Grazie Strasburgo

Nikki

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1. siamo sicuri che l'europa intesa come unità politico-culturale, sia realmente cristiana?

no, per niente sicuri. Infatti, uno dei problemi maggiori sorti in occasione della redazione di una carta costituzionale europea era l'accordo sulla religione da indicare quale predominante o l'elusione di qualsiasi riferimento.

non è stato il cristianesimo con le sue contrapposizioni politico-religiose a determinare lotte faziose ed a provocare la nascita di nazionalismi contrappposti?

uhm...no, non credo...voglio dire...se fosse per il Vaticano credo che saremmo ancora tutti sotto lo stesso Impero governato dal papato! :mrgreen: ma attendo il lume di qualche appassionato di storia.

2. il simbolo del crocefisso non è certo la religiosità cattolica, non determina certo il sentire religioso dell'individuo che nasce sicuramente da istanze più profonde.

infatti, sono d'accordo. sottointendevo proprio questo quando dicevo che Strasburgo cambia poco le carte in tavola.

3. lo stato, in quanto laico, non dovrebbe favorire nessun credo religioso ed immagino che, un paese venga rappresentato in quanto tale, non dalla croce ma eventualmente da altri simboli - che comunque fallaci - identificano in misura superiore, l'appartenenza ad una nazione....

secondo me, c'è un grosso equivoco di fondo. si auspica una società laica completamente separata e avulsa da qualunque dottrina religiosa. la mia domanda è: ma siamo davvero sicuri che ciò sia possibile? la società può davvero esistere senza una spiritualità comune? e se sì, siamo davvero sicuri di poter andare avanti come se non avessimo nulla alle spalle? come le bestie, insomma.. questioni che pongo per prima a me stessa.

continuare a difendere il proprio verde orticello e non cercare di comprendere quale rivoluzione stia avvenenendo sul nostro pianeta, mi sembra quanto meno fuori tempo.
che rivoluzione?
 

lillo

Remember
no, per niente sicuri. Infatti, uno dei problemi maggiori sorti in occasione della redazione di una carta costituzionale europea era l'accordo sulla religione da indicare quale predominante o l'elusione di qualsiasi riferimento.



uhm...no, non credo...voglio dire...se fosse per il Vaticano credo che saremmo ancora tutti sotto lo stesso Impero governato dal papato! :mrgreen: ma attendo il lume di qualche appassionato di storia.

Faccio sicuramente riferimento alle contrapposizioni che si crearono all'interno del cristianesimo tra cattolici e riformisti luterani e poi tra questi e calvinisti, che certamente non contribuirono a creare l'unità culturale e politica europea.

infatti, sono d'accordo. sottointendevo proprio questo quando dicevo che Strasburgo cambia poco le carte in tavola.



secondo me, c'è un grosso equivoco di fondo. si auspica una società laica completamente separata e avulsa da qualunque dottrina religiosa. la mia domanda è: ma siamo davvero sicuri che ciò sia possibile? la società può davvero esistere senza una spiritualità comune? e se sì, siamo davvero sicuri di poter andare avanti come se non avessimo nulla alle spalle? come le bestie, insomma.. questioni che pongo per prima a me stessa.

Io da laico credo che la spiritualità comune non si debba legare ad alcun credo religioso, che in quanto tale si contrappone al concetto di laicità. sono convinto che lo spirito europeo si leghi molto più a concetti tipici dell'illuminismo, di liberta, uguaglianza di diritti e doveri, quindi di rispetto dei diversi punti di vista, senza per questo doverli fare per forza propri; vedi Nikki che non è l'assenza di un credo religioso che fa di alcuni di noi delle bestie.
che rivoluzione?

la rivoluzione nei mezzi di comunicazione ne è un esempio; la globalizzazione (con tutti il portato di significati che ne consegue) è un altro esempio; la spinta migratoria, resa attualmente più facile dalla tecnologia, ne è un altro. Il non comprendere che, secondo me, non sono i musulmani a piazza san babila o a piazza san pietro il problema reale della società in cui viviamo.
 

Apart

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Io penso che "volere" il cristianesimo come identità e cemento di un popolo, quello occidentale, rischia non soltanto di minare la laicità dello Stato e il pluralismo democratico, ma di accentuare anche la pericolosa e falsante identificazione fra Cristianesimo e Occidente. Vorrei invitarvi a riflettere su quanto ha scritto Enzo Bianchi, priore e fondatore della comunità monastica di Bose, che ho trovato illuminante, e che può risultare utile per la comprensione della presenza della religione nello spazio pubblico:

Se il cristianesimo è declinato come religione civile, se i suoi valori culturali ed etici sono difesi anche da Cesare, se ha una funzione sociale ridotta al semplice fornire un supplemento di anima alla società, allora si troverà progressivamente svuotato della capacità di pronunciare parole profetiche e di annunciare la venuta del regno di Dio, che non è di questo mondo. Sarà la sconfitta dello statuto escatologico della chiesa, della sua libertà e parresia, e la fede sarà trasformata in un "bene di pubblica utilità" in mezzo agli altri e, come tale, subordinato ai bisogni via via mutabili della società, alle opportunità storiche e politiche, ai condizionamenti dei potenti di turno.
Per questo è molto importante che le chiese meditino ancora sulla Prima lettera di Pietro, che indica chiaramente lo statuto del cristiano come "straniero e pellegrino" (2, II), un credente che sa vivere di propria fede come differenza cristiana e che sa essere "evangelizzatore" innanzitutto mostrando un "bel comportamento" in mezzo ai non cristiani. Come cristiani, infatti, non dovremmo dimenticare che non solo non siamo nè perseguitati nè osteggiati (condizione che invece dovrebbe essere per noi costitutiva se, fedeli alla parola del Signore non fossimo "del mondo", mondani!), ma che rischiamo addirittura di essere adulati e privilegiati, con grave danno della nostra testimonianza resa al vangelo.
 

Nikki

New member
Faccio sicuramente riferimento alle contrapposizioni che si crearono all'interno del cristianesimo tra cattolici e riformisti luterani e poi tra questi e calvinisti, che certamente non contribuirono a creare l'unità culturale e politica europea.



Io da laico credo che la spiritualità comune non si debba legare ad alcun credo religioso, che in quanto tale si contrappone al concetto di laicità. sono convinto che lo spirito europeo si leghi molto più a concetti tipici dell'illuminismo, di liberta, uguaglianza di diritti e doveri, quindi di rispetto dei diversi punti di vista, senza per questo doverli fare per forza propri; vedi Nikki che non è l'assenza di un credo religioso che fa di alcuni di noi delle bestie.

ok, ma cosa significa questo in relazione all'europa del 2009? e poi, questa non è questione "europea", ma italiana. la corte non ha detto cosa si deve fare in europa, ma cosa si deve fare in italia. secondo gli esimi giudici.

non si è certo bestie se non si professa una religione. intendevo un substrato comune storico/culturale/religioso/filosofico. la mia domanda era: se non possiamo mostrare liberamente i simboli che indicano da dove proveniamo, cosa rimane? penso che la risposta dia la misura della gravità ideologica di questa sentenza. non giuridica, perché la fase attuativa sarà tutto un altro discorso, secondo me.

