Grazie Strasburgo

Dory

Reef Member
Non ho letto puntualmente quello che avete scritto (era tanta roba!!) però io questa sentenza non l'ho proprio capita, nel senso che mi sembra totalmente inutile. Se siamo un paese a maggioranza cattolica che resti pure questo crocifisso, per chi non è cattolico non vorrà dire niente, dovrebbe essere indifferente se c'è o non c'è, e accettarlo è semplicemente una forma di rispetto. Io sono atea per scelta, dopo un lungo percorso di meditazione in merito perché ritengo la religiosità una cosa importante. Al liceo non avevamo il crocifisso in classe e alcuni miei compagni chiesero alla preside di metterlo, ma questo crocifisso non arrivava mai, e così una mia amica lo disegnò su un foglio e lo appese. Devo dire che la cosa mi suscitò un pizzico di ilarità, ma, se per loro era una cosa importante, io lo rispettavo e non mi toccava minimamente.
La religione è una parte importante della cultura di un popolo e va rispettata. Che poi le varie istituzioni religiose la interpretino male e ne traggano fuori qualcosa di negativo è un altro discorso e non è rilevante parlarne qui.
Ogni paese ha la sua religione pevalente con i suoi culti e i suoi simboli che vanno rispettati, e se qualcuno che abbia un culto diverso si sente minacciato da un crocifisso gli consiglierei di andare da uno psichiatra perché forse ha qualcosa che non va!! :mrgreen:
Piuttosto mi sembrerebbe più importante riformare l'insegnamento della religione a scuola, che a mio parere non dovrebbe essere facoltativo ed escludere i ragazzi di religione non cattolica. La religione va insegnata e vanno fatte conoscere tutte le religioni a tutti, deve essere una materia trattata come la storia e la geografia. Quello che principalmente si deve fare è far capire ai ragazzi che essere di un'altra religione non è un delitto e che si può scegliere liberamente a quale religione appartenere.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
A me hanno sempre detto che il crocifisso è da interpretare come simbolo di redenzione e salvazione dell'umanità (per chi riconosce nella vicenda di Gesù Cristo quella del figlio di Dio) . Quì mi sembra che si parli di una sorta di cippo confinario per stabilire chi si trova da una parte e chi d'altra.
Uso, comunque la si pensi, a mio parere, quanto mai improprio ...
 

mame

The Fool on the Hill
Piuttosto mi sembrerebbe più importante riformare l'insegnamento della religione a scuola, che a mio parere non dovrebbe essere facoltativo ed escludere i ragazzi di religione non cattolica. La religione va insegnata e vanno fatte conoscere tutte le religioni a tutti, deve essere una materia trattata come la storia e la geografia. Quello che principalmente si deve fare è far capire ai ragazzi che essere di un'altra religione non è un delitto e che si può scegliere liberamente a quale religione appartenere. [/FONT][/SIZE][/COLOR]

Alle scuole medie avevo come professore di religione un sacerdote cattolico molto giovane, di quelli che giravano in giacca e pantaloni neri con il collarino invece che con la tonaca lunga. Ci preparò le dispense e ci spiegò tutte le religioni, islamismo, ebraismo, buddismo. Lo ricordo sempre come un ottimo insegnante, di mentalità aperta in tempi in cui l'ora di religione era cattolica e basta. Mi sono sempre chiesta perché negli ultimi anni si siano fatte tante storie per questa benedetta ora di religione. Religione significa tutte le religioni: perché conoscere l'altro non fa mai male, anche ai laici, che forse potrebbero trarne una pura e semplice conoscenza storica di altre culture.
 

Nikki

New member
Mi unisco ala congrega di coreuti inneggianti alla Cedu ed alla estrema utilità di questa sentenza. Sentenza precisa nella forma ed ineccepibile nei contenuti


quando fai il simpaticone, mandami una notifica! stavo già chiedendo a Fabio dove è ubicato il server, per determinare la competenza territoriale del divorzio. :mrgreen:


Scherzi a parte, sono quasi completamente - il quasi è di prammatica in rapporto muliebre - d'accordo con mia moglie.


a proposito, ricordami dove lo abbiamo fatto..Chiesa o Comune? :YY


Insomma, a regà, damose nà regolata: si tratta solo di una - palesemente inutile - sentenza cedu :mrgreen:
Ma inutile come poche cose al mondo


ma come? ancora non hai l'istinto di aggredire qualunque cosa si muove nel panorama giuridico, a prescindere dalla importanza? ahah, piccole belve crescono


