Filosofia ossia della Περὶ φιλοσοφίας

Nerst

enjoy member
mi pare di aver capito che "la felicità" è il primo argomento proposto per filosofare. Allora dico la mia: secondo me felicità preclude una condizione momentanea.
Mi spiego meglio. essere felice è un momento in cui ci sentiamo affettuosi, abbiamo stampato il nostro migliore sorriso e vorremmo abbracciare tutti per qualcosa che ci è successo, ma poi finisce dopo ore o giorni. Ed è giusto che finisca, per poter rinnovare il sentimento per la prossima, si spera, cosa che ci renderà di nuovo felici.
Personalmente alla felicità preferisco la serenità, condizione che invece considero più a lungo termine, se si ha la fortuna di provarla.

Ricordo che quando ho visto il film di Muccino, La ricerca della felicità, sono rimasta delusa dal finale, mi sono detta: ma allora la felicità sono i soldi? la macchina sportiva? uno stipendio a quattro zeri?
credo che sia ben altro
 

Mofos 4ever

New member
Scrivero anche io sulla Felicità(siccome è un argomento che ho proposto).
La Felicità è diversa da persona a persona, c'è chi si sente felice osservando un panorama Naturale(ad esempio un paesaggio innevato, una cascata, un boscco pasrticolarmente frondoso o con alberi particolarmente alti ec. ec.), c'è chi si rallegra vedendo qualcuno che non incontrava da molto tempo, chi a leggere un libro particolarmente entusiasmante o in film particolarmente interessante, chi a ricevere un regalo e chi a offrire o ricevere un aiuto da una persona cara.
Questa è una "felicità momentanea", che riguarda il nostro mondo e che, come ho già scritto, è soggettiva.
Secondo me potrebbe esistere una "felicità globale", ovvero una felicità che riguarda il mondo, che potrà essere quando le persone impareranno a convivere tra loro(ovvero, molto probabilmente, mai), quando le persone che comandano(la maggior parte), penserà veramente alle necessità dello Stato. Questa felicità non credo si potrà mai raggiungere(almeno non con le prospettive che si presentano ora).
Parlando nuovamente in termini generali, come si potrebbe definire la felicità? E' sicuramente piacevole(se non qualche cosa in più), perchè l'umo cerca sempre di trovarla(e spesso per raggiungerla ricorre alle vie più brevi che non sempre sono le migliori e che a volte non portano nemmeno al raggiungimento di quello scopo, di quell'obiettivo che ci eravamo posti).
Un'alltra domanda: nella vita sono maggiori le felicità ho le delusioni? C'è un qualche cosa che dona felicità a tuttu gli uomini allo stesso modo(o quasi)? Per la prima, anche in questo caso, dipende dal paese in cui sei nato, dalla città ove sei cresciuto, dalle persone che ti hanno allevato, dalla gente che c'era in quel luogo e da quella che hai frequentato, ma soprattutto dalle tue decisioni e da quelle degli altri(dato che la nostra libertà e la nostra vita dipende anche dagli altri, come mi pare di aver già scritto in altri posti). Soprattutto non è detto che chi nasce povero sia più infelice di chi nasce ricco, o che sia meno fortunato(tralasciando il punto di vista economico). Per la seconda domanda invece, credo che un elemento sia la PACE, la convivenza ecc.(insomma, gli elementi che ho descritto nella "felicità globale").
 