Il non comprendere che, secondo me, non sono i musulmani a piazza san babila o a piazza san pietro il problema reale della società in cui viviamo.
non l'ho mai detto, né pensato. ma bisogna ricordare che il rispetto non è a senso unico. colgo l'occasione per sottolineare che paradossalmente l'istanza di togliere il crocefisso non è giunta dall'islam. questo perché, secondo me, a differenza nostra i musulmani hanno una fortissima coscienza religiosa. conoscono benissimo il ruolo della religione nel vivere civile e sono troppo legati alle loro radici per poter promuovere una società laica. l'obiettivo dei musulmani, per quello che vedo, non è eliminare la religione, ma trovare il proprio spazio. lo spazio, nella nostra società attuale, c'è. rimane solo capire che non si deve rinunciare alla propria identità per accogliere l'altro. nè è giusto chiederlo. come ho già detto, è una buona occasione per guardarsi dentro.
 
Adesso non vorrei passare per una nichilista, con lo puro scopo di distruggere le grandi e meravigliose opere (d’arte, perché si nominano solo esse, come i benefici della cultura cristiana)…. Sono in prima fila,quando si tratta del salvaguardare qualsiasi testimonianza del nostro (e d’altrui) passato…
Però vorrei tornare al simbolo che molti cercano a difendere sul suo altare…. Che cosa rappresenta quel simbolo? Se vogliamo parlare del puro simbolo, senza un significato dietro di esso,allora bisogna dire si tratta di:

Un simbolo cristiano imposto a martellate in testa a tutti, cristiani e non cristiani, non è un simbolo e strumento di oppressione?
Un simbolo che raffigura un uomo ucciso con una terribile tortura non è un simbolo di violenza?
(A parte ogni giudizio estetico su un simbolo di morte esposto dappertutto)
... un uomo innocente mandato a morte da suo padre onnipotente per redimere i peccati commessi da altri ...
Bell' insegnamento. menare gli innocenti per redimere i colpevoli (una stupida e retorica domanda: visto che è già onnipotente, e che ci vuole cosi bene, per volerci salvare dai nostri peccati, non lo poteva fare senza sacrificare quel pover’uomo?)

E se andassi in giro con appeso al collo una piccola ghigliottina oppure una forca oppure anche una miniatura di sedia elettrica ... cosa pensereste?
E se queste effige le appendessi in giro per tutti gli uffici pubblici?
Il crocefisso era uno strumento di morte (atroce ) durante l'impero romano e ha continuato ad essere utilizzato fino ai nostri giorni pure nelle regioni asiatiche.
Che poi i cattolici siano portati a vederci un simbolo di amore .... beh, questo è un problema che non cambia il significato storico dell'oggetto.


Qui si tratta di non vedersi imposti la presenza di un simbolo religioso in un luogo pubblico.
Anche se si tratta della volontà della maggioranza, non hanno nessun diritto di imporlo a tutti.

Se invece vogliamo parlare del significato che sta dietro questo simbolo, allora bisogna toccare la questione della Chiesa e di tutto ciò che essa rappresenta, e per rispondere anche a Fabiog, non si tratta solo dei crimini che aveva comesso la Chiesa in passato, ma che ancora oggi continua a fare.... (senza per ciò diminuire i crimini fatti nel nome di Alah,.... li giudico altretanto orrendi)
Faccio un OT (chiedo scusa a chi sto sulle scatoline con questi discorsi, purtroppo queste cose mi danno un grande fastidio), e vi posto tutte le imputazioni:

http://it.wikipedia.org/wiki/Crimen_sollicitationis
http://etleboro.blogspot.com/2007/02/i-crimini-della-banca-del-vaticano.html

La Chiesa Cattolica non ha mai sottoscritto la CARTA UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO: un documento creato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 10 Dicembre del 1948. I trenta articoli di cui si compone, sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Una Carta che promuove e garantisce il rispetto, la dignità e la libertà di ogni essere umano (ciò vuol dire anche uno solo), con lo sforzo di far conoscere tali diritti attraverso l’educazione e l’insegnamento. Ciò, per portare altresì alla buona convivenza alla pace e alla fratellanza tra i popoli.


Molti insegnamenti che diffonde la Chiesa Cattolica sono contrari alla CARTA UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO …

vieta l'uso del preservativo…. ciò ha causato la morte di molte persone, soprattutto in Brasile e in Africa

Discrimina l’omosessualità, facendola apparire come una malattia

Condanna le minoranze religiose, considerandole “forme aberranti di sentimento religioso”, come ha affermato Papa Woityla.

è invadente nelle scelte che dovrebbero essere laiche. Ad esempio, pretende che nelle scuole pubbliche italiane (Paese laico per Costituzione – ma lo sia davvero?), vengano esposti i propri simboli. Impone quindi la propria presenza, giustificandosi che i propri valori farebbero ormai parte della cultura. In realtà, il rispetto di ciascun individuo è certamente più importante di qualsiasi storia o cultura. In uno Stato laico, nessuna religione deve avere privilegi rispetto ad un’altra.

Osteggia la ricerca scientifica (cellule staminali, clonazione, ecc.), come è sempre accaduto durante la sua storia … Se fosse stato per la Chiesa, ancora oggi non avremmo avuto gli antibiotici, le operazioni chirurgiche, l’elettricità, l’aereo … e il sole girerebbe intorno alla Terra.

Gode di inauditi privilegi a discapito dei cittadini italiani. Grazie l’8 per mille, la Chiesa, ogni anno, riceve circa 1036 milioni di euro, aggiungendoli a un patrimonio di circa 97,3 miliardi di euro

E’ stata protagonista di inauditi scandali finanziari, come nel clamoroso caso della Banca del Vaticano: lo IOR. Di proprietà del Papa, la Banca, sin dal proprio inizio, è stata più volte coinvolta nei peggiori scandali, legamenti con la mafia, corruzione e intrighi.

Nell'Unione Europea c'è stato un dibattito, su sollecitazione dei cristiani, in quanto pretendevano il riconoscimento della loro religione nella Carta Costituzionale Europea.
Volevano un riconoscimento ufficiale del fatto che l'Europa è nata dal Cristianesimo e che il Cristianesimo è a fondamento della nuova Europa!