Nel senso stretto del termine - quello filosofico e/o psicologico - , il Crocifisso non può considerarsi simbolo a tutti gli effetti,

attenzione! colpo di scena di Di !

esso è piuttosto emblema, e sotto questa luce, nel suo rimandare palese a qualcosa di già dato e radicato, nel suo riferirsi immediato a certa "mappatura genetica", trova ogni giustificazione della sua presenza.

ah meno male! :YY


Come se emblema o non-emblema si risolvesse in prese di comando, in diroccamenti e sconfitte invece che nella disgregazione dell'unità nazionale entro se stessa. E' degna di mentalità in sé ridotte la tesi per la quale arrivano e comandano loro (O_O) [ma stiamo scherzando??], la questione sollevata è ben più grave, quando voglia includere nella panoramica della comunità un apparato non più corrispondente all'identità nazionale. Ma non basterà un Crocifisso per operare una trasformazione di questo tipo.

esattamente quello che intendevo con il primo post (o secondo, non ricordo).

*Popolo formato nella sua larga parte da una maggioranza assimilabile a piante di lenticchio, quanto ad attività cerebrale.

:mrgreen::mrgreen: puoi provare che il lenticchio non pensa? (da me è al femminile... :?? ).
 

Nikki

New member
A me hanno sempre detto che il crocifisso è da interpretare come simbolo di redenzione e salvazione dell'umanità.

davvero vi dicevano questo a squola?? ossignùr... ops.... :ad:

Quì mi sembra che si parli di una sorta di cippo confinario per stabilire chi si trova da una parte e chi d'altra.
Uso, comunque la si pensi, a mio parere, quanto mai improprio ...

direi! ma a questo punto avrebbero anche potuto dare lezioni liturgiche in quella sentenza, tanto valeva.. contenuto per contenuto..
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
per onor di cronaca riporto anche le posizioni degli esponenti dei culti non cattolici italiani:

La presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), la pastora Anna Maffei, si dice non affatto offesa da tale sentenza: Ridurre Cristo crocifisso in un segno di appartenenza che marca il territorio di uno Stato e difenderlo come simbolo nazionale significa aver completamente travisato la fede cristiana. Cristo si affidò ad una parola nuda da annunciare, non a simboli nazionali da preservare. I cristiani dovrebbero farsi portatori disarmati di questa parola e non pretendere niente".
Il pastore Holger Milkau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), invitando al confronto sereno e dialogico, sostiene che "lo spazio pubblico non è il luogo dove esprimere prepotenze. Ovviamente la croce e il crocifisso sono simboli fondamentali del cristianesimo, ma non devono diventare motivo per oppressioni o liti".
Positivo anche il giudizio del teologo valdese Paolo Ricca citato da "Il Manifesto" di oggi: “Ritengo la sentenza della Corte Europea un provvedimento giusto. In una situazione di pluralismo religioso mi sembra che tale decisione debba essere adottata anche negli uffici pubblici, come le aule dei tribunali, e non solo in quelle scolastiche”.
Anche l'Alleanza evangelica Italiana (AEI) con un comunicato diffuso oggi valuta "molto positivamente" la sentenza della Corte Europea.
L'"Associazione 31 Ottobre per una scuola laica e pluralista degli evangelici italiani" ritiene che questa sentenza sia un'opportunità per il nostro paese di "sprovincializzarsi". Il suo presidente, Nicola Pantaleo, ha dichiarato: "Sostenere che il crocifisso costituisce un dato culturale e storico più che religioso, connaturato all’italianità, è dire il falso e forzare l’evidenza dei fatti. Si dimentica che esso è stato imposto dal fascismo assieme al ritratto del Duce e alla dichiarazione del cattolicesimo come religione di Stato con tutte le perniciose conseguenze che ne sono derivate per la libertà del nostro paese. Si dimentica altresì che la revisione del Concordato del 1984 ha modificato sensibilmente la situazione, cancellando la religione di Stato e rendendo facoltativo l’insegnamento della religione cattolica. Sappiamo che molto difficilmente vedremo i crocifissi rimossi dalle aule nel prossimo futuro ma resta intatto il riconoscimento di un principio sacrosanto in una società moderna e multiculturale, quello per cui nozioni, simboli e riti di una determinata fede religiosa non possono abitare nei luoghi aperti a tutti, che siano scuole, ospedali, uffici o tribunali".
 
