Sono arrivata a pagina 173, mi sa che stasera lo finisco.
Mi sembra che Robinson si muova in un mondo di follia, però in modo pacato e tranquillo.
Molti suoi comportamenti non hanno senso, non sono logici, però lui li attua come fossero normali. Come recarsi in biblioteca infangato dopo aver trascorso una notte allucinante al parco per restituire i resti di un libro distrutto.
Vuole creare una scuola domestica in casa sua per i bambini del villaggio, e recandosi di casa in casa per invitare i genitori deve evitare le trappole dei fossati pieni di serpenti, vetri, e frecce acuminate.
Sembra molto attratto dalla piccola Sarah, mi ha ricordato Nabokov che descrive Lolita.
“Perché tutti noi siamo, nessuno escluso, eredi di un retaggio di sangue e sofferenza”
Leggendo informazioni sulla sua vita, ho trovato che Antrim ha sofferto un grave esaurimento nervoso dopo la scrittura di un libro sulla scomparsa della madre, La vita dopo, nel 2005, in cui racconta la vita e la morte della madre alcolista. È un autore che ha parlato più volte dei suoi tentativi di suicidio, che ha passato due lunghe degenze in un ospedale psichiatrico dal 2005 al 2007, e la sua carriera è stata segnata in modo drammatico da questo spartiacque.
Nei suoi primi romanzi – la satira di Votate Robinson per un mondo migliore, nel quale un paesino della Florida esplode in un’orgia di violenza medievale; il geniale I cento fratelli, nel quale 99 fratelli si ritrovano in un castello per una notte per decidere che fare delle ceneri del padre, una specie di seguito del Padre morto di Barthelme; l’ironico Il verificazionista, nel quale uno psichiatra ha un’esperienza extra-corporea in un ristorante di pancake – sembrava essere posseduto dallo spirito postmoderno, giocoso e assurdo di Donald Barthelme.
Non avevo mai sentito nominare questo autore, Donald Barthelme.