Sottopone degli esseri umani inconsapevoli a riti o atti, come il battesimo, senza che questi possano decidere con il proprio libero arbitrio. Ciò rappresenta una grande mancanza di rispetto verso l’individuo.

Pratica un vero e proprio condizionamento mentale attraverso l’insegnamento del catechismo, rivolto a bambini che non hanno ancora la capacità di decidere consapevolmente la propria religione.

Mette in pericolo la vita di quelle numerose donne che si sottopongono ad aborti in condizioni abominevoli nei paesi in cui tale atto è considerato come un crimine, a causa delle pressioni della Chiesa

E’ protagonista di aberranti scandali sessuali, come la pedofilia e le violenze sulle donne.

Esalta la sofferenza e i sensi di colpa: si nasce già colpevoli attraverso il peccato originale … Inoltre, basti vedere come i cristiani adorano Gesù: raffigurato nella sofferenza e in croce … In passato, il codice morale ecclesiastico vietava addirittura di avere piacere durante il rapporti sessuali, oppure proibiva la masturbazione

Colpevolizza la sessualità e il piacere

Alcuni passi dei suoi Scritti Sacri (Bibbia) incitano alla disparità tra uomo e donna e alla violenza.

L’avvocato Shea, per di più, ha citato in giudizio il Pontefice Ratzinger per aver coperto molestie sessuali quando ancora era Cardinale … però poi, guarda caso, è stato messo al tacere….
Ha accumulato gran parte della sua immensa fortuna attraverso i saccheggi delle vittime dei suoi genocidi e persecuzioni.

E’ stata complice silenziosa del Nazismo …
Preso dal: http://chiesa-cattolica.blogspot.com/ dove si trovano molto più dettagliatamente descritte le citazioni amputate.

Citerò un episodio dal recente passato: in uno stato africano che si chiama Rwanda si compirono diversi massacri,nel 1994 (dopo Cristo);si sentirono anche voci di un probabile coinvolgimento della Chiesa in tali faccende..e negli organi di stampa cattolici vennero pubblicate delle smentite alquanto curiose; ossia, veniva smentito un fatto PRIMA che si venisse accusati di averlo compiuto.
il 10 ottobre 1996, l’emittente radio S2 - tutt’altro che critica nei riguardi del cristianesimo - reca nel notiziario S2 Aktuell delle ore 12 la seguente notizia:

«Sacerdoti e suore anglicani, ma soprattutto cattolici, sono gravemente accusati di aver preso parte attiva all’assassinio di indigeni. In particolare, il comportamento d’un religioso cattolico ha tenuto desto per mesi l’interesse della pubblica opinione, non solo nella capitale ruandese Kigali. Era parroco nella chiesa della Sacra Famiglia, ed è accusato di aver ucciso dei tutsi nei modi più atroci. Sono rimaste incontestate deposizione di testimoni secondo cui il religioso, col revolver alla cintola, fiancheggiava bande saccheggiatrici di Hutu. Nella sua parrocchia, in effetti, era avvenuta una sanguinosa strage di Tutsi che avevano cercato scampo in quel tempio. Perfino oggi, due anni dopo, vi sono molti cattolici a Kigali che, per la complicità a loro avviso dimostrata d’una parte dei sacerdoti, non mettono più piede nelle chiese della città. Quasi non v’è chiesa nel Rwanda in cui fuggitivi e profughi - donne, bambini, vecchi - non siano stati brutalmente picchiati e massacrati al cospetto della croce. Vi sono testimonianze in base alle quali i religiosi hanno rivelato i nascondigli dei Tutsi, lasciandoli in balìa delle milizie Hutu armate di machete.
Nel frattempo, si son date prove schiaccianti del fatto che, durante il genocidio in Rwanda, anche monache cattoliche si sono macchiate di gravi colpe. In questo contesto, si fa costante menzione di due benedettine, rifugiatesi intanto in un monastero belga per sottrarsi al corso della giustizia ruandese.
Anche la BBC -British Broadcasting Corporation, ce ne parla...ecco il testo in l'inglese...

"Priests get death sentence for Rwandan genocide:

BBC NEWS April 19, 1998

A court in Rwanda has sentenced two Roman Catholic priests to death for their role in the genocide of 1994, in which up to a million Tutsis and moderate Hutus were killed. Pope John Paul said the priests must be made to account for their actions. Different sections of the Rwandan church have beeen widely accused of playing an active role in the genocide of 1994…"

La chiesa continua ad agire come nel passato anteponendo la politica dello stato vaticano agli interessi spirituali della gente .
Continua a bastonare il gregge anziche' guidarlo..
E poi, va detto che è la Chiesa che per scelta si lega indissolubilmente al passato, basando i suoi precetti e le sue azioni su un libro scritto 2000 anni fa…
Sarebbe meglio concentrarci sugli errori che fa adesso, oltre già nominati ostracismi , addirittura ostracismo al vaccino contro il cancro della cervice uterina, ostracismo ad una regolamentazione dell'eutanasìa e del testamento biologico, persecuzione dei gay, ostracismo contro le coppie di fatto, ideologismo di maniera (e molto dannoso) nella lotta alle tossicodipendenze atto a favorire le comuntità di recupero gestite da religiosi, sottrazione indebita di denaro pubblico che altrimenti potrebbe essere destinato a ricerca scientifica o ammortizzatori sociali….


Un esempio (a me aveva colpito molto): Ratzinger, come cardinale, non era d'accordo con Papa Woitila quando chiese perdono per le crociate, per l'inquisizione, eccetera eccetera perchè diceva che tutto doveva essere contestualizzato nell'epoca storica, ….. altro che mea culpa, visto che è lui l’attuale Papa…..

Detto tutto questo per cercare di far capire che credo sia arrivata l'ora di fare una netta distinzione tra le cose pubbliche e le questioni intime, spirituale, e di separare una volta per tutte la Chiesa dallo Stato (ma non solo sulla carta)
fine OT
 

mame

The Fool on the Hill
Un simbolo che raffigura un uomo ucciso con una terribile tortura non è un simbolo di violenza?

Be', questo direi di no. Cristo fu torturato per aver portato un messaggio di pace e di amore a idolatri che vivevano nel peccato del materialismo. Ha dato la vita per essere di esempio agli uomini, per mostrare con il suo esempio che si può provare un amore così grande per il prossimo da morire per lui. Vederci un simbolo di violenza mi sembra fuori luogo. Se mai, non è un simbolo di violenza, ma dell'effetto della violenza di chi rifiuta un messaggio di pace e di amore.
 
Lasciando perdere per un attimo le invettive da Edizioni Kaos di Nicole (non ci vorrebbe Zenone per confutare ciò che hai scritto), torno al nocciolo del 3d.

