Baldassarre Embriaco
Sud e magia
Nel 1946 Alcide De Gasperi commissionò al musicista E.A. Mario, napoletano autore de' La leggenda del Piave, la realizzazione dell'inno della Democrazia Cristiana. Mario rifiutò, Alcide se la legò al dito, persona vendicativa il buon trentino, tanto da interessare il governo italiano perché Pio XII non volle riceverlo in occasione dei voti religiosi della figlia.
Bisognava trovare l'inno nazionale italiano, eravamo reduci dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale. Si pensò di confermare quello che fino ad allora, dal 1943, era stato l'inno: La canzone del Piave.
Il Presidente del Consiglio, quell'Alcide che aveva subito un diniego dall'autore della canzone del Piave, decise che una canzone scritta da Mario non poteva continuare ad essere il nostro inno (mio nonno ancora negli anni 60' si commuoveva quando sentiva tale canzone), e con una scelta infelice decisero che la marcetta di Mameli dovesse assurgere a inno nazionale.
Avrei preferito La leggenda del Piave a Fratelli d'Italia
Bisognava trovare l'inno nazionale italiano, eravamo reduci dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale. Si pensò di confermare quello che fino ad allora, dal 1943, era stato l'inno: La canzone del Piave.
Il Presidente del Consiglio, quell'Alcide che aveva subito un diniego dall'autore della canzone del Piave, decise che una canzone scritta da Mario non poteva continuare ad essere il nostro inno (mio nonno ancora negli anni 60' si commuoveva quando sentiva tale canzone), e con una scelta infelice decisero che la marcetta di Mameli dovesse assurgere a inno nazionale.
Avrei preferito La leggenda del Piave a Fratelli d'Italia
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