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LA MORTE

New member
Ma che fastidio puo mai dare un crocifisso!?!?!
Soliti umani sempre a complicarsi la vita....
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ma che fastidio puo mai dare un crocifisso!?!?!
Soliti umani sempre a complicarsi la vita....

nessun fastidio, se non fosse che il crocefisso esposto maschera la mancanza di fede, che è rappresentata anche da altro, così come viene attribuito a don Lorenzo Milani la frase, "meno croce, più Vangelo" penso che la gente guarda il crocefisso e pensa che quella sia la rappresentazione della realtà, e invece è l'ombra della rappresentazione della realtà.
 

mame

The Fool on the Hill
nessun fastidio, se non fosse che il crocefisso esposto maschera la mancanza di fede, che è rappresentata anche da altro, così come viene attribuito a don Lorenzo Milani la frase, "meno croce, più Vangelo" penso che la gente guarda il crocefisso e pensa che quella sia la rappresentazione della realtà, e invece è l'ombra della rappresentazione della realtà.

Concordo, Elisa. Contano i contenuti.
 
Io personalmente mi considero laica,e cerco nei fatti di essere coerente,mi sposai in comune,non battezzai la bimba,e mio padre,laico anche lui ebbe un funerale civile,ma,onestamente mi dispiace questa sentenza,forse perche non vedo nel crocifisso un simbolo cattolico,ma la nostra storia,e se noi cominciamo a spogliarci piano piano, intanto per cominciare, dei simboli delle nostre radici...l'inizio della fine.

Mi viene una domanda molto spontanea, e spero tanto che Sally mi risponde:
Tu tieni il crocifisso nella casa tua appeso sulle pareti?
 

Mizar

Alfaheimr
Nel senso stretto del termine - quello filosofico e/o psicologico - , il Crocifisso non può considerarsi simbolo a tutti gli effetti, per via di ragioni assai lunghe e fuorvianti da spiegare adesso; esso è piuttosto emblema, e sotto questa luce, nel suo rimandare palese a qualcosa di già dato e radicato, nel suo riferirsi immediato a certa "mappatura genetica", trova ogni giustificazione della sua presenza.
Ed un emblema non è, prima di altro, symbolon ?

Non ho letto puntualmente quello che avete scritto (era tanta roba!!) però io questa sentenza non l'ho proprio capita, nel senso che mi sembra totalmente inutile. Se siamo un paese a maggioranza cattolica che resti pure questo crocifisso, per chi non è cattolico non vorrà dire niente, dovrebbe essere indifferente se c'è o non c'è, e accettarlo è semplicemente una forma di rispetto. Io sono atea per scelta, dopo un lungo percorso di meditazione in merito perché ritengo la religiosità una cosa importante. Al liceo non avevamo il crocifisso in classe e alcuni miei compagni chiesero alla preside di metterlo, ma questo crocifisso non arrivava mai, e così una mia amica lo disegnò su un foglio e lo appese. Devo dire che la cosa mi suscitò un pizzico di ilarità, ma, se per loro era una cosa importante, io lo rispettavo e non mi toccava minimamente.
La religione è una parte importante della cultura di un popolo e va rispettata. Che poi le varie istituzioni religiose la interpretino male e ne traggano fuori qualcosa di negativo è un altro discorso e non è rilevante parlarne qui.
Ogni paese ha la sua religione pevalente con i suoi culti e i suoi simboli che vanno rispettati, e se qualcuno che abbia un culto diverso si sente minacciato da un crocifisso gli consiglierei di andare da uno psichiatra perché forse ha qualcosa che non va!! :mrgreen:
Piuttosto mi sembrerebbe più importante riformare l'insegnamento della religione a scuola, che a mio parere non dovrebbe essere facoltativo ed escludere i ragazzi di religione non cattolica. La religione va insegnata e vanno fatte conoscere tutte le religioni a tutti, deve essere una materia trattata come la storia e la geografia. Quello che principalmente si deve fare è far capire ai ragazzi che essere di un'altra religione non è un delitto e che si può scegliere liberamente a quale religione appartenere.
Concordo con la linea dell'intervento ed in particolare con l'inciso in evidenza.