Premesso che la religione fa parte del foro interno di una persona, ma che indubbiamente ha ripercussioni anche su ciò che la circonda;
premesso che in Italia siamo tutti credenti ma, nessuno credibile;
premesso che il crocifisso è il simbolo di una bellissima, quanto tollerantissima religione (non scherzo, Chesterton diceva che la bontà di una religione si deduce da quanto ci si può scherzar sopra, beh! sul cattolicesimo e i suoi capi si può dire di tutto senza correre il rischio che un fanatico ti si presenti sotto casa, almeno fino ad ora);
insomma premesso ciò io dico che la sentenza ha ricevuto più importanza di quello che merita.
Non si è cristiani perché si frequenta una scuola con appeso un crocifisso, cristiani lo si è con le opere e con la fede. E se per la fede, può bastare una specie di shahada cristiana, Credo in un solo Dio, credo nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica..., i problemi iniziano quando dalla fede bisogna passare alle opere.
Non fa male rileggere ogni tanto la lettera di San Giacomo: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede".
 

fabiog

New member
Mi sembra che questa sentenza venga quasi considerata come una vittoria del mondo laico o di chi si definisce laico sulla Chiesa Cattolica quando invece parlano di crocifisso io intenderei il valore di Cristianesimo. Se proprio se ne vuol parlare ancora parliamone. Io mi considero laico questo mio attacco è stato spiegato all'inzio e quindi non lo ripeto, nel mio essere laico non mi sono mai e dico mai sentito oppresso ne dalla religione ne dalla Chiesa Cattolica. Chi ritiene che tutto ciò che sia legato alla Chiesa o al cristianesimo se esposto possa essere offensivo verso libertà di culto oppure di essere ateo vorrei chiedere di essere fedele al suo ideale fino in fondo. A questo punto teniamo tutti gli uffici pubblici aperti a Natale, S. Stefano etc così chi ritiene può andare a lavorare, anzi facciamo lo stesso per il settore privato, però scommetto che nessuno ci andrebbe fà troppo comodo stare in vacanza ( per quel che mi riguarda io me ne vado a lavorare il 25 aprile e il 1 maggio ). Mame richiamava sul fatto che il cattolico deve essere un vero cattolico in tutte le cose ? Bene allora lo sia anche il laico, quanti laici si sposano in Chiesa percè fà bello e poi mollano bellamente tutto ? Si sposino in comune. Perchè fare un funerale religioso, un laico si faccia un bel testamento e chieda un funerale civile e niente croce sulla tomba. Il cattolico magari non protesta in piazza contro veline e calendari di donne sicuramente perchè gli piacerà guardarle ok, ma anche forse perchè non è un barbaro medievale come altri che invece applicano la fatwa.
Per quel che rigurda alcune frasi mie intolleranti mi dispiace per chi se ne può essere sentito offeso, ma non ritengo affatto di essere caduto in basso e non rinnego niente. ( questa è libertà no ? ).
P.S Nicole la Chiesa sarà anche stata complice del nazismo in alcuni settori, ma ti invito a vedere anche la complicità di tutto il mondo ( Inghilterra, USA, Russia comunista, e mondo arabo )
 

mame

The Fool on the Hill
Qui non si tratta di negare la tradizione. Fare festa a Natale ecc. significa permettere ai _cristiani_ di festeggiare il Natale. La tradizione occidentale è cristiana, non cattolica. In tutta Europa ci sono un sacco di chiese cristiane: anglicani, evangelisti, protestanti, calvinisti. Tutti loro festeggiano il Natale. Ritengo solo che non si difende un simbolo tollerando poi _da cattolici_ tante altre cose che vanno contro la morale cattolica. Si chiama la polizia e si protesta per farsi levare da sotto casa la prostituta che magari deve mantenere i figli perché è brutta da vedere, però si tollera la gallina decerebrata che va in televisione e guadagna un sacco di soldi facendo vedere tette e chiappe parlando di nudo artistico e diventando un modello per le ragazzine che vogliono fare le veline. Io ho rispetto anche per le donne che portano il burka se per loro è simbolo del loro credo religioso. Se viene imposto, no. Io non vorrei che qualcuno mi ordinasse di levarmi un crocifisso dal collo, ma non impongo agli altri di portarlo. Si professa cattolica gente che non si è mai letta un Vangelo in vita sua. A Firenze, città che vanta un'alta percentuale di associazioni di volontari cattolici (oltre che amministrazioni comunali comuniste), ho visto gente firmare per rimandare gli albanesi a casa loro. Ci sono politici che rivendicano i principi _cattolici_ (si badi bene, non cristiani, bensì proprio cattolici) nella politica e hanno già due o tre famiglie in giro. Non sarebbe meglio che mantenessero un basso profilo invece di rendersi ridicoli? Credo si dovrebbe cercare di badare alla sostanza delle cose invece che ai simboli. Ribadisco: non lo prescrive il medico di essere cattolici. Ma si fa una figura migliore a essere coerenti nel proprio comportamento.
 

Nikki

New member
Adesso non vorrei passare per una nichilista, con lo puro scopo di distruggere le grandi e meravigliose opere (d’arte, perché si nominano solo esse, come i benefici della cultura cristiana)….
nicole, :) non è vero si nominano solo le opere d'arte quando si parla di "benefici" (permettimi di correggere con "importanza") della cultura cristiana. devo confessarti che a questo punto non ho capito quale aspetto vuoi ti sia esposto per replicare alle tue 'invettive' (in parte sicuramente fondate, ma purtroppo fuori tema in questo thread). Non è infatti in discussione la bontà della religione di Cristo. sarebbe osceno, se così fosse, perché obiettivamente non ha nulla di diverso da tutte le altre religioni del mondo, quanto a crudeltà/sanguinolenza del messaggio religioso. eppoi, chi è la CEDU per dire cosa si deve professare e cosa no? no, direi che non sono questi i termini del discorso.

