Riflessioni scritte sul Brigantaggio

Shoofly

Señora Memebr
Io lo dico sempre che era meglio quando noi si stava col Papa e gli altri per sé.

:mrgreen:
 
Il vostro casino la vostra emergenza è iniziata nel 1861.



Un attimo prima erano sudditi, il giorno dopo erano briganti.

Se io fossi nato qui sarei a fare un referendum... Vaf...

Ho capito pure pecché ci chiamavano mezzogiorno d'Italia, pe esser sciru che a ogni ora che scennevn ci putevan magnà n'copp

Al 15 esimo giorno Anita si sfastidò do cannol e voleva a sfogliatell

E invece di una rinfrescata ho avuto una doccia fredda

Un diamante è per sempre ma pur l'oro dur nu poc e temp

Avevamo un potere economico 60 volte superiore ai piemontesi
 
Perché quella del libro delle medie sarebbe una ca***ta? Ti invito a controllare :sbav:
Ma se vuoi, posso citarti fonte e passaggio: vediamo chi ha ragione :mrgreen:

Nell'attesa che arrivino queste citazioni, proseguo il mio "divertissement" per far conoscere cosa avvenne 150 anni fa.


"Il volere del rinnovato regno sabaudo era sostanzialmente quello che fu espresso pubblicamente da Carlo Bombrini:

«Non dovranno mai essere più in grado di intraprendere»

Quando pronunciò queste parole, il Governatore della neonata Banca Nazionale del Regno d’Italia si riferiva ai neo italiani del Sud. Carlo Bombrini, che rimase governatore della Banca Nazionale dal 1861 al 1882, fu anche il fondatore dell’Ansaldo, dato importante quando calato nel contesto di ciò che accadde alle officine di Pietrarsa, diretta concorrente della piccola azienda fondata dal governatore.

Bombrini fu tra i promotori dello smantellamento delle grandi industrie del meridione d’Italia, prima fra tutte quella, appunto, di Pietrarsa, rappresentando questa una concorrenza ancor più fastidiosa ora che gli stati erano uniti. Suo fu anche il piano economico-finanziario che avrebbe poi alienato tutti i beni del Regno delle Due Sicilie. Il suo piano avrà poi gli effetti sperati e la sua Ansaldo beneficerà della neutralizzazione della più prestigiosa Pietrarsa, la quale non ebbe più commesse, essendo state esse dirottate a Genova".

Il mio borgo conta poco meno di cinquemila anime, nel mio lavoro di ricerca sull'emigrazione post unitaria ho scoperto che da questo ameno luogo sull'appennino meridionale dal 1870 al 2001 sono partite oltre 40mila persone.
 
Gaetano Salvemini

"Se dall'unità d'Italia il Mezzogiorno è stato rovinato, Napoli è stata addirittura assassinata (...) è caduta in una crisi che ha tolto il pane a migliaia e migliaia di persone".
 
Antonio Gramsci

«Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.»

Antonio Gramsci
 
Giustino Fortunato

“L’unità d’Italia è stata purtroppo la nostra rovina economica. Noi eravamo, nel 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico sano e profittevole. L’ unità ci ha perduti. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all’opinione di tutti, che lo stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che in quelle meridionali

GIUSTINO FORTUNATO
 
Vittorio Messori

«Enrico Cialdini, plenipotenziario a Napoli, nel 1861, del re Vittorio. In quel suo rapporto ufficiale sulla cosiddetta “guerra al brigantaggio”, Cialdini dava queste cifre per i primi mesi e per il solo Napoletano: 8 968 fucilati, tra i quali 64 preti e 22 frati; 10 604 feriti; 7 112 prigionieri; 918 case bruciate; 6 paesi interamente arsi; 2 905 famiglie perquisite; 12 chiese saccheggiate; 13 629 deportati; 1 428 comuni posti in stato d’assedio. E ne traevo una conclusione oggettiva: ben più sanguinosa che quella con gli stranieri, fu la guerra civile tra italiani»

(Vittorio Messori, Le cifre del generale Cialdini)
 
Giuseppe Ferrari

«Non potete negare che intere famiglie vengono arrestate senza il minimo pretesto; che vi sono, in quelle province, degli uomini assolti dai giudici e che sono ancora in carcere. Si è introdotta una nuova legge in base alla quale ogni uomo preso con le armi in pugno viene fucilato. Questa si chiama guerra barbarica, guerra senza quartiere. Se la vostra coscienza non vi dice che state sguazzando nel sangue, non so più come esprimermi.»

