Quando finisce un amore

Shoofly

Señora Memebr
Sì, perché il cuore non è stato tagliato via e funziona ancora!!!!:mrgreen:

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ila78

Well-known member
Sì, perché il cuore non è stato tagliato via e funziona ancora!!!!:mrgreen:

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E prima di quanto lui creda smetterà di sanguinare e ricomincerà a battere per qualcuna con il cuore al posto giusto che, a sua volta, batterà solo per lui...
Che romanticoni!!!! :mrgreen::
 

semtex33

reloaded member
Qualcuno di voi che il trauma della fine di un amore lo ha subito, magari il primo rapporto importante della vita, mi può scrivere se lo ha superato e come? Sono interessato alla psicologia del periodo successivo alla rottura, agli strascichi ed ai blocchi emotivi. Ci sono anche stili di vita che influenzano la nostra capacità di amare a tal punto da viziarla, vicende che induriscono forse irrimediabilmente la nostra umanità, magari non totalmente ma in modo abbastanza selettivo da renderci difficile il percorso di più intima esposizione di noi stessi: l'innamoramento. Io ne sono parzialmente vittima e cerco di dimenarmi, consapevole, desideroso di riabilitarmi... sono diventato un'altra persona, non sono più in grado di provare ciò che vorrei come vorrei. Vivo in sordina lo slancio emotivo, incatenato, ma non spaventato di soffrire, solo... incatenato da qualcosa. Un qualcosa senza nome e senza volto. Cerco risposte...
 

ila78

Well-known member
Qualcuno di voi che il trauma della fine di un amore lo ha subito, magari il primo rapporto importante della vita, mi può scrivere se lo ha superato e come? Sono interessato alla psicologia del periodo successivo alla rottura, agli strascichi ed ai blocchi emotivi. Ci sono anche stili di vita che influenzano la nostra capacità di amare a tal punto da viziarla, vicende che induriscono forse irrimediabilmente la nostra umanità, magari non totalmente ma in modo abbastanza selettivo da renderci difficile il percorso di più intima esposizione di noi stessi: l'innamoramento. Io ne sono parzialmente vittima e cerco di dimenarmi, consapevole, desideroso di riabilitarmi... sono diventato un'altra persona, non sono più in grado di provare ciò che vorrei come vorrei. Vivo in sordina lo slancio emotivo, incatenato, ma non spaventato di soffrire, solo... incatenato da qualcosa. Un qualcosa senza nome e senza volto. Cerco risposte...

Io l'ho vissuto, è difficile spiegarti razionalmente COME l'ho superato. La prima fase quella del "lutto" l'ho superata, anche se sembrerà banale, buttandomi a capofitto nel lavoro, che all'epoca era nuovo e, avendo tutto da imparare, tenevo lontana la mente da altre cose. Comunque, sopratutto se si sgretola un rapporto "importante", è una cosa che ti segna e condiziona completamente il tuo modo di vivere i sentimenti dopo , ad esempio mi accorgo ancora adesso che ho un' altra relazione, che quella precedente mi condiziona ancora, ad esempio, poichè prima il mio compagno criticava sempre il mio modo di fare, di vestire etc...vivo nel terrore di non riuscire a far felice quello attuale "Va tutto bene?" "Sei arrabbiato?" è la domanda ricorrente. Tornando al fatto di superare, dirò un'altra banalità, ma passa tutto con il tempo anche la naturale diffidenza e la paura di "ributtarsi" in un'altra storia.
 
A volte (raramente) non finisce mai.

"Finché morte non vi separi" dice il sacerdote.

Eppure a volte la morte ti separa solo per pochi istanti.

80 anni lei, malata da tempo. 84 lui, in buona salute e sempre prodigo di attenzioni per la compagna di una vita.

Lei muore, lui non regge al dolore e dopo pochi minuti il suo cuore si ferma.

Oggi i funerali di entrambi.
 

Dallolio

New member
Penso che l'antidoto per qualunque amore sia avere un problema di salute o lavorativo. L'amore malato di Severin ne "La venere in pelliccia" si conclude quando deve far fronte ai problemi economici derivanti dalla morte del padre. Benchè impopolarmente sostengo che i problemi d'amore derivino da una società del benessere che concede troppo tempo ai tormenti interiori...
 
Non so quanto sia impopolare la tua posizione sull'amore. Posso però dirti che è molto simile all'amore che troviamo nei romanzi e nelle novelle di Verga.
L'amore visto come un lusso riservato soltanto ai ricchi. I poveri hanno ben altro a cui pensare, che non i tormenti del cuore.

"Il guaio è che non siamo ricchi per volerci sempre bene"
 
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