Detto tutto questo per cercare di far capire che credo sia arrivata l'ora di fare una netta distinzione tra le cose pubbliche e le questioni intime, spirituale, e di separare una volta per tutte la Chiesa dallo Stato (ma non solo sulla carta)
fine OT

è anche giunta l'ora di distinguere la dottrina dal potere, la Chiesa dalla Bibbia, il testo dalla interpretazione, la religione dalla strumentalizzazione e tante altre cose. ma siamo sempre OT.
qui, si sta parlando di una sentenza secondo cui una legge che impone di esporre un simbolo rappresentativo della religione di ampia maggioranza della nazione nelle scuole pubbliche viola i diritti umani.
e la motivazione è aberrante, per tutto quello che ho già scritto. in breve: un bimbo di un altro credo religioso si sentirebbe intimorito e inibito se capisce di fare appunto parte della minoranza. a parte l'oscenità del presupposto ideologico di questa sentenza (cioè la negatività in sé di appartenere ad una minoranza --- non so se mi spiego...), cosa si deve dire di tutti gli altri elementi che in italia sono indice della religione dominante? le chiese nella strade, le cappelle, i santuari, le raffigurazioni..tutto!
ma poi, da quando un popolo viola la libertà religiosa semplicemente venerando e professando la propria religione nazionale di maggioranza?
non è nemmeno questione che il cattolico medio in italia lo è solo a parole; come dire: non faccia l'idealista con i simboli, non ci crede nessuno... ma cosa c'entra? non stiamo parlando di un controllo nel merito fatto dai giudici sulla forza della fede in italia, per cui il responso sarebbe: siete tutti dei caproni senza fede e senza dio, piantatela di esporre la croce che tanto lo sappiamo che non sapete neanche cosa è!
credo che si stia facendo un po' di confusione.
 
è [...] giunta l'ora di distinguere la dottrina dal potere, la Chiesa dalla Bibbia, il testo dalla interpretazione, la religione dalla strumentalizzazione e tante altre cose. ma siamo sempre OT.

Oh, meno male, adesso mi sento un po' meno la pecora nera... mi cominciavo preoccupare sul serio... :mrgreen:
Cosi siamo già su buon punto...

qui, si sta parlando di una sentenza secondo cui una legge che impone di esporre un simbolo rappresentativo della religione di ampia maggioranza della nazione nelle scuole pubbliche viola i diritti umani.
Adesso non voglio contestare, ma ti vorrei citare alcuni dati di un rapporto Eurispes anno 2006 di cui rimetto i risultati: “Dal sondaggio emerge che quasi il 90% della popolazione della Penisola si professa “cattolica”. I giovani tra i 18 e i 24 anni credono nel 71,6% dei casi, mentre tra gli over 65 la percentuale raggiunge il 96,2%. In posizione intermedia si collocano invece la fascia di età compresa tra i 25-34 anni con l'83,3%, quella tra i 35 e i 44 anni (88,5%) e infine quella tra i 45 e i 64 anni (89,5%).”
Fino adesso ci siamo, la maggioranza sono i cattolici...
Però poi i dati del suddetto rapporto proseguono:” ..Solo un terzo dei "credenti" è anche "praticante". Credenti, dunque, ma poco praticanti. La percentuale, infatti, si abbassa decisamente al 36,8% ....”
Gli italiani si dichiarano cattolici ma solo una minima parte di essi professa o conduce una vita improntata ai valori della fede cattolica. Da qui deduco che allora, parliamo della ipocrisia...? Personalmente reputo i credenti solo i "praticanti", che invece quelli dichiarati solo sulla carta.
Come laica non mi sentivo offesa dalla presenza di un crocifisso in un luogo pubblico, però mi sento invece offesa che un rappresentante pubblico imponga autoritativamente che un dato simbolo sia presente.

Forse la diffusione della Carta Costituzionale e la promulgazione dei valori in essa contenuti renderebbero giustizia a ciascuno di noi: sia esso cattolico, protestante, ortodosso, laico ed agnostico o quant'altro.
LEGGO:

art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché‚ non si tratti di riti contrari al buon costume.

La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato Italiano.
Il principio di uguaglianza è il valore principe che garantisce la nostra come l'altrui libertà, il nostro credere o non credere e l'altrui credo. Per l'affermazione di questo principio democratico in molti sono morti e dovremmo loro maggiore rispetto ogni qual volta lo rimettiamo in discussione.

Diffido dei politici che minano l'unità ed il senso di appartenenza alla nazione per fini biechi di mera propaganda quando costoro sono ben lontani dai sani valori professati da una qualsivoglia religione e non solo da quella cattolica.


la motivazione è aberrante, per tutto quello che ho già scritto. in breve: un bimbo di un altro credo religioso si sentirebbe intimorito e inibito se capisce di fare appunto parte della minoranza. a parte l'oscenità del presupposto ideologico di questa sentenza (cioè la negatività in sé di appartenere ad una minoranza --- non so se mi spiego...), cosa si deve dire di tutti gli altri elementi che in italia sono indice della religione dominante? le chiese nella strade, le cappelle, i santuari, le raffigurazioni..tutto!
ma poi, da quando un popolo viola la libertà religiosa semplicemente venerando e professando la propria religione nazionale di maggioranza?
non è nemmeno questione che il cattolico medio in italia lo è solo a parole; come dire: non faccia l'idealista con i simboli, non ci crede nessuno... ma cosa c'entra? non stiamo parlando di un controllo nel merito fatto dai giudici sulla forza della fede in italia, per cui il responso sarebbe: siete tutti dei caproni senza fede e senza dio, piantatela di esporre la croce che tanto lo sappiamo che non sapete neanche cosa è!
credo che si stia facendo un po' di confusione.

Però, attenzione Nikki :)ABBB), c'è anche l'effetto bumerag dell'esporre il simbolo d’un culto (anche se fosse maggioritario nel paese) in un ambiente costruito per ospitare individui che credono in religioni differenti (o in nessuna in particolare). In questo mondo dominato da ideali fallaci come l’egualitarismo e le pari opportunità imposte dall’alto tramite affermative actions, se non provvedessimo a spogliare le pareti delle aule scolastiche dai crocifissi, ci ritroveremmo fra qualche tempo ad avere a che fare con gruppi di pressione che spingeranno per l’esposizione dei propri simboli religiosi affianco al tradizionale Gesù in croce.
E poi che cosa succederà? :W
 

Nikki

New member
Adesso non voglio contestare, ma ti vorrei citare alcuni dati di un rapporto Eurispes anno 2006 di cui rimetto i risultati: “Dal sondaggio emerge che quasi il 90% della popolazione della Penisola si professa “cattolica”. I giovani tra i 18 e i 24 anni credono nel 71,6% dei casi, mentre tra gli over 65 la percentuale raggiunge il 96,2%. In posizione intermedia si collocano invece la fascia di età compresa tra i 25-34 anni con l'83,3%, quella tra i 35 e i 44 anni (88,5%) e infine quella tra i 45 e i 64 anni (89,5%).”
Fino adesso ci siamo, la maggioranza sono i cattolici...
Però poi i dati del suddetto rapporto proseguono:” ..Solo un terzo dei "credenti" è anche "praticante". Credenti, dunque, ma poco praticanti. La percentuale, infatti, si abbassa decisamente al 36,8% ....”
Gli italiani si dichiarano cattolici ma solo una minima parte di essi professa o conduce una vita improntata ai valori della fede cattolica. Da qui deduco che allora, parliamo della ipocrisia...? Personalmente reputo i credenti solo i "praticanti", che invece quelli dichiarati solo sulla carta.

ripeto, non si tratta di giudicare come una nazione si relaziona alla propria fede...non scherziamo.
comunque, se leggi la sentenza, si dà pienamente atto della dominanza del culto cattolico in italia. è la verità, dopotutto, ed è espressamente posto quale presupposto per tutte le successive conclusioni, fra cui di fatto il divieto di stabilire con legge l'esposizione del simbolo religioso dominante, che ha determinato il corso intero della storia di quella nazione.