Jessamine

Well-known member
Allora, premetto che io purtroppo ho ancora le idee molto confuse al riguardo (a dire il vero, le ho confuse riguardo la maggior parte dei temi filosofici, ma va beh, quello è un altro discorso), più che altro per il fatto che solo negli ultimi anni ho preso a riflettere in maniera critica su questi temi, e quindi spesso la lettura di un autore che prima non conoscevo cambia in parte la mia prospettiva, per cui mi rendo conto da sola che il mio sarà probabilmente un discorso confuso e magari contraddittorio.
Innanzitutto penso si debba cercare di capire se la felicità sia qualcosa di momentaneo, di strettamente legato ad un preciso accadimento passeggero, oppure una condizione stabile, e quindi a qualcosa che vada oltre i singoli accadimenti e in qualche modo prescinda da tutti quei dolori che potremmo considerare transitori. Cioè, la felicità momentanea e soggettiva di cui a parlato Mofos a me non sembra propriamente felicità, ma piuttosto un insieme di piaceri, un insieme di condizioni che possono condurre ad uno stato momentaneo di serenità, ma non alla felicità.
Ecco, io non credo di essere d'accordo con Nerst (ma appunto, sono confusa anche io :?) sul fatto che la felicità debba essere qualcosa di puramente momentaneo, e che debba finire per potersi rinnovare. Ma più che altro, perché io credo che la felicità coincida con la serenità, quindi sia una condizione duratura, che fa dimenticare in qualche modo i dolori "minori". Indubbiamente nella vita di un essere umano non possono esserci solamente momenti belli, ma ci sono anche dolori e disgrazie: quindi, secondo me una vita felice potrebbe essere quella in cui c'è un equilibrio tale fra dolori e piaceri, che non ci sia la preponderanza degli uni o degli altri.
Ma, al tempo stesso, mi viene da domandarmi: ma esiste poi davvero la felicità? L'uomo la ricerca da sempre, certo, ma a ben pensarci, è difficile dare una definizione precisa di felicità. In linea di massima, più o meno tutti sono d'accordo nell'affermare che la felicità è qualcosa di piacevole, ma a volte a me sorge il dubbio che la felicità intesa come vita pienamente felice non esista, sia solamente una condizione che l'uomo ricerca, che vuole raggiungere, quasi un'idealizzazione dei piaceri momentanei portati ad un livello superiore, ma che poi, a pensarci bene, questo stato non esista veramente, se non nella nostra mente come "obiettivo".
Intendo dire, appunto, che bisognerebbe cercare di capire se quello che intendiamo con felicità sia qualcosa di momentaneo (e allora, certo, momenti piacevoli, o in questo caso felici, chi più chi meno, tutti li viviamo), oppure come una condizione stabile: in quest'ultimo caso, mi viene da pensare che in realtà la felicità sia solo una condizione che ognuno ricerca, una tensione al perfezionamento continuo della propria esistenza che però non potrà mai essere raggiunta, appunto per il fatto che ogni volta ci sarebbe qualche altra cosa da perfezionare, perché la perfezione sia completa.
Insomma, ho fatto un discorso inconcludente, lo so, perdonatemi :HIPP
 

Mofos 4ever

New member
Jessamine@, non credo affatto che il tuo discorso sia inconcludente, è anzi condivido alcuni tuo pensieri.
Noi vediamo la felicità, ma come ha detto Jessamine(le chiedo scusa nel caso avessi sbagliato l'interpretazione), che di per se la Felicità non esiste, possiamo dire che sia una specie di concetto immagginario, che corrisponde al raggiungimento di obbiettivi che ci eravamo posti, oppure ad un evento inaspettatamente positivo(un esempio banalissimo. A scuola eseguiamo una verifica in classe; questa verifica è risultata ottima, più o come ci eravamo immaginati, e diciamo di sentirci felici; perchè? Credo perchè siamo riusciti a realizzare un obiettivo,oppure perchè è un risultato inaspettato, insperato. E ciò vale per qualsiasi altro ambito).
Quindi viene da pensare veramente che non esista.
Per il concetto che una vita felice consista in un giusto equilibrio tra piaceri e dolori non lo condivido molto.E' verissimo che una vita senza sofferenze non potrebbe chiamarsi tale, ma se ci sono queste sofferenze non può esserci pienamente la felicità(se comunque intendi una vita parzialmente felice, in quel caso sarei d'accordo). Quindi non si può vivere sempre felici(come ho scritto prima), e se per rarissimo caso qualcuno vivesse sempre lieto, è come se non vivesse.
Immaginiamo che ci sia la certezza dell'effettiva esistenza della felicità. Essa potrebbe anche essere vista come una gioia dopo la speranza, o meglio una conferma della Speranza, che avevamo ad esempio riposto in qualcuno a noi caro. Ciò però non potrà essere considerato valido, quando quella persona(ricollegandoci all'esempio di prima), non rispetta le nostre aspettative, creando una delusione.
Dopo tutto ciò, contraddicendo un poco quello che avevo scritto nell'altro messaggio, si può provare ad immagginare la Felicità come un concetto negativo. Se infatti un giorno ci sentiamo veramente felici e gioiosi, nel momento di una delusione o di una sconfitta ecc., questa delusione o questa sconfitta sarà maggiore, poichè immediatamente successiva ad un momento lieto della vita. Ecco quindi che la Felicità non rappresenta più un concetto positivo.
(Non so se qualcuno condividerà quest' ultimo concetto, ma volevo scriverlo comunque).
 
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