A me hanno sempre detto che il crocifisso è da interpretare come simbolo di redenzione e salvazione dell'umanità (per chi riconosce nella vicenda di Gesù Cristo quella del figlio di Dio) . Quì mi sembra che si parli di una sorta di cippo confinario per stabilire chi si trova da una parte e chi d'altra.
Uso, comunque la si pensi, a mio parere, quanto mai improprio ...
Infatti è molto triste.
Dovrebbe dirlo alla corte, Marcovaldo...

nessun fastidio, se non fosse che il crocefisso esposto maschera la mancanza di fede, che è rappresentata anche da altro, così come viene attribuito a don Lorenzo Milani la frase, "meno croce, più Vangelo" penso che la gente guarda il crocefisso e pensa che quella sia la rappresentazione della realtà, e invece è l'ombra della rappresentazione della realtà.
Se anche così fosse non è dimostrato il danno giuridico :? Fintantoché non lo sarà, la sentenza sarà presumibilmente ideologica e null'altro.
Insomma, come in molti han detto, una roba inutile :mrgreen:


Come al solito facciamo un pò tutti campanilismo e nessuno si perita di dimostrare dove sia la negazione di libertà e sopratutto dove sia il danno (se parliamo della sentenza, questi sono i punti nodali).

Mia ulteriore domanda è: siam sicuri sia questa la strada per garantire la laicità di uno Stato. Uno Stato (o dovrei dire una Nazione) compiutamente laico ha orse bisogno di rimuovere forzosamente simboli per essere/sentirsi tale. O forse esser laici significa altro?
 
morale, secondo la CEDU:
- il sistema scolastico deve 'includere' e non 'escludere'. quindi escludiamo il crocefisso.
Spero tanto che fai solo gioco di parole, e che ti stavi divertendo…. Spero che capisci che il crocifisso non racchiude in se ne la stella d Davide, ne la Mezzaluna, ne altri simboli religiosi… cioè il CROCIFISSO NON INCLUDE, MA ESCLUDE, e visto che non sono presenti altri simboli che esclude…. Altrimenti ci sarebbe da aggiungere in ogni luogo PUBBLICO (non privato) il simbolo di qualsiasi religione di cui c’è un appartenente…. Questo esce fuori dal art. 8.
Dove, guarda un po’, non se parla della maggioranza, ma della eguaglianza….

Per consolidare la mia tesi, aggiungo anche dalle DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI:
Art. 1 : « Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »
Il che dovrebbe significare se c'è un diritto che permette l'esposizione di un culto della maggioranza, quello stesso diritto ha anche quello della minoranza.... o sbaglio...?:?


- se lo stato espone il crocifisso, privilegia il cattolicesimo. e non deve farlo, perché lo stato è laico [ posso riformulare? se lo stato espone il crocifisso è perché, essendo laico, laicamente dà atto che la religione in italia è cattolica, secondo Costituzione; come dà atto che il presidente della repubblica è tizio e non caio, ecc. ]
- in uno stato laico, un simbolo religioso non va esposto per legge solo perché la maggioranza lo richiede o per compromesso [vero. infatti non è questo il punto. l'Italia però si merita queste risposte, in linea con le sue difese]

http://it.wikipedia.org/wiki/Laicismo
Qui c’è scritto tutto il mio pensiero:

Come sottolineato dall'art. 4 della sentenza n.203 della Corte Costituzionale, per la Costituzione Italiana la laicità è un "principio supremo dello Stato", che si struttura negli artt. 7, 8 e 20; "il principio di laicità, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale." La Costituzione infatti separa gli ambiti di religioni e Stato, garantisce la libertà religiosa ( e quindi, implicitamente, il diritto a non avere alcuna fede) e la libertà di pensiero (art. 21), negando alla religione maggioritaria (cattolica) lo status di religione di stato. => quindi deve essere usato a pari merito di tutte le altre religioni....
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ma che fastidio puo mai dare un crocifisso!?!?!
Soliti umani sempre a complicarsi la vita....

nessun fastidio, se non fosse che il crocefisso esposto maschera la mancanza di fede, che è rappresentata anche da altro, così come viene attribuito a don Lorenzo Milani la frase, "meno croce, più Vangelo" penso che la gente guarda il crocefisso e pensa che quella sia la rappresentazione della realtà, e invece è l'ombra della rappresentazione della realtà.

