia e all'esterno, la divisione tra le classi sociali. Su tutto dà il suo parere usando spesso l'ironia oppure si esprime direttamente con il suo pensiero.
E' una vera e propria summa del sapere quotidiano questi Promessi sposi.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Sono al capitolo 20.

Al momento i personaggi meno interessanti, quelli più banali e sciatti, sono proprio Renzo e Lucia. Entrambi piuttosto ingenui, figli del loro tempo in tutto e per tutto, non sfuggono né alle superstizioni né alla condizione di plagio religioso e sociale di stampo medioevale. Decisamente ben più intrigante quel cattivone di don Rodrigo, che per lo meno ha il coraggio della scelta. Per non parlare di Fra Cristoforo, mirabile individuo in cui il bene e il male si fondono creando un mix estremamente riuscito, plasmando un carattere irrequieto e ansioso, pronto a esplodere ad ogni momento sotto quella patina di santità a tratti quasi esasperata.

Curioso come anche la monaca di Monza finisca per desiderare il convento, sacro rifugio non solo dal peccato, ma anche dalle iniquità di un mondo troppo difficile da comprendere.
 
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Roberto89

MODerato
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Capitolo decimosecondo

L'undicesimo capitolo è abbastanza scorrevole, il dodicesimo invece si fa più pesante. Capisco l'importanza della storia nel romanzo, ma è evidente che Renzo lì c'è stato messo con un motivo (è evidente dal fatto che Manzoni dilunga parecchio anche dove non sarebbe necessario) e l'unico sviluppo della storia è un rallentamento. Ovviamente resta una parte importante del romanzo, ma l'avrei preferita con un coinvolgimento più attivo di Renzo, insomma meno estranea al resto della storia.

Per quanto ha detto Zingaro, anch'io trovo che Renzo e Lucia sono 'banali'; penso che dipende dal fatto che sono i più inattivi, il loro unico scopo è sposarsi e non fanno altro che essere trasportati, trascinati direi. Mentre gli altri si muovono, scelgono, si attivano, loro restano passivi e sottomessi agli eventi. Non credo però che manchino di spessore emotivo, penso che Manzoni ci abbia azzeccato a farli così.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Sono al capitolo 22, leggendo di un altro personaggio molto solido e interessante; l'innominato.

Manzoni è anzitutto poeta, e ce lo ricorda ogni chiusa di ogni capitolo.

Se il capitolo si è trascinato in forma di prosa, come quello, lunghissimo, della carestia, uno slancio poetico finale ci ricorda il vezzo dell’autore, tra i più capaci in assoluto a far melodia con le parole. Viceversa, se fino a poco prima eravamo immersi in dolcissime immagini, come la famosa pagina dell’ “addio monti”, Manzoni chiude drasticamente, quasi riportando il lettore sulla terraferma, volendo, forse, con questo condurre il gioco della narrazione in prima persona.
 
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Spilla

Well-known member
Ho appena affrontato con Renzo l'angosciosa notte alla ricerca dell'Adda :paura:
Peccato aver perso il commento ai Promessi sposi che mi avevano fatto studiare. Ricordo che su questa notte c'erano un sacco di dettagli da comprendere :wink:. Li ho dimenticati tutti :W
 

elisa

Motherator
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XI capitolo

Io non sono tanto d'accordo che Renzo e Lucia siano banali e piatti, sono soltanto giovani, appassionati ed intatti. Si affacciano adesso alla realtà della vita e sperimentano la violenza, l'ipocrisia, la falsità, la crudeltà, l'asservimento. Un passo proprio all'inizio del X capitolo spiega molto bene aòcuni apsetti legati alla gioventù:

« Vi son de' momenti in cui l'animo, particolarmente de' giovani, è disposto in maniera che ogni poco d'istanza basta a ottenerne ogni cosa che abbia un'apparenza di bene e di sacrifizio: come un fiore appena sbocciato, s'abbandona mollemente sul suo fragile stelo, pronto a concedere le sue fragranze alla prim'aria che gli aliti punto d'intorno. »
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Capitolo decimoquarto (14)

Renzo ma che mi combini! Invece che startene zitto zitto in chiesa ad aspettare... prima ti mischi in mezzo alla folla, fino a diventare ispiratore e colonna portante :?, poi pure te ne vai con uno sconosciuto a bere...:MM:MM ah, Renzo, che direbbe Lucia!? Povera Lucia, meno male che sei lontana! :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
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Capitolo IX