Come laica non mi sentivo offesa dalla presenza di un crocifisso in un luogo pubblico, però mi sento invece offesa che un rappresentante pubblico imponga autoritativamente che un dato simbolo sia presente.

e quale sarebbe la differenza?

Forse la diffusione della Carta Costituzionale e la promulgazione dei valori in essa contenuti renderebbero giustizia a ciascuno di noi: sia esso cattolico, protestante, ortodosso, laico ed agnostico o quant'altro.

la costituzione è cosa buona e giusta, ma ha i suoi limiti. stiamo parlando di due cose completamente diverse. in ogni caso, se è l'esposizione degli articoli che vuoi, fai un salto in Palazzo di Giustizia a Milano, l'ingresso è stato tappezzato di gigantografie degli artt. costituzionali. terribile ma evocativo. (p.s. di certo la legge italiana non è l'unica applicata in Milano, ma è quella dominante, per ovvie ragioni, e ne vengono esposti gli articoli. arriverà un finlandese a lamentarsi che si sente offeso nella sua identità nazionale dovendo lavorare o essendo giudicato in una struttura che espone gli artt. di legge italiani? non vedo l'ora.. )

p.s. fra parentesi, nella vicenda che commentiamo, la legge che prevede l'esposizione del crocifisso è stata anche portata davanti alla corte costituzionale italiana, che ha deciso per la sua legittimità costituzionale. solo Strasburgo ha deciso che la legge viola i diritti umani. verrebbe da pensare che secondo Strasburgo anche la nostra costituzione viola i diritti umani. con buona pace di tutte le battaglie ideologiche del nostro zagrbelski sino ad oggi.. :mrgreen: che tristitudine.

se non provvedessimo a spogliare le pareti delle aule scolastiche dai crocifissi, ci ritroveremmo fra qualche tempo ad avere a che fare con gruppi di pressione che spingeranno per l’esposizione dei propri simboli religiosi affianco al tradizionale Gesù in croce.
E poi che cosa succederà? :W

non lo so. cosa succederà? qualcosa di terribile?
quello che sto cercando di dire è che probabilmente la religione è qualcosa di più di una formuletta che all'asilo mi costringevano a ripetere prima di andare a dormire. costruisce, fra le altre cose, l'identità di una collettività. e anche se da un punto di vista personale (forse provvisorio) non ce ne frega più nulla, indica il luogo da cui veniamo, ciò di cui siamo fatti. parli dei morti per la eguaglianza nella costituzione, ce ne sono stati molti di più per la nostra dottrina cattolica che tanto contestiamo, e tu per prima ce lo insegni. non vado oltre, mi ripeterei in quello che ho già scritto, spero in modo non troppo fumoso.
 
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SALLY

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Io personalmente mi considero laica,e cerco nei fatti di essere coerente,mi sposai in comune,non battezzai la bimba,e mio padre,laico anche lui ebbe un funerale civile,ma,onestamente mi dispiace questa sentenza,forse perche non vedo nel crocifisso un simbolo cattolico,ma la nostra storia,e se noi cominciamo a spogliarci piano piano, intanto per cominciare, dei simboli delle nostre radici...l'inizio della fine.
 

Nikki

New member
Io personalmente mi considero laica,e cerco nei fatti di essere coerente,mi sposai in comune,non battezzai la bimba,e mio padre,laico anche lui ebbe un funerale civile,ma,onestamente mi dispiace questa sentenza,forse perche non vedo nel crocifisso un simbolo cattolico,ma la nostra storia,e se noi cominciamo a spogliarci piano piano, intanto per cominciare, dei simboli delle nostre radici...l'inizio della fine.

precisamente. quello che cerco di dire è che l'espressione "società laica" è una formula vuota. cosa vuol dire? è possibile immaginare una società senza religione? senza un culto, dei riti condivisi? io credo di no. qualcuno mi illumini se sbaglio.
stabilito questo, è ovvio e naturale che i luoghi pubblici di frequentazione quotidiana, soprattutto quelli volti all'educazione dei bimbi e dei ragazzi, abbiano degli spazi di espressione della religiosità della società, come di tanti altri aspetti (vedi quello politico, con l'esposizione della fotografia del presidente in carica). eliminare l'esposizione del culto non porta ad una società laica, che non esiste. conduce semplicemente a creare uno spazio vuoto.
e qualcosa mi dice che quel muro non rimarrà vuoto a lungo. vedremo con quale immagine sarà riempito. poi voglio leggere i commenti.
 

Nikki

New member
proposta di percorso interdisciplinare :D

http://www.spinoza.it/

la replica di Gesù è fantastica! :ad:


ecco il nostro premiato, se ne parlava giusto qualche tempo fa, qui in forum:

http://www.corriere.it/editoriali/0...is_bbaa4b9e-cb6d-11de-8d35-00144f02aabc.shtml

(allora è proprio vero che in Italia nessuno è innocente! delinquono anche i più insospettabili... :D , giusto per halloween, fuori gli scheletri dagli armadi!)

e visto che si conclude con Babbo Natale e abbiamo avuto recentemente una grande perdita nel nostro (comune e condiviso) panorama culturale europeo, ripropongo http://www.forumlibri.com/forum/showthread.php?t=6287
 
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SALLY

New member
Nikki;155179 e qualcosa mi dice che quel muro non rimarrà vuoto a lungo. vedremo con quale immagine sarà riempito. poi voglio leggere i commenti.[/QUOTE ha scritto:
E' precisamente la mia impressione,ma i più sembrano non accorgersene,sottovalutano troppo la situazione.
La fine di una civiltà non è quasi mai avvertita da coloro che la vivono direttamente.
La fine di una civiltà si rivela dallo scadere dei vecchi principi su cui si reggeva.
 

Mizar

Alfaheimr
Mi unisco ala congrega di coreuti inneggianti alla Cedu ed alla estrema utilità di questa sentenza. Sentenza precisa nella forma ed ineccepibile nei contenuti

morale, secondo la CEDU:
- il sistema scolastico deve 'includere' e non 'escludere'. quindi escludiamo il crocefisso..
Muahahah
Questà è bellissima !

