Cechov, Anton - Il gabbiano

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho avuto io l'onore di inserire tutte le opere teatrali di questo grande autore russo (è già la quarta) ma non credo di essere stata capace di rendergli il merito che merita :ad: (passatemi la ripetizione).
Spero che ci sia qualcuno più competente di me per mettere a nudo quello che Cechov voleva rappresentare.

Ci troviamo in una tenuta in campagna, i personaggi principali sono 4 : Treplev, il figlio, autore di teatro, Arkadina, la mamma attrice che non lo sa apprezzare, Trigorin, il suo amante scrittore e la ragazza, Nina, di cui è innamorato ma che non lo ricambia ma si interessa al vecchio scrittore. Sarà Nina ad essere paragonata ad un gabbiano, anzi a paragonarcisi lei stessa per il senso della libertà che l'uccello rappresenta.

Mi è piaciuto molto il filosofeggiare tra Nina e Trigorin nel II atto, mi ha trasmesso profonde emozioni.

Quasi tutti i suoi drammi (che poi davvero drammatici secondo me non lo sono) furono un insuccesso all'epoca, probabilmente la gente non era ancora pronta per poterli apprezzare. Io li trovo di una delicatezza e raffinatezza unici.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sto iniziando a vedere il film che ne hanno tratto l'anno scorso, non ho ancora cercato i commenti in rete, non so come sarà :boh:, e siccome non ricordavo assolutamente nulla della trama (lo so, sono incorreggibile, ma alcune utenti mi possono capire :wink:) ho pensato di passare di qui (perché almeno che l'avevo letto me lo ricordavo :mrgreen:).
Certo, se avessi avuto la possibilità di vederlo a teatro sarebbe stato molto meglio, ma per ora non sembra male... Attendo la parte del filosofeggiare per riprovare, magari, le stesse emozioni :BLABLA.
 

Pnin

Well-known member
Apprendo ora leggendo qui che ne è stato tratto un film... non ce lo vedo come trasposizione cinematografica e sono curiosa di sapere da @Minerva6 alla fine com'era, se lo ricorda!

Quando leggo testi teatrali è come se li vedessi proprio rappresentati in teatro e Il gabbiano mi è risultato particolarmente vivido, anche il paesaggio è molto suggestivo e si fa lui stesso personaggio.

Ma mi hanno soprattutto colpita le varie sfaccettature dei sentimenti non ricambiati, viste davvero in tutte le sue tipologie, dall'amore ostinato di chi non è ricambiato alla noncurante indifferenza di chi non ricambia, passando per tante sfumature intermedie, dati i molti intrecci dei vari personaggi.
Il gabbiano che volava libero nel cielo, poi ucciso da Costantino così, quasi senza sapere perché, quindi fatto impagliare da Boris come a simbolo di un amore imperituro di cui poi invece si dimentica è a mio avviso un simbolo geniale.
Bello anche il finale molto realistico in cui il dottore inventa temporaneamente una frottola per non far comprendere nell'immediato il suicidio appena avvenuto
 

alevale

Well-known member
Apprendo ora leggendo qui che ne è stato tratto un film... non ce lo vedo come trasposizione cinematografica e sono curiosa di sapere da @Minerva6 alla fine com'era, se lo ricorda!

Quando leggo testi teatrali è come se li vedessi proprio rappresentati in teatro e Il gabbiano mi è risultato particolarmente vivido, anche il paesaggio è molto suggestivo e si fa lui stesso personaggio.

Ma mi hanno soprattutto colpita le varie sfaccettature dei sentimenti non ricambiati, viste davvero in tutte le sue tipologie, dall'amore ostinato di chi non è ricambiato alla noncurante indifferenza di chi non ricambia, passando per tante sfumature intermedie, dati i molti intrecci dei vari personaggi.
Il gabbiano che volava libero nel cielo, poi ucciso da Costantino così, quasi senza sapere perché, quindi fatto impagliare da Boris come a simbolo di un amore imperituro di cui poi invece si dimentica è a mio avviso un simbolo geniale.
Bello anche il finale molto realistico in cui il dottore inventa temporaneamente una frottola per non far comprendere nell'immediato il suicidio appena avvenuto
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