Le donne sono appena giunte al cospetto della monaca di Monza ... per ora ho letto solo il racconto del suo passato e ho avuto prova del suo atteggiamento autoritario, che contrasta con la sua scelta in fin dei conti avvenuta per accontentare gli altri, in questo caso il padre o, meglio, per non ribellarsi.
Forse per questo insiste affinché parli Lucia anziché Agnese; vedendo la scena dall'esterno, le dà fastidio che siano i genitori a prendere decisioni al posto dei figli, così come è capitato a lei.
Oggi gli psicologi insorgerebbero contro una donna come Agnese: non solo si inserisce per spiegare la loro situazione, sostituendosi alla figlia interrogata dalla monaca (sì, lo so, lo fa a fin di bene, come tutti i genitori :mrgreen:) ma le lancia pure occhiatacce come a dirle "quanto sei imbranata". Be', con una madre così, direbbero :mrgreen: Per fortuna poi la lingua di Lucia si scioglie.
Ora aspetto di rileggere la storia attuale della monaca, di cui non ricordo nulla.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Spoiler su monaca di Monza
Io di Gertrude avevo totalmente rimosso l'episodio della scomparsa della conversa. Probabilmente perché è un fatto davvero raccapricciante :OO e se, per la relazione con Egidio, qualche dubbio ancora Manzoni ce lo lascia, qui invece no: ci spiega chiaramente che avrebbero dovuto "scavare più vicino":OO
Quello che mi ha però colpito è trovare anche qui la conferma di quanto, in quanti modi e quanto perversi le donne sono state schiacciate nella storia. E l'arma più potente che si possa utilizzare sono loro stesse, i sensi di colpa di cui si nutrono. Gertrude è vittima di se stessa quanto del dispotico padre. Il quale (e mi pare sia caratteristica di molti uomini:boh:), invece dal senso di colpa non è nemmeno sfiorato. E quando è a colloquio con la superiora del convento, la quale gli ricorda che Gertrude non deve essere costretta alla sua decisione, quel che ne ricava è solo "un po' di imbarazzo". Mi pare che se la cavi davvero a buon mercato :W

Poi è vero, Gertrude avrebbe potuto non diventare carnefice, dopo essere stata vittima. Infatti Manzoni non riesce ad assolverla del tutto. Ma quanta pietà, per questa povera donna! :(

Hai toccato un altro punto secondo me fondamentale. Ce ne sono così tanti...(di punti fondamentali).

Il senso di colpa.

E' uno degli infiniti temi ricorrenti del romanzo e, con tutta probabilità, qualcosa con cui l'autore stesso doveva fare i conti. Senso di colpa religioso, anzitutto, ma non solo. C'è quello di don Abbondio, che è un senso di colpa molto superficiale, grezzo, per non aver ubbidito, nonostante lui, agli ordini dei potenti. E' un senso di colpa "inutile" per così dire. Poi c'è quello di Fra Cristoforo, molto più profondo, e che forse si porterà dietro per tutta la vita. E quello di Gertrude, che quasi sembra non poter vivere senza, a causa di un rapporto conflittuale, dispotico, odioso, con il padre. Poi l'innominato, il cui senso di colpa latente esplode solo con l'arrivo di Lucia. La quale Lucia ha un perenne senso di colpa, quasi macchiettistico, ogni qual volta devia, anche se solo di poco, dall'ortodossia cristiana.

Gli unici a non avere sensi di colpa sono i personaggi monocolori, come Renzo, Azzeccagarbugli e don Rodrigo, che vanno avanti nella loro vita spinti da una forza inerte, senza dubbi e senza tentennamenti.
 
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elisa

Motherator
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capitolo XII

Qui Manzoni si occupa di economia e di politiche economiche, con discreta competenza. Ci sono pure molte notazioni che riguardano strade, piazze, monumenti di Milano che per chi la conosce un po', rendono la narrazione più viva. Lo trovo un capitolo molto moderno, Manzoni stesso è molto moderno, perché riesce a collocare la storia in un passato-presente politicamente e socialmente ben delineato dove le relazioni sociali ed economiche hanno il loro peso fondamentale.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Qui Manzoni si occupa di economia e di politiche economiche, con discreta competenza. Ci sono pure molte notazioni che riguardano strade, piazze, monumenti di Milano che per chi la conosce un po', rendono la narrazione più viva. Lo trovo un capitolo molto moderno, Manzoni stesso è molto moderno, perché riesce a collocare la storia in un passato-presente politicamente e socialmente ben delineato dove le relazioni sociali ed economiche hanno il loro peso fondamentale.


