De la Roche, Mazo - Jalna

estersable88

dreamer member
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Cent’anni di amori, odi e passioni sullo sfondo dei paesaggi sconfinati del Canada. Una grande saga familiare bestseller in tutto il mondo.
Jalna è il primo romanzo di una saga familiare amatissima che, a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo. All’epoca della sua prima uscita, la saga di Jalna, ambientata in Canada, era seconda solo a Via col vento fra i bestseller. Grazie a quest’opera, l’autrice, paragonabile a Thomas Hardy, ottenne fama internazionale e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize.
I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l’indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa…
Con una prosa leggera ed elegante e un delizioso sguardo ironico, Mazo de la Roche ci racconta la storia di tre generazioni accompagnandoci in un allegro gioco di intrecci incorniciato dalla bellezza e i colori del paesaggio canadese e dalla quiete della natura incontaminata.


Immaginate di camminare immersi in una natura soverchiante e rigogliosa e, lungo il percorso, di incontrare una casa rossa, antica e bellissima, e di fermarvi a chiedere ristoro. Vi si aprirà un mondo. E' ciò che succede al lettore che, incuriosito da un titolo esotico ed enigmatico e da una sinossi accattivante, si ritrovi catapultato direttamente nel Canada degli anni Venti, con la pittoresca e strampalata famiglia Whitehoak, a Jalna… ve l'assicuro, è un'esperienza da provare!
Jalna è, appunto, una fattoria che ruota e si sviluppa attorno alla casa dei Whitehoak, famiglia che da cent'anni vive e si sostenta da essa: c'è una forte compenetrazione tra la famiglia e la terra che la ospita, è come se la tenuta avesse una forte personalità a sé che spande pace ed energia positiva tutt'intorno. Ma Jalna è anche la città dell'India in cui il capitano Philip Whitehoak e la giovane Adeline Court si conobbero tanti anni prima e diedero vita alla famiglia. Al tempo di questa storia il capitano è morto, ma Adeline esiste ancora, ha cent'anni e domina la casa e la famiglia con piglio autoritario e polemico, viziata com'è in primis dai figli e poi dai nipoti. I Whitehoak, poi, sono un vero e proprio clan – chiaramente nell'accezione positiva del termine – compatto ed unito, nonché estremamente folcloristico: ciascuno dei tanti membri della famiglia, a prescindere che abbia settant'anni o nove, ha le sue peculiarità, i suoi pregi e i difetti, ma insieme zii, fratelli, nipoti, madre, servitori ed animali convivono in relativa armonia pur con tutte le stranezze di ognuno. Questo finché Pears, il terz'ultimo dei nipoti, decide di sposare Pheasant Vaugan, la figlia del vicino Maurice che vent'anni prima aveva gettato discordia con Meg, l'unica nipote donna dei Whitehoak. La giovane Pheasant, proprio per questi motivi di discordia mai dimenticati, viene accolta in malomodo a Jalna; tutt'al contrario dell'accoglienza cerimoniosa riservata ad Alaine, la giovane newyorchese che va in sposa ad Eden Whitehoak. Da questo momento a Jalna non si respira più l'aria di pace e tranquilla ordinarietà che ha fatto sentire a casa chiunque vi approdasse: c'è una tensione fatta di sottintesi, rancori palesi ma mai affrontati di petto, amori travolgenti ma non consentiti… è tempo di burrasca sul cielo di Jalna e prima che la tempesta passi bisognerà ingegnarsi per attraversarla indenni. Spetterà a Renny, il capofamiglia nonché maggiore fra i nipoti, riportare l'ordine e magari anche Wakefield, il pestifero e un po' opportunista ultimo arrivato, portare un sorriso che rischiari le nubi.
Jalna è il primo, stupendo romanzo della saga familiare ambientata nei meravigliosi paesaggi del Canada degli anni Venti. Questo libro ha l'ampio respiro, l'eleganza senza tempo e la tempra dei più grandi romanzi americani della prima metà del Novecento: non è difficile scorgere fra queste pagine qualcosa che ricordi Steinbeck, sebbene mi pare di ritrovare anche qualcosa dei romanzi inglesi dell'Ottocento. Devo dire che non conoscevo Mazo de la Roche e la sua opera. A Fazi il merito di averla riportata in auge facendola conoscere a tanti lettori come me che, altrimenti, avrebbero perso l'occasione di leggere un'opera davvero pregevole. L'ottima traduzione, poi, ha mantenuto intatto il sapore e l'atmosfera dei romanzi di quegli anni riportandoci prepotentemente indietro nel tempo. Lettura davvero consigliata.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Prendi Beautiful, trasportalo nelle campagne canadesi e trasformalo in un romanzo di tutto rispetto :D
Gli intrighi e le passioni della trama non hanno davvero niente da invidiare alla famosa telenovela, ma è lo stile dell'autrice, lirico e raffinato (a tratti forse un po' troppo descrittivo per me), a fare la differenza, creando personaggi controversi e perciò credibili, ciascuno con i propri difetti e debolezze, e riuscendo ad approfondire quasi sempre i loro stati d'animo, seppure a volte si tratti appunto di stati d'animo alla Beautiful, ma solo a volte :mrgreen:
Siamo negli anni '20 e alcuni elementi del libro, come il bullismo familiare e le punizioni corporali accettate più o meno da tutti - destinatari compresi - come atti di normale amministrazione, oggi per fortuna sconcertano; c'è però l'americana Alayne, moglie di uno dei nipoti (forse alter ego dell'autrice?) che tenta di portare nella famiglia un po' di apertura e di modernità, così come la reietta zia Augusta, che vive in Inghilterra.
Ho trovato eccezionale - forse anche perché ho avuto una prozia molto simile a lei - la figura della nonna, quasi perfettamente lucida in barba all'età, divertente in modo autoritario, affettuosa solo tra le righe, viziata dai nipoti ma soprattutto dai due figli maschi, molto diversi tra loro ma accomunati dal fatto di essere stati soggiogati da lei, tanto da non essersi creati una vita propria. Immagino che questa donna presto verrà a mancare all'interno della saga, e mi dispiacerà anche se credo che l'orgogliosa Meg, l'austero Renny, lo spiritoso zio Nicholas, il poeta Eden, la coppia Piers- Pheasant e, non ultimo, il piccolo e furbetto Wakefield, insieme a tutti quelli che ho dimenticato (spero continui a esserci Alayne) riusciranno a mantenere alti i ritmi.
E infatti ora mi accingo a leggere il secondo :)
 

alessandra

Lunatic Mod
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Dimenticavo di dire che una caratteristica per me importante del romanzo è l'ironia che ne contraddistingue lo stile e rende il tutto leggero.
 
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