(Il deputato Giuseppe Ferrari, 29 aprile 1862)
 
Luigi Einaudi

Si è vero, noi settentrionali abbiamo contribuito qualcosa di meno ed abbiamo profittato qualcosa di più delle spese fatte dallo Stato italiano, peccammo di egoismo quando il settentrione riuscì a cingere di una forte barriera doganale il territorio ed ad assicurare così alle proprie industrie il monopolio del mercato meridionale"

LUIGI EINAUDI
 
Claude Duvoisin

Gli svizzeri che emigravano a Napoli


Fantascienza?​
No



“Nel secolo precedente, il Meridione d’Italia rappresentò un vero e proprio eden per tanti svizzeri, che vi emigrarono, spinti soprattutto da ragioni economiche, oltre che dalla bellezza dei luoghi e della qualità della vita. Luogo di principale attrazione Napoli, verso cui, ad ondate, tanti svizzeri, soprattutto svizzeri tedeschi di tutte le estrazioni sociali, emigrarono, con diversi obiettivi personali. Verso la metà dell’Ottocento, nella capitale del Regno delle Due Sicilie quella Svizzera era tra le più numerose comunità estere​

CLAUDE DUVOISIN, Console svizzero, 2006
 
John Maguire

“Non vi può essere storia più iniqua di quella dei piemontesi nell’occupazione dell’Italia Meridionale. In quel luogo di pace, di prosperità, di contento generale che si erano promessi e proclamati come conseguenza certa dell’unità d’Italia, non si ha altro di effettivo che la stampa imbavagliata, le prigioni ripiene, le nazionalità schiacciate ed una sognata unione che in realtà è uno scherno, una burla, un impostura" –

MCGUIRE deputato scozzese, 1863
 
Camillo Benso Cavour

“Come ha potuto solo per un momento uno spirito fine come il tuo, credere che noi vogliamo che il Re di Napoli conceda la Costituzione. Quello che noi vogliamo e che faremo è impadronirsi dei suoi Stati "

CAVOUR (all’ambasciatore Ruggero Gabaleone) -​
 
Napoleone III

“I Borboni non commisero in cento anni, gli orrori e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua Maestà in un anno"

NAPOLEONE III lettera a Vottorio Emanuele II, 1861
 
Fermo restando le citazioni che ci verranno inviate, chiudiamo la dose quotidiana di contro storia con una citazione di Milan Hubl

" Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è stato. E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta".​
 
«Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.»

Antonio Gramsci

poco da dire:aveva ragione,nei fatti e dai fatti.
ma nessuno lo vuole piu' ricordare.
e pochi ne han mai saputo qualcosa-al di là degli specialisti.
T.
 
Napoli Italia?

Hai ragione Tavolo, pochi sanno davvero quello che è costata l'Unità d'Italia al Meridione. Tutt'oggi la gente anche e soprattutto del Meridione ti risponde: "Le conosciamo queste cose, qual è il punto?" oppure "Sono fatti successi nell'ottocento", piuttosto che "Anch'io sono Meridionale e la dobbiamo finire di sprecare".

Eppure siamo stati trattati da colonia. Ma abbiamo preso solo il trattamento peggiore che le potenze coloniali applicavano alle colonie. Un po' come il Belgio con il Congo. Ma Inghilterra, Francia e Germania qualcosa per le colonie lo fecero. La stessa Italia si occupò delle colonie.


"Dal 1923 in poi, tutte le autostrade costruite in Italia sono al Nord,
qualcuna al Centro: al punto che, negli anni Trenta, il nostro paese è primo in Europa,
per estensione della rete autostradale. A Sud, solo la Napoli-Pompei, mentre il
fascismo stende in Africa orientale più di quattromila chilometri di strade (il
Meridione è Africa, tranne quando converrebbe esserlo!
)."



La verità rafforza l'Unità
 
Condivido baldassarre.Pur senza nessuna debolezza per i difettacci meridionali e senza prender parte alla diatriba pro e contro l'Unità,che è roba da politici.Gli altri,credo,si pongono dei problemi,studiano,analizzano,riflettono,si documentano.
Come ben fai tu in questo bel 3D.
T.
 
Alto