se anche così fosse non è dimostrato il danno giuridico :? Fintantoché non lo sarà, la sentenza sarà presumibilmente ideologica e null'altro.
Insomma, come in molti han detto. una roba inutile :mrgreen:

Mizar, io rispondevo alla morte, che già si parla di crocefissi suvvia, sul fatto se mi dava o meno fastidio il crocefisso, ed ho espresso un mio pensiero sul crocefisso in sè, mica volevo dimostrare il danno giuridico della presenza del crocefisso nelle aule o parlare della sentenza, mica son già in Alzheimer che confondo opinioni con sentenze. Attento che ricorro alla Corte delle citazioni anche io per quote fuori luogo. Quota, ma quota bene :mrgreen:
 

Come laica non mi sentivo offesa dalla presenza di un crocifisso in un luogo pubblico, però mi sento invece offesa che un rappresentante pubblico imponga autoritativamente che un dato simbolo sia presente.



e quale sarebbe la differenza?

La differenza è sottile, però per me è basilare… finché ho la possibilità di scelta, scelgo la tolleranza e lo lascio per non creare danni “morali” (molto discutibili, tra altro) agli altri… quando vedo che si tratta solo di una manifestazione di un potere assoluto, e che le auttorità non sonno tolleranti nei miei riguardi, allora scendo in piazza e combatto per i miei diritti… :wink:
 

Mizar

Alfaheimr
Mizar, io rispondevo alla morte, che già si parla di crocefissi suvvia, sul fatto se mi dava o meno fastidio il crocefisso, ed ho espresso un mio pensiero sul crocefisso in sè, mica volevo dimostrare il danno giuridico della presenza del crocefisso nelle aule o parlare della sentenza, mica son già in Alzheimer che confondo opinioni con sentenze. Attento che ricorro alla Corte delle citazioni anche io per quote fuori luogo. Quota, ma quota bene :mrgreen:
Vero, hai ragione mammy !

E'solo che vorrei ricondurre al problema principale del topic: problema che non è quello del Vaticano, della nostra individuale prefernza per il crocifisso, dello stato attuale delle menti italiane.
Si parla piuttosto di una sentenza. Ciò che vorrei conoscere è la opinione degli userS in merito alla detta: la questione della lesione, del danno, del nesso di causailtà, della libertà religiosa e dei suoi limiti in relazione ad un pezzo di legno.

:wink:
 

Nikki

New member
Spero tanto che fai solo gioco di parole, e che ti stavi divertendo….

cara, ho scherzato, divertendomi, tante volte in questo thread, ma non in questo passaggio in particolare. e purtroppo non ho capito quello che hai scritto poi sul crocifisso che esclude ecc.
parlando seriamente, ti ho già scritto che, secondo me, la chiave per crescere menti libere non è abbandonare nel buio i ragazzi.
anche la laicità/agnosticismo/eretismo ecc. hanno bisogno di un percorso che li precede. qualsiasi sia la posizione ideologica cui i ragazzi perverranno al termine dei loro studi devono essere cresciuti in un ambiente funzionale alla conoscenza delle loro origini culturali/religiose, ecc.
se è vero che la scuola deve 'includere', mi sembra quanto meno ironico che la prima mossa sia escludere l'emblema religioso della nostra società.
in ogni caso, non sono parole mie, è un sillogismo che deriva direttamente dal significato letterale della sentenza di Strasburgo. se gioco di parole c'è, è tutto loro.


non parla della maggioranza, ma della eguaglianza….


eguaglianza significa non solo trattare situazione uguali in modo uguale, ma anche situazioni diverse in modo diverso, in ragione della loro diversità, appunto. questa formuletta la trovi in qualunque manuale di educazione civica delle scuole medie, o elementari anche.


Come sottolineato dall'art. 4 della sentenza n.203 della Corte Costituzionale, per la Costituzione Italiana la laicità è un "principio supremo dello Stato", che si struttura negli artt. 7, 8 e 20; "il principio di laicità, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale."


bene, che è più o meno il contrario di quello che tu hai detto sinora. mi sembra di aver capito che non volevi alcun simbolo, di nessun tipo religioso, negli ambienti pubblici. non hai forse scritto che non vorresti l'insegnamento di religione nelle scuole?

per parte mia sono d'accordo che questa sentenza che hai citato. e sono profondamente convinta che l'Italia non impedisce a nessuno, ma proprio nessuno, di professare il proprio credo.
che il popolo italiano professi un culto proprio è altra questione e , come ho già scritto, non è in competizione con le altre religioni.

