Zucca, Silvia - Il cielo dopo di noi

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Alberto, il padre di Miranda, è scomparso. Da dodici anni lei non ha contarti con la famiglia e quella notizia è come un fulmine in un cielo che si è sempre rifiutata di guardare e che, adesso, la chiama a sé con prepotenza. Così, frugando tra le carte del padre, trova una lettera datata 18 novembre 1944: è una lettera d'amore destinata alla nonna, Gemma. Ma chi è l'uomo che promette a Gemma di tornare da lei e da Alberto? Possibile che quel mistero sia collegato all'improvvisa scomparsa del padre? C'è solo un modo per scoprirlo: andare a Sant'Egidio dei Gelsi, il paese in cui lui e Gemma si erano rifugiati durante la guerra. E, sotto il cielo idilliaco della campagna piemontese, Miranda raccoglierà i frammenti di una storia solo apparentemente dimenticata; la storia di un ragazzino senza padre, costretto a crescere troppo in fretta, e di una donna obbligata a prendere una decisione terribile, che segnerà la sua vita per sempre. Una storia che la condurrà infine da Alberto, ma che soprattutto le permetterà di alzare gli occhi e capire che il futuro - il cielo dopo di noi - si rasserena solo se si ha il coraggio di cancellare le nubi del passato e di aprirsi all'amore.

"Il cielo dopo di noi" è un romanzo intenso e corposo, dal sapore antico, di terra, di bosco, ma senza essere troppo dolce, proprio come un buon vino. E di vino, di terra, di storia, di ricordi, di guerra, d'amore, parla questo libro che ci regala un intenso bouquet di emozioni e sensazioni da assaporare con la giusta tranquillità.
E' la storia di Miranda, una figlia incapace di affrontare il proprio risentimento; di Alberto, suo padre, che cova nel passato ricordi che non riesce a decifrare; di nonna Gemma, così amata ma così poco conosciuta; di Francesco, Elvira, Luce, Antonio che rischiano di perdersi senza essersi parlati col cuore… E' la storia di un paesino che si è rialzato dopo aver vissuto l'orrore della guerra, che è andato avanti, ma non ha dimenticato niente. E' una vicenda che riporta a galla orrori troppo forti da mandar giù e amori mai vissuti davvero e per questo mai dimenticati. E' una storia che si sviluppa in due tempi, il 1944 e i giorni nostri, apparentemente lontani, ma in realtà intrecciati indistricabilmente nella memoria e nel vissuto di una comunità.
E ritrovare l'origine del dolore, guardarlo in faccia, affrontarne conseguenze e implicazioni, può aiutare a ritrovare se stessi.
Quella che troviamo in questo libro è una Silvia Zucca diversa dal suo precedente "Guida astrologica per cuori infranti", qui certamente più sicura, consapevole e pronta a tirar fuori dal cuore e dalla penna storie più forti, complesse, mature e forse più sentite.
Ed il sentimento, l'importanza di una storia vissuta prima che scritta, qui si sente tanto: i personaggi, i luoghi, le storie non restano eterei nelle pagine, ma assumono una dimensione reale, terrena. Consiglio senza riserve questo libro: davvero un'ottima, appassionante lettura.
 
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