Borat: delusione o innovazione?

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Ho appena finito di guardare Borat.
E' il film di questa locandina:
2007.0316.14.borat.jpg


Se lo scopo del film era l'ennesima, pallosa, inconcludente denuncia anti-americana il suo fallimento è pressochè totale. Appena terminato ho chiesto all'altra persona con cui l'ho visto se lo scopo del film era prendere in giro l'America o il Kazakistan.

Una serie di volgarità più o meno divertenti alcune addirittura noiose. Appena inizi riesci anche a ridere di gusto ma dopo 10 minuti no, sei li che aspetti che il film inizi e non parte. Una successione di banali, usate, riusate, trite e ritrite immagini comuni degli americani. Mancava solo la gag sui fast food e c'era en plein della più banale denuncia antiamericana.

Quindi da parte mia il film è un insuccesso.

Come portare il film dalle stalle alle stelle? Mi autoconvinco che...
Poi ho continuato a pensarci e mi son detto:
- adesso penso a come rendere geniale questo film -.
E sono arrivato alla conclusione che se lo scopo dell'autore del film fosse stato quello di prendere per i fondelli i numerosi documentaristi antiamericani ci sarebbe riuscito, non alla grande ma avrebbe colpito il target.

Mi dicevo: se il figlio di Angela avesse fatto un documentario contro l'america come sarebbe possibile prenderlo sottilmente, amabilmente, gustosamente, in giro? Ecco questo film sembra ricamato attorno a questo scopo.

Avete presente la parodia del figlio di Angela che facevano in tv anni fa?
http://youtube.com/watch?v=iZEQkCyaqaA
Ecco questo film è qualcosa di simile solamente che prende in giro i documentaristi antimericani ed il livello di volgarità è spesso insostenibile.

Peccato che questa seconda versione pro-innalzamento-film non mi pare trovi riscontro in nessuna dichiarazione del regista e quindi rimanga un mio esercizio mentale... Non volevo credere che un film così tanto discusso fosse una "baggiata" quasi sconfortante... ma purtroppo così è. Se domani il regista rilascia una dichiarazione dicendo che lo scopo del film era la presa in giro verso i documentari antiamericani avrò il mio momento di successo.

In definitiva un fallimentare tentativo di denuncia dei valori "criticabili" degli americani. Complimenti al responsabile comunicazione e marketing.
 

Hoya

Duck Member
L'ho visto un bel pò di tempo fa e non posso che unirmi al tuo pensiero:!:
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Non l'ho visto, perché pensavo che fosse esattamente quello che hai detto tu: una totale baggianata. Sono contento che me lo confermi.
In quanto al perché se ne sia parlato tanto, ormai purtroppo si discute sempre più spesso sul nulla, perchè tutto il resto fa paura.
 

ROSEMARY

***Chef Member***
Non l'ho visto, perché pensavo che fosse esattamente quello che hai detto tu: una totale baggianata. Sono contento che me lo confermi.
In quanto al perché se ne sia parlato tanto, ormai purtroppo si discute sempre più spesso sul nulla, perchè tutto il resto fa paura.

quoto al 100%...hanno fatto tantissima pubblicità per questo "film" (se così si può chiamare)...e in realtà non ha niente da comunicare...io non l'ho proprio voluto vedere...(avevo già capito dai trailer che davano in tele ke sarebbe stata una CAVOLATA!)...dico solamente una cosa: han fatto bene quelle persone che hanno querelato la 20th Century Fox per violazione della privacy e dei diritti civili!!!...non capisco proprio come questi films riescano ad incassare tanti soldi:-|:-?:-|.....
 

Lentina

Mobile Member
Ho visto questo film un annetto fa e sinceramente, per me, non è stata una grandissima delusione. Certo non è un capolavoro,alcune scene mi hanno schifato(v.borat nudo che lotta) ma alcune reazioni degli americani a me hanno fatto pensare. Io lo promuoverei con la sufficienza,né più né meno.
 