è il capitolo della carestia? Lo trovo notevole pure io.
 

elisa

Motherator
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è il capitolo della carestia? Lo trovo notevole pure io.

sì, è quello.:)

Parla della carestia e delle politiche per calmierare il prezzo del pane. E' un capitolo tecnico ma molto interessante e significativo per comprendere non solo il periodo storico ma anche l'attenzione del Manzoni ai problemi sociali.
 

Roberto89

MODerato
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Metà capitolo XVII

Finalmente sento il personaggio di Renzo sempre più reale. Sta provando diversi sentimenti e affronta la vita in modo più attivo. È sempre lui, ma lo si avverte meglio e ci si può più facilmente identificate con lui.
Comunque Manzoni sta mostrando di saper affrontare qualunque argomento, passando dalla vita reale ai sentimenti, poi a fatti realmente accaduti, punti di vista... e chi più ne ha più ne metta.
Di autori così poliedrici non se ne trovano facilmente.
 

Spilla

Well-known member
Qui Manzoni si occupa di economia e di politiche economiche, con discreta competenza. Ci sono pure molte notazioni che riguardano strade, piazze, monumenti di Milano che per chi la conosce un po', rendono la narrazione più viva. Lo trovo un capitolo molto moderno, Manzoni stesso è molto moderno, perché riesce a collocare la storia in un passato-presente politicamente e socialmente ben delineato dove le relazioni sociali ed economiche hanno il loro peso fondamentale.

È quello dell'assalto al forno? Dove sembra di assistere ad un film? Spettacolare, senza contare che, conoscendo bene i luoghi, ci si può fare una passaggiata con Renzo all'interno della città dell'epoca :) (la porta, ben diversa, esiste ancora, così come la Corsia dei servi, che oggi ha un altro nome, il duomo :wink: e il Cordusio).
Questo capitolo ed il successivo sono anche saggi di psicologia delle masse, studi sulla nascita dei raggruppamenti politici, della creazione del consenso, delle motivazioni che portano alla scelta dei leader... si può trasportare tutto al XXI secolo e va bene lo stasso :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
capitolo XIII

E' il capitolo più politico fino adesso in quanto svela le strategie politiche. Ferrer è l'eroe del popolo che ha di fatto provocato i tumulti abbassando il prezzo del pane al di sotto del suo costo, politica dei prezzi che non permette alle aziende di stare sul mercato e quindi conseguentemente chiudere, problema che ancor oggi è quotidiano. Ferrer è un cortigiano che cerca di piacere a tutti, potenti e popolo, utilizzando tecniche di dissimulazione politica, e che in questa situazione attua un piano perfetto. Salva il vicario e si tiene fuori dall'odio della folla. Geniale la frase: Pedro, adelante con juicio.
 

Roberto89

MODerato
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Capitolo 18

Questa è una delle parti che ricordavo meglio. Ricordo che sul conte zio si facevano lezioni lunghissime (perché mai poi?) e infatti il capitolo, nel libro che ho usato a scuola, è pieno di note.
Il bello è che poi facevo quasi sempre scena muta... ah, potessi tornare ora fra i banchi di scuola :W

Bello comunque il modo in cui Manzoni introduce sempre qualche parolina per dire la sua, che a una lettura veloce può sfuggire o sembrare innocua ma se si legge con un po'di sentimento è come avere l'autore sempre accanto.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Capitolo 19

Il cerchio dei personaggi inizia a chiudersi, e quei pochi tratti ancora non definiti di alcuni vengono fuori, specialmente di don Rodrigo. Se prima sembrava un lupo che spaventa due poveri conigli, ora Renzo e Lucia mi sembrano due formichine, don Rodrigo si è incredibilmente ridotto a un gallo spavaldo che si da arie giorno e notte, e attorno a lui spuntano bestie più pericolose... il conte zio, col suo saper parlare e toccare i tasti giusti, e l'Innominato, di cui sapevo non avesse avuto precedenti affari con don Rodrigo e invece ricordavo male.
L'Innominato (anzi l'aura che lo circonda) è descritto in modo sublime da Manzoni, basta parlare della sua fama anche all'estero e del fatto che non cerca solo la bella vita come don Rodrigo, ma si è costruito un impero di conoscenze e potere grazie ai vari favori e amici-dipendenti, una rete che si allarga sempre più. Tanto che nemmeno si vanta delle sue malefatte: se non si sa chi ha fatto qualcosa, è stato l'Innominato!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
capitolo XVI

Siamo nel pieno dei tumulti e del coinvolgimento in prima persona di Renzo come capo dei facinorosi tanto da venir arrestato e poi a fuggire da Milano. Sono capitoli pieni di particolari e di interesse sia storico che sociale e psicologico. Una vera e propria summa del comportamento umano e delle arti manipolatorie.
 
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