La Costituzione infatti separa gli ambiti di religioni e Stato, garantisce la libertà religiosa ( e quindi, implicitamente, il diritto a non avere alcuna fede) e la libertà di pensiero (art. 21), negando alla religione maggioritaria (cattolica) lo status di religione di stato. =>


infatti il crocefisso non è esposto perché emblema della religione di Stato, ma perché religione di questa collettività in cui viviamo.

Nicole, colgo l'occasione per una breve riflessione OT sull'importanza dell'insegnamento ai bambini e ai ragazzi. Non solo non è sbagliato insegnare loro quanto più possibile sulla religione del popolo a cui appartengono, ma è assolutamente necessario.
è la coscienza di una eretica in piena regola che ti parla: non è possibile crescere generazioni intere di bambini e ragazzi senza Dio! in uno Stato come l'Italia, poi. non siamo una tribù del deserto, costituita l'altro ieri! abbiamo una tradizione, una cultura, una storia...soprattutto religiosa!non si può passare sopra come se niente esistesse!
soprattutto in vista di una futura civiltà utopica in cui possono convivere mille culture dialogando fra loro. la Babele del 3000dc! in tale prospettiva, io voglio che i miei figli e nipoti abbiano qualcosa da dire nel dialogo con le altre culture. cose che per noi sono ovvie, non lo sono per un bambino di cinque anni. c'era stato uno studio qualche tempo fa nelle scuole elementari di Milano sulle conoscenze "agricole/campagnole" dei bimbi. ne era uscito, ad esempio, che molti alunni (ma sarebbe stato preoccupante anche con uno solo) credevano che la mucca fosse viola! perché non ne avevano mai vista una, se non quella pubblicitaria della cioccolata Milka. questo esempio estremo ci serva da riflessione per capire l'importanza della esposizione visiva dei simboli/emblemi..che è la loro ragione primaria di essere: ricordare, informare.
nella Babele del 3000 voglio che mio figlio sappia che la SUA religione di appartenenza (a prescindere dalla sua convinzione personale) dice questo e quest'altro. e se non lo fa la scuola, chi dovrebbe farlo? la famiglia? questo sì che sarebbe violazione dei diritti umani. la conoscenza subordinata ai capricci e alle doti di insegnamento del parentado, anziché affidarlo a canali istituzionale obbligatori. chiedere ad un ragazzo, cosa è la pentecoste? bah, non so, a scuola non me lo hanno detto e il pomeriggio guardavo Uomini e Donne.-------
ma l'istruzione religiosa nelle scuole costituisce il presupposto minimo di partenza. la situazione è già tragica e non può migliorare se iniziamo seriamente a pensare che la scuola pubblica non si deve occupare di certi argomenti.
io non ho mai ricevuto dotti indottrinamenti religiosi, né a scuola, né in famiglia. però mi hanno fatto imparare i comandamenti, detto chi era gesù, giovanni, noè, adamo, eva e tutti i loro simpatici amici. ti assicuro che se vai da un bambino di oggi, 7 su 10 non ti sa dire chi è Mosè. allora..qui chiudo il mio delirio religioso, ma ribadisco che io voglio che mio figlio, rispettoso anche delle foglie che si muovono, nella babele del 3000 sappia che mosè ha diviso il mar rosso e tutto il resto. se poi conosce anche tutte le altre centomila religioni del mondo, tanto meglio. ma la sua, a prescindere da convinzioni sue personali e dal praticare, non può ignorarla completamente.
 

SALLY

New member
Mi viene una domanda molto spontanea, e spero tanto che Sally mi risponde:
Tu tieni il crocifisso nella casa tua appeso sulle pareti?

Eccomi Nicole,mi rendo conto della contraddizione,ma,ne uno piccolissimo,stilizzato,alla parete,come ho foto,il calendario di M.Jackson,le cartoline dei posti che mi piacciono attaccate al frigo,una statuetta (copia)del Canova...insomma ciò che mi piace,indipendentemente dalla chiesa,che non frequento,non faccio il presepe,non ho santi,Madonne,o rosari,non prego,ma ho simpatia,per quel pover'uomo che ha predicato tanto per niente.:mrgreen:
Capisco che forse abbiamo caricato il crocifisso di molte più cose di quello che in realtà rappresenta,ma,a parer mio,è come se ci chiedessero di eliminare tuti i dialetti,di parlare tutti inglese,è giusto che tutti lo sappiano e lo studino,ma la nostra lingua è l'italiano,in primis,fà parte delle nostre radici,e l'estirpazione mi spaventa un pò.
 