Sasha Cohen è un bravo comico, che ha parodiato molti VIP americani degli ultimi anni. Ma anch'io trovo che in questo film abbia fallito. Ho visto solo la prima parte, circa un quarto d'ora, e l'ho trovata noiosa e banale.
 

Simenon

New member
Ho appena finito di guardare Borat.

Se lo scopo del film era l'ennesima, pallosa, inconcludente denuncia anti-americana il suo fallimento è pressochè totale. Mancava solo la gag sui fast food e c'era en plein della più banale denuncia antiamericana.
Quindi da parte mia il film è un insuccesso


E sono arrivato alla conclusione che se lo scopo dell'autore del film fosse stato quello di prendere per i fondelli i numerosi documentaristi antiamericani ci sarebbe riuscito, non alla grande ma avrebbe colpito il target..
Borat non è un film: Borat è un servizio de le Iene prolungato per un’ora e mezza.
Non è da sopravvalutare, nè da sottovalutare. Il successo, malgrado le pretese di Fabiè, lo danno i numeri.
(E' legge yankee, questa ;-) ...Mi meraviglio di tale oscura lacuna).
I numeri, Borat, li ha avuti.

Borat ha un inizio interessante, una fine logicamente sensata, ma nessuna connessione drammaturgica capace di legarle insieme.
L’altra incongruenza (ciò che rende fallimentare il risultato espressivo del film) è nel non poter sostenere fino alla fine il discorso estetico dell ' instant movie: a furia di tirare la corda, la corda si spezza e la messa in scena rivela la costruzione artificiosa che c'è dietro un gioco che si rifilava come...reale.
Lo xenofobo, sessuomane, misogino Borat Sagdiyev possiede una natura irrazionalmente limpida, direi pura, e diventa una sorta di manichino/contenitore in grado di raccogliere in sé le peggiori contraddizioni che la cultura occidentale può regalare, o meglio con cui può abbindolare.
Detto questo, i difetti superano i pregi (in verità assai pochi) e il film risulta assai bruttarello.


Tuttavia, il triplo salto mortale con cui il Fabiè asservisce il progetto alla logica del dileggio dei documentari antiamericani, mi sembra come minimo assai azzardato.
Anzitutto perchè opere come, senza fare nomi, Bowlin' a Columbine di Michael Moore possiedono forza e autorevolezza proprie a prescindere dalla materia che intendono raccontare.
I documentari si dividono in buoni documentari e cattivi documentari. Non in americani e antiamericani.
Del resto un documentario antiamericano sarebbe del tutto superfluo. Ci pensano già abbastanza gli americani a mostrarsi al mondo per quello che sono, per quello che bramano, e per come intendono raggiungerlo.
Non c'è bisogno certo di una troupe, per saperlo! ;-)



Se domani il regista rilascia una dichiarazione dicendo che lo scopo del film era la presa in giro verso i documentari antiamericani avrò il mio momento di successo.
Temo proprio dovrai mestamente rinunciare agli americanissimi e warholiani 15 minuti di ...successo. Ti sono vicino.:smile:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io distinguerei l'antiamericanismo di maniera e quella che è l'interpretazione dei fatti attraverso una visione diversa da quella ufficiale. Citare Michael More è sicuramente efficace in quanto la sua versione dei fatti comprende un'ottica che esce dall'americanismo di maniera. Borat purtroppo non l'ho visto ma i vezzi e i lazzi che immagino usi per mettere alla berlina una certa "americanità" non credo siano diversi dai lazzi utilizzati per prendere di mira una certa "italianità". Forse si gioca sugli stereotipi che, in quanto tali, sono sempre eccessivi. Forse azzardo troppo visto che non ho visto il film :confused:

ma io sono grossolanamente di parte :mrgreen:
 

cjale

New member
io non sono proprio riuscita a vederlo fino in fondo1
Non l'ho trovato divertente, lo humor non è proprio di mio gusto!!
 

