Ho una curiosità: (forse mi è sfuggito) mi pare che il protagonista non abbia un nome; Nasten'ka lo chiama "mio buon amico" e non gli chiede il nome; c'è una ragione? fa parte dello stile di Dostoevskij? :?
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Ho una curiosità: (forse mi è sfuggito) mi pare che il protagonista non abbia un nome; Nasten'ka lo chiama "mio buon amico" e non gli chiede il nome; c'è una ragione? fa parte dello stile di Dostoevskij? :?
No, non fa parte dello stile di Dostoevskij che, al contrario, solitamente è molto probo di dettagli, nomi e particolari sui suoi personaggi. Credo che sia semplicemente una scelta narrativa.
Per la verità io avevo dato una mia interpretazione: Dostoevskij non dà un nome, affinché il protagonista del racconto sia identificato univocamente come il "sognatore" e non come Tizio o Caio.
E' credibile? :?
E' la prima volta che mi capita di leggere un libro in cui il protagonista non ha un nome, da qui la mia curiosità.
Ma grazie a te per il contributo! che peraltro mi ha definitivamente convinto per la lettura!Il “sognatore” da Le notti bianche come modello generalizzato prende lo spunto da rifflessioni di Dostoevskij sui sognatori di Pietroburgo.In “Cronaca di Pietroburgo”(1847) lui scrisse: "Nei caratteri avidi di attivita,avidi di vita,avidi di realta, ma deboli,femminei,delicati - piano piano nasce indole sognante ed uomo diventa non e’ un uomo, ma una certa strana creatura di genere neutro-il sognatore...A poco a poco il nostro birichino fugge dalla vita reale e piano piano impercettibilmente in lui ottunde il talento della vita reale. A lui sembra che godimenti dalla sua fantasia capricciosa conceduti sono piu' pieni, lussuosi,amorevoli dalla vita reale… Alla fine nel suo errore lui perde intuizione morale e non e' capace apprezzare tutta la belezza del presente... disorientato lui lascia sfuggire i momenti della felicita reale… Ci sono i sognatori che festeggiano anniversario delle sue sensazioni fantastiche…ricordando tutte le minime circostanze della sua felicita putrida e fiacca. Non e' tragedia quella vita! Non e' peccato e non e' orrore! Non e' caricatura! Siamo tutti piu o meno i sognatori!"(scusate per la mia traduzione). Nel romanzo possiamo leggere- Il sognatore, se serve una definizione precisa, non e' un uomo ma, sapete, una specie di essere neutro. Il sognatore da Le notti bianche sonorizza pensieri di Dostoevskij. Anche piu tardi nel I sogni di Pietroburgo in versi e in prosa(1861) Dostoevskij descrive questo tipo e scrisse:" Ho sognato cosi tanto che ho lasciato sfuggire la mia gioventu"( nel romanzo "E ora so piu che mai che ho perduto invano i miei anni migliori").
Nella grammatica russa ci sono tre generi: maschile, femminile, neutro. Quando si dice relativamente a una persona "creatura di genere neutro" vuol dire сhe questa persona (maschio o femmina) né così né cosà; né pesce né carne in russo ни рыба ни мясо, ни то ни сё.
Scusate per gli errori.
Il “sognatore” da Le notti bianche come modello generalizzato prende lo spunto da rifflessioni di Dostoevskij sui sognatori di Pietroburgo.In “Cronaca di Pietroburgo”(1847) lui scrisse: "Nei caratteri avidi di attivita,avidi di vita,avidi di realta, ma deboli,femminei,delicati - piano piano nasce indole sognante ed uomo diventa non e’ un uomo, ma una certa strana creatura di genere neutro-il sognatore...A poco a poco il nostro birichino fugge dalla vita reale e piano piano impercettibilmente in lui ottunde il talento della vita reale. A lui sembra che godimenti dalla sua fantasia capricciosa conceduti sono piu' pieni, lussuosi,amorevoli dalla vita reale… Alla fine nel suo errore lui perde intuizione morale e non e' capace apprezzare tutta la belezza del presente... disorientato lui lascia sfuggire i momenti della felicita reale… Ci sono i sognatori che festeggiano anniversario delle sue sensazioni fantastiche…ricordando tutte le minime circostanze della sua felicita putrida e fiacca. Non e' tragedia quella vita! Non e' peccato e non e' orrore! Non e' caricatura! Siamo tutti piu o meno i sognatori!"(scusate per la mia traduzione). Nel romanzo possiamo leggere- Il sognatore, se serve una definizione precisa, non e' un uomo ma, sapete, una specie di essere neutro. Il sognatore da Le notti bianche sonorizza pensieri di Dostoevskij. Anche piu tardi nel I sogni di Pietroburgo in versi e in prosa(1861) Dostoevskij descrive questo tipo e scrisse:" Ho sognato cosi tanto che ho lasciato sfuggire la mia gioventu"( nel romanzo "E ora so piu che mai che ho perduto invano i miei anni migliori").
Nella grammatica russa ci sono tre generi: maschile, femminile, neutro. Quando si dice relativamente a una persona "creatura di genere neutro" vuol dire сhe questa persona (maschio o femmina) né così né cosà; né pesce né carne in russo ни рыба ни мясо, ни то ни сё.
Scusate per gli errori.
Anche l'uomo del sottosuolo da Memorie dal sottosuolo
di Fedor Michailovic Dostoevskij non ha il nome. Come scrive Dostoevskij nell'introduzione: autore delle Memorie e' un tipo di fantasia...e' uno dei caratteri, e' uno dei rappresentanti della generazione сhe vive il resto della vita.
Dunque il sognatore-e' un tipo generalizzato e ha il nome generalizzato-il sognatore.Dostoevskij lo definisce come una specie di essere neutro.
Mi e' venuta in mente la fiaba Il pesciolino d'oro di PushkinIl "Sul mare-oceano, sull'isola di Bujan, c'era una volta una piccola casetta, un'izba decrepita. In questa izba vivevano un vecchio con la sua vecchietta. Vivevano in grande povertà: il vecchio fabbricava le reti e andava al mare per prendere i pesci. Ne prendeva solo quanto ne bastava per il vitto quotidiano..." Ci sono molte fiabe popolari dove i vecchi e le vecchiette non hanno i nomi perche' sono modelli generalizzati.