Ultima modifica:
Allora, il problema che tu hai esposto riguardo la esclusione....
Dunque, partendo dal significato del crocifisso, arriviamo all'affermazione che rapresenta la Chiesa, cioè la religione cattolica. Però, la religione cattolica non include anche il luteranismo, calvinismo, islam, ecc. Se io pronuncio la parola 'religione', essa racchiude in se tutte le religioni, giusto? Invece, se pronuncio la parola 'cattolicesimo' (o qualsiasi suo simbolo), questo significa che escludo subito tutte le altre religioni. Stessa cosa valle per la parola Nikki; essa esclude subito l'idea di qualche altra persona/ragazza, ma indica solo Nikki... Si tratta del simbolo di una certa religione, e come tale esclude nel suo nome, o nel suo simbolo tutte le altre.... Detto ancora più semplice: il crocifisso = cattolicesimo e solo questo, nessun'altra religione. Si rivolge solo a un significato, e come tale, automaticamente esclude altri significati.
Perciò, il simbolo del crocifisso non include in se altre religioni, e visto questo, bisogna escluderlo, perchè può creare il senso della non appartenenza....
Questo è la risposta della CEDU, nella sua traduzione.

Punto secondo: La libertà di religione (che è stata garantita nella Costituzione) significa che ognuno di noi è libero di praticare il suo credo, però non significa che con ciò subito bisogna mettere il marchio in ogni luogo dove passa... La libertà di religione significa che nessuno ti può perseguitare impunito per il tuo credo, che lo puoi celebrare senza doversi nascondere nelle cattacombe, o altro... Però, io penso che il nostro buon senso che ci detta la nostra ragione, ci dice che non sia altretanto carino nemmeno sensato di marcare il tereno... Qualcuno aveva già citato il verso: "Non invocare il nome di Dio invano", vero?, e questo vale anche per i simboli di questo Dio....
Nessuno aveva ancora parlato della distruzione dei luoghi di culto, non si tratta del tentativo di distruggere le religione... ma solo di togliere i simboli dai alcuni posti che non sono proprio adatti ad esso...visto che si tratta delle scoule pubbliche, in altre parole, scuole statali, e siccome lo stato non ha una religione (visto che cattolicesimo è la religione di maggioranza, ma non di stato), sarebbe molto adeguato di toglierli... tutto qui. O forse l'Italia non è uno stato laico?

Punto terzo: Mio figlio frequenta le lezioni della religione, mio figlio frequente l'ora del cattechismo, anche se sa che dopo non farà la comunione.... Non mi era venuto neanche minimamente in mente di rittirarlo da esse. Il mio desiderio è che conoscesse il cattolicesimo... poi dopo, quando sarà maggiorenne, potrà decidere liberamente da solo, con la propria testa. Anche se, ammetto, tra qualche anno dovrò io a fargli conoscere tante cose che lì sono state tacute...
Nello stesso modo, anche io, ma credo che questo valle per ogni laico, conosco la religione cattolica (può darsi molto di più di quelli cattolici 'praticanti'), ma anche tante altre religioni... li ho affrontati sia per i miei studi, sia per la mia curiosità. Non credere che laicismo vuol dire l'ignoranza. Penso che sei stata proprio tu di affermare che non conosci tanto bene nè la storia del cristianesimo, nè la Bibbia.
Però il modo come li si presenta questo studio è molto da parte, e anche molto abbelito, sdolcinato....
 

SALLY

New member
E' vero Nicole,non ne sò granchè,infatti dico solo la mia impressione,per me è il simbolo,non del cattolicesimo,ma della cristianità,fà parte della nostra identità,come il rinascimento,il tricolore,la pizza...capisco che è molto superficiale come motivazione,ma come diceva Nikki,cosa prenderà il posto del crocifisso? Tu mi spieghi i motivi religiosi,ma io non vedo solo quelli,forse mi sbaglio,ma si stà smantellando il nostro tessuto sociale.
 
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