SPOILER
E' un romanzo davvero coinvolgente.Credo che la tematica principale sia la solitudine, la difficoltà di vivere nel mondo e di conseguenza il passaggio dall'adolescenza alla fase adulta. In Murakami sembrerebbe essere ricorrente la dualità fra mondo reale e mondo immaginario, ciò che dobbiamo affrontare e ciò che preferiremmo vivere, dentro e fuori... Naoko e il suo ex ragazzo (di cui non ricordo il nome) formavano un nucleo distante da tutto. erano cresciuti insieme, senza contatti esterni, si bastavano da soli, ma avevano bisogno di un terzo elemento (Watanabe) che li collegasse con il mondo, altrimenti avrebbero rischiato di perdersi nella loro estraniazione. In questo modo, però, non affrontavano la vita..rimanevano fuori, in un certo senso. Anche il fatto che non avevano rapporti sessuali completi indica che la loro relazione era incapace di diventare adulta.
Lui si suicida (forse per la consapevolezza che non sarà mai in grado di affrontare il mondo reale?) e lascia Naoko da sola, costretta ad affrontare la realtà. In questo tenterà di aiutarla Watanabe, che da sempre rappresentava nell'ex trio il collegamento con il mondo reale. I due trascorrono le giornate camminando: camminano nel mondo, lo attraversano, ma non ci vivono...in un certo senso forse lo stanno ancora osservando da fuori. E' vero, come qualcuno ha già osservato, sembra proprio una Tokyo distante e assente... è stupefacente come Murakami riesca a trasmettere un'atmosfera senza descriverla direttamente!
Alla fine Watanabe e Naoko fanno l'amore, il giorno del compleanno di lei (almeno anagraficamente dovrebbe diventare adulta): l'atto che per definizione li dovrebbe rendere adulti, catapultare nelle emozioni e nelle pulsioni della vita, quella reale, quella che ti sconvolge, che fa male, che fa bene...quella a cui bisogna imparare a sopravvivere, per essere davvero adulti. Ma Naoko non regge, proprio questo passaggio la fa crollare definitivamente. Decide di "ricoverarsi" e si ritira in un mondo "separato", ritorna nella non-realtà, il luogo dell'eterna adolescenza, sterilizzato e atemporale. Una sorta di "bolla di sapone", che permette alle persone di non confrontarsi con il mondo reale. Lo stesso Watanabe, quando le fa visita, ha la sensazione di essere in un non-luogo. Non essendo riuscito a far vivere Naoko "dentro", nella realtà, è pronto a seguirla "fuori" nella non-realtà. Questa volta è Midori a fungere da collegamento con il mondo reale, quello che Watanabe stesso era per la coppia di amici al liceo. Quando Watanabe torna dalla clinica non riesce a focalizzare il mondo, ci riuscirà solo dopo aver trascorso un pomeriggio trascorso con Midori.
Midori è adulta, vive nella realtà e si confronta con essa...e, cosa ancora più importante, le sopravvive! Si occupa del padre malato, bada alla libreria, alla casa, studia, cucina, vive e commenta il clima politico universitario:è completamente calata nella realtà!
Watanabe tenta di portare Naoko nel mondo reale, le chiede di vivere insieme, ma è impossibile, lei non è capace. E' quindi costretta ad abbandonare il mondo, a tornare dal suo primo ragazzo.
Trovo che il finale con Reiko sia assolutamente naturale e perfetto, nonostante molti purtroppo non lo abbiano gradito. Reiko compie la scelta che Watanabe voleva per Naoko: torna nel mondo reale! decide finalmente di ri-affrontarlo. Va a trovare Watanabe ed è estremamente simbolico che per celebrare il funerale di Naoko i due facciano l'amore...proprio quello che lui e Naoko non erano più riusciti a fare! Reiko torna nel mondo (dentro) e fa quello che Naoko avrebbe dovuto fare. Perciò in un certo senso diventa Naoko. E Watanabe fa l'amore con lei durante il funerale di Naoko...in un certo senso, è come se lo stesse facendo con la stessa Naoko, per salutarla.
Il sesso, come strumento per restare "dentro", appunto, nel mondo, nella realtà. Credo che l'Autore gli dia un significato approppriato.
Notare poi che il protagonista ricorda questa storia più o meno quando raggiunge l'età di Reiko... rivive la vicenda, come lei viveva la loro..
Il finale è davvero impressionante, uno dei più belli che io abbia mai letto! Dopo la morte di Naoko, Watanabe si sente perso, non ha un posto nel reale, perché per aspettarla nemmeno lui si è mai calato veramente nella realtà. E' sempre rimasto sospeso (i rapporti sessuali che aveva con ragazze incontrate per caso erano insignificanti e, forse, inesistenti..appartenevano al fuori, non al dentro, quindi non lo hanno mai aiutato a calarsi nel reale) e continuava ad oscillare tra fuori (Naoko) e dentro (Midori), senza mai però appartenere stabilmente all'uno o all'altro. Quindi si trova completamente destabilizzato e inizia a vagare senza una fissa dimora, proprio come quando camminava con Naoko, attraversando il mondo senza appartenervi. E alla fine decide di stare "dentro", diventare adulto e appartenere al mondo reale. Telefona a Midori, lei gli chiede dove è...e lui si accorge di non averne idea. In effetti, viene da una dimensione sospesa tra il "dentro" e il "fuori"...non è da nessuna parte! Ma rimane in linea con Midori.
Avevo la pelle d'oca quando ho finito di leggere l'ultima frase.
Un'ultima cosa. Sono rimasta molto colpita dalla totale assenza di descrizione diretta delle emozioni. Il libro parla del mondo interiore, della profonda natura umana, ma non dice nulla sulle emozioni, non direttamente! La trama è composta da una sequenza di scene. Ci sono descrizioni di paesaggi, dialoghi, pensieri, ma non si dice mai cosa sta provando Watanabe: se è innamorato, nostalgico, triste, felice, annoiato...tanto che risulta davvero difficile capire se e cosa prova per le due ragazze. Forse perché nemmeno lui ne ha consapevolezza? L'autore ha scelto di tacere per rendere meglio il senso di estraneità, indeterminatezza, confusione, inconsapevolezza, propri dell'adolescenza? Credo di sì e credo che sia geniale.