Fabio

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Membro dello Staff
Borat non è un film: Borat è un servizio de le Iene prolungato per un’ora e mezza.
Non è da sopravvalutare, nè da sottovalutare. Il successo, malgrado le pretese di Fabiè, lo danno i numeri.
(E' legge yankee, questa ;-) ...Mi meraviglio di tale oscura lacuna).
I numeri, Borat, li ha avuti.

Borat ha un inizio interessante, una fine logicamente sensata, ma nessuna connessione drammaturgica capace di legarle insieme.
L’altra incongruenza (ciò che rende fallimentare il risultato espressivo del film) è nel non poter sostenere fino alla fine il discorso estetico dell ' instant movie: a furia di tirare la corda, la corda si spezza e la messa in scena rivela la costruzione artificiosa che c'è dietro un gioco che si rifilava come...reale.
Lo xenofobo, sessuomane, misogino Borat Sagdiyev possiede una natura irrazionalmente limpida, direi pura, e diventa una sorta di manichino/contenitore in grado di raccogliere in sé le peggiori contraddizioni che la cultura occidentale può regalare, o meglio con cui può abbindolare.
Detto questo, i difetti superano i pregi (in verità assai pochi) e il film risulta assai bruttarello.


Tuttavia, il triplo salto mortale con cui il Fabiè asservisce il progetto alla logica del dileggio dei documentari antiamericani, mi sembra come minimo assai azzardato.
Anzitutto perchè opere come, senza fare nomi, Bowlin' a Columbine di Michael Moore possiedono forza e autorevolezza proprie a prescindere dalla materia che intendono raccontare.
I documentari si dividono in buoni documentari e cattivi documentari. Non in americani e antiamericani.
Del resto un documentario antiamericano sarebbe del tutto superfluo. Ci pensano già abbastanza gli americani a mostrarsi al mondo per quello che sono, per quello che bramano, e per come intendono raggiungerlo.
Non c'è bisogno certo di una troupe, per saperlo! ;-)



Temo proprio dovrai mestamente rinunciare agli americanissimi e warholiani 15 minuti di ...successo. Ti sono vicino.:smile:
Molto interessanti le tre righe scritte di testa tua caro Simeon. A volte però i siti si arrabbiano se non citi la fonte.
Grazie anche per aver riportato spezzoni di recensioni trovate in internet sul film ;)
 

Simenon

New member
Molto interessanti le tre righe scritte di testa tua caro Simeon.

Ma Fabieau, giochi a fare l'Ingenuo? Perchè fai finta di non sapere che "non c'è nulla di meglio che pubblicare ciò che è edito"? (tu che sei un espertone del ramo, chi l'ha detta questa? Flaiano, Buzzati o Soldati? :lol:)

Tre righe eh? Forse sarà stato lo choc per non poter aderire all'agognato american way of life con gli ancora più agognati fifteen minutes of celebrity di warholiana memoria, fatto sta che peggiora vistosamente la tua poca dimestichezza coi calcoli e coi ...numeri (ripeto, dev'essere stato lo choc).
Ad ogni modo è farina del mio sacco la parte più importante di quello che volevo dire. La parte più importante e più sostanziosa. Il succo, in altre parole.
Non trovi anche tu? ;)
 
Comunque anche in America non ha avuto poi così tanto successo come si pensava. La cosa più sconvolgente degli americani è che non si accorgono nemmeno un po' di quanti documentari che li prendono per il c..o sono usciti negli ultimi anni...
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Ad ogni modo è farina del mio sacco la parte più importante di quello che volevo dire. La parte più importante e più sostanziosa. Il succo, in altre parole.
Gaetà, se non avessi apprezzato il tuo scritto te lo avrei detto! Ho sottolineato come la parte più interessante della tua osservazione fossero le righe scritte di testa tua (o che non avevo già letto altrove).

Tutto il resto è noia.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Comunque anche in America non ha avuto poi così tanto successo come si pensava. La cosa più sconvolgente degli americani è che non si accorgono nemmeno un po' di quanti documentari che li prendono per il c..o sono usciti negli ultimi anni...
Forse non ti accorgi tu di quanto ci prendono loro per il culo su cose ben più serie ed economicamente importanti di un filmarello :D
 
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