- notare l'ottusità dell'osservazione al punto n. 50: i riti e i comportamenti della maggioranza della popolazione 'possono' incidere sulle giovani menti che vi testimoniano. (ma dai?????? non l'avrei mai detto) ..
Allora uccidiamo la maggior parte della popolazione italiana o costringiamoli a cambiare opinioni...Tanto vale !

Scherzi a parte, sono quasi completamente - il quasi è di prammatica in rapporto muliebre - d'accordo con mia moglie. Specie laddove sottolinea la timidezza inconsitente della difesa italiana.

Domanda:
Perché un crocifisso limita la mia libertà religiosa - me ebreo ?
Si consideri che sotto quel segno ho visto morire i miei antenati e sterminare numerosi avi ?
Perché una crux dovrebbe "turbare" l'insegnamento di un bambino? Perché una croce e non, ad esempio, la buona parte degli insegnamenti letterari e filosofici delle sQuole itaiane? Perché ragazzi, perché non anche la collanina cruciforme d'oro al collo della maestra? Perchè non la stessa mentalità, l'insieme di conoscenze e convinzioni di quella maestra?
Se la corte sottolinea la pervasività de facto di, diciamo, una impostazione cristiano-cattolica della società italiana...allora siamo sicuri che il problema di fondo, malammente celato, non sia proprio questa società? E se così è, allora non è esattamnte la sentenza della Corte ad essere discriminatoria ed infelice ?

Spero che qualche supporter sfegatato della cedu risponda a queste domande


ci sono alcuni aspetti che vorrei considerare in questa discussione e perciò espongo alcuni punti di vista strettamenti personali
1. siamo sicuri che l'europa intesa come unità politico-culturale, sia realmente cristiana? non è stato il cristianesimo con le sue contrapposizioni politico-religiose a determinare lotte faziose ed a provocare la nascita di nazionalismi contrappposti?.
Emh...diciamo anche che le cose non sono andate, solo, esattamente così.
Secondo certa corrente giuridico storiografica, il Vaticano, in Europa, non ha creato la nascita di nazionalismi contrapposti bensi una nuova forma politica.
Questa forma politica è quella degli Stati Nazionali. Della loro organizzzazione amministrativa, delle loro leggi, dei loro modi di agire.
Tutto questo, tutta questa tradizione, ha ceato il Vaticano. Robetta da poco.
Roba da poco anche la conservazione, trasformazione, perpetuazione della antica cultura (quella pagana e non). Roba da poco perché, in fondo, si trattava solo di qualche tonnellata di carta e pergamene. Roba da poco perché eran solo di semi che avrebbero poi edificato quello che oggi siamo. Roba da poco perché l'insieme di conoscenze, di identità, di libri, di sogni, di freddezze o calori, di visioni, di disciplinegiuridiche, di sillogismi, che noi siamo...era lì.

Rioba d poco perché moltissimi tra i termini giuridici utilizzati dalla corte c.e.d.u. sono un portato di quella tradizione


...ad Einstein al suo ingresso negli stati uniti, la risposta fu: "umana".
continuare a difendere il proprio verde orticello e non cercare di comprendere quale rivoluzione stia avvenenendo sul nostro pianeta, mi sembra quanto meno fuori tempo. L'Uomo è uno, e domani forse qualcuno sorriderà a queste nostre dispute che, a mio parere, soffrono di grave miopia.
Anche a mio parere. Sono completamente d'accordo.


Lasciando perdere per un attimo le invettive da Edizioni Kaos di Nicole (non ci vorrebbe Zenone per confutare ciò che hai scritto), torno al nocciolo del 3d.
Ghghgh

Tra l'altro -mi rivolgo a nicole,- tutto ciò che scrivi, non c'entra quasi nulla con il thread:?

Premesso che la religione fa parte del foro interno di una persona, ma che indubbiamente ha ripercussioni anche su ciò che la circonda;
premesso che in Italia siamo tutti credenti ma, nessuno credibile;
premesso che il crocifisso è il simbolo di una bellissima, quanto tollerantissima religione (non scherzo, Chesterton diceva che la bontà di una religione si deduce da quanto ci si può scherzar sopra, beh! sul cattolicesimo e i suoi capi si può dire di tutto senza correre il rischio che un fanatico ti si presenti sotto casa, almeno fino ad ora);
insomma premesso ciò io dico che la sentenza ha ricevuto più importanza di quello che merita.
Non si è cristiani perché si frequenta una scuola con appeso un crocifisso, cristiani lo si è con le opere e con la fede. E se per la fede, può bastare una specie di shahada cristiana, Credo in un solo Dio, credo nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica..., i problemi iniziano quando dalla fede bisogna passare alle opere.
Non fa male rileggere ogni tanto la lettera di San Giacomo: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede".
Sono totalmente d'accordo con questo illuminante post e continuo a chiedermi dove sia il danno, dove sia la limitazione di libertà (un crocifisso esclude forse una stella di David o una mezzaluna?). Se qulacuno sa darmi una risposta, attendo in umbra.

Insomma, a regà, damose nà regolata: si tratta solo di una - palesemente inutile - sentenza cedu :mrgreen:
Ma inutile come poche cose al mondo


Oh, meno male, adesso mi sento un po' meno la pecora nera... mi cominciavo preoccupare sul serio... :mrgreen:
Cosi siamo già su buon punto...

Adesso non voglio contestare, ma ti vorrei citare alcuni dati di un rapporto Eurispes anno 2006 di cui rimetto i risultati: “Dal sondaggio emerge che quasi il 90% della popolazione della Penisola si professa “cattolica”. I giovani tra i 18 e i 24 anni credono nel 71,6% dei casi, mentre tra gli over 65 la percentuale raggiunge il 96,2%. In posizione intermedia si collocano invece la fascia di età compresa tra i 25-34 anni con l'83,3%, quella tra i 35 e i 44 anni (88,5%) e infine quella tra i 45 e i 64 anni (89,5%).”
Fino adesso ci siamo, la maggioranza sono i cattolici...
Però poi i dati del suddetto rapporto proseguono:” ..Solo un terzo dei "credenti" è anche "praticante". Credenti, dunque, ma poco praticanti. La percentuale, infatti, si abbassa decisamente al 36,8% ....”
Gli italiani si dichiarano cattolici ma solo una minima parte di essi professa o conduce una vita improntata ai valori della fede cattolica. Da qui deduco che allora, parliamo della ipocrisia...? Personalmente reputo i credenti solo i "praticanti", che invece quelli dichiarati solo sulla carta.
Non facciamo i furbetti, nicole. Hai scritto: si professa cattolica. Ebbene, anch'io mi professo cattolico ma non per questo pratico. Tuttavia non si può seriamente sostenere la mia ipocrisia. L'affermazione "sono cristiano/cattolico" può anche significare: mi riconosco e riconosco il senso ed i simboli di una stroria che mi costitisce. Allora quid ?

Io personalmente mi considero laica,e cerco nei fatti di essere coerente,mi sposai in comune,non battezzai la bimba,e mio padre,laico anche lui ebbe un funerale civile,ma,onestamente mi dispiace questa sentenza,forse perche non vedo nel crocifisso un simbolo cattolico,ma la nostra storia,e se noi cominciamo a spogliarci piano piano, intanto per cominciare, dei simboli delle nostre radici...l'inizio della fine.
Ed il punto è proprio questo.
Io son d'accordo se mi si scrive che il mondo è cambiato, che dobbiamo misurarci con altre religioni (perché prima non succedeva?) che dobbiamo integrare o integrarci ed altre banalità alla Candy Candy.
Non capisco la necessità di eliminare, di togliere, di dismettere. Essa di solito è propria di guerre o di rivoluzioni armate. Domanda è: che bisogno c'è? Perché eliminare un simbolo che è seme della nostra civiltà? Perché si è avvertita questa necessità? Forse non si è così sicuri delle proprie scelte, del proprio (sempre sbandierato :mrgreen:) laicismo?
Produce dolore in qualcuno quel segno? V'è un danno giuridicamente rilevante?
Vi sono precedenti storici di una sentenza del genere?

Nelle brumose succssioni dei regni di Northumbria abbiamo forse avuto distruzione dei segni precedenti o divieti di tal fattura? Parlo di secoli fà...
Gli uomini, gli usi, le tradizioni si trasformano. I simboli che sono il nostro mondo pure. Si trasformano...di solito non vengon proibiti.

Avrei altro da scrivere ma qui mi fermo.
 

Mizar

Alfaheimr
precisamente. quello che cerco di dire è che l'espressione "società laica" è una formula vuota. cosa vuol dire? è possibile immaginare una società senza religione? senza un culto, dei riti condivisi? io credo di no. qualcuno mi illumini se sbaglio.
stabilito questo, è ovvio e naturale che i luoghi pubblici di frequentazione quotidiana, soprattutto quelli volti all'educazione dei bimbi e dei ragazzi, abbiano degli spazi di espressione della religiosità della società, come di tanti altri aspetti (vedi quello politico, con l'esposizione della fotografia del presidente in carica). eliminare l'esposizione del culto non porta ad una società laica, che non esiste. conduce semplicemente a creare uno spazio vuoto.
e qualcosa mi dice che quel muro non rimarrà vuoto a lungo. vedremo con quale immagine sarà riempito. poi voglio leggere i commenti.

Concordo in pieno. Noi abbiamo bisogno di simboli. Di simboli in tutto l loro trasformarsi, mutre, cambialre di significato...
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Nel senso stretto del termine - quello filosofico e/o psicologico - , il Crocifisso non può considerarsi simbolo a tutti gli effetti, per via di ragioni assai lunghe e fuorvianti da spiegare adesso; esso è piuttosto emblema, e sotto questa luce, nel suo rimandare palese a qualcosa di già dato e radicato, nel suo riferirsi immediato a certa "mappatura genetica", trova ogni giustificazione della sua presenza.

Ogni manuale di Diritto delle superiori, per chi ne avesse toccato (almeno) uno, si apre con la distinzione del termine Stato nelle sue due fondamentali accezioni: da un lato abbiamo l'apparato, nella sua fredda impersonale funzionalità, nel complesso organizzativo dell'intero sistema statale; dall'altro, impariamo che è anche comunità, è aggregazione sotto segni, adesione a comuni valori, espressione unitaria delle direzioni morali (piaccia o no) di una civiltà.

Certo, l'apparato nasce da esigenze logiche, deve egualmente soddisfare ogni cittadino nei limiti autoimpostisi, non ha e non deve avere una spiritualità, in quanto suo scopo è essere strumento, e lo strumento in sé preso è privo di Intenzione; eppure, inevitabilmente, la struttura è parte del bagaglio culturale della popolazione, è frutto naturale delle correnti interne di un Paese.
Si potrebbe parlare (impropriamente, ma con chiaro significato) di fenomenologia della morale: ebbene sì, anche nel rigore dell'impersonalità e dell'oggettivo si annida, nascosto e non visto, lo spirito interno della civiltà progenitrice; Crocifisso o non Crocifisso nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, varrà sempre la carità cristiana, varranno i dogmi infondati ed assurdi, varranno insegnamenti pregni di significato umano ed umanistico e culti al di fuori da ogni razionalità - detto questo, servirà davvero a qualcosa impuntarsi su un misero pezzo di legno? Muterà forse i sistemu di insegnamento la rimozione forzata e non spontanea dell'emblema principe della nostra tradizione? Mi riservo forti dubbi in proposito.

Prima di passare ad altro, voglio scrivere di una considerazione particolarmente simpatica: sappiamo tutti, più o meno, cosa democrazia stia a significare, è dominio delle maggioranze, è governo dei più. Ogni governo democraticamente scelto porta con sé l'onere di soddisfare la volontà della maggioranza degli elettori (la teoria è questa); stessa cosa, si presume, dovrebbero fare professori e magistrati. Perché annullare la validità di tale principio riguardo all'apparato. Ogni professore insegna non per proprio conto, ma in nome del popolo italiano*, ogni magistrato giudica in nome dello stesso. Applicando la protesta al codice penale, un giudice fantasioso potrebbe non sentire proprio questo o quell'articolo. Insomma, chi serve il popolo, ha il dovere di sottomettersi al popolo. E' questa la legge delle maggioranze; chi si senta stretto, ha poco da protestare.

Ma adesso ho scordato quanto avevo da dire; mi chiedo solo se, in mancata presenza di culture antitetiche alla nostra, un pezzo di legno avrebbe prodotto scalpore nella stessa misura di questi giorni. V'è come un sentimento di assoggettamento, l'orgoglio nazionale e nazionalistico di tenere appeso un emblema con fare provocatorio, non potrebbe registrarsi dato più stupido ed umiliante nei confronti degli italiani seri. Come se emblema o non-emblema si risolvesse in prese di comando, in diroccamenti e sconfitte invece che nella disgregazione dell'unità nazionale entro se stessa. E' degna di mentalità in sé ridotte la tesi per la quale arrivano e comandano loro (O_O) [ma stiamo scherzando??], la questione sollevata è ben più grave, quando voglia includere nella panoramica della comunità un apparato non più corrispondente all'identità nazionale. Ma non basterà un Crocifisso per operare una trasformazione di questo tipo.


Ma basta, per adesso.

*Popolo formato nella sua larga parte da una maggioranza assimilabile a piante di lenticchio, quanto ad attività cerebrale.
 
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