Van Dine, S. S. - Sequestro di persona

estersable88

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Sequestro di persona è un altro caso atroce e ingegnoso allo stesso tempo, con cui è alle prese il detective Philo Vance. La decima avventura di S.S. Van Dine suscita però inaspettatamente qualche perplessità sia nella critica che nel pubblico. In effetti il romanzo rappresenta una svolta nella produzione dell'autore: meno deduzioni, più azione. Lo stile però rimane inconfondibile e lo studio psicologico che vi sta dietro rende imperdibile anche questa avventura.

Sarà che ho sempre amato l'azione nei polizieschi – cosa che solitamente mi fa preferire i thriller ai gialli -, ma questo decimo libro con protagonista Philo Vance è, a parer mio, uno dei migliori della serie.
Sembra che un giovane uomo sia stato sequestrato a fini di riscatto; tra l'ansia della moglie, l'inquietudine del fratello maggiore, la solerzia del consulente legale di famiglia e l'aperta ostilità di suocera e cognato del malcapitato, Philo Vance si ritrova ad indagare per dissipare le tante ombre di quello che solo in apparenza è un comune sequestro. Ben presto e inaspettatamente, infatti, il caso si complica giungendo al punto che il flemmatico Vance – che di solito preferisce arrivare alla soluzione tramite deduzioni psicologiche – deciderà di intervenire fattivamente esponendosi in prima persona.
La quarta di copertina ci informa che questa storia ha ricevuto giudizi non unanimi da pubblico e critica… comprensibile, se si pensa che solitamente i lettori più affezionati a quest'autore si aspettano un puro giallo deduttivo; io invece, l'ho trovato molto avvincente. Come ci dimostra Vance, d'altra parte, tutto dipende dal punto di vista, dalla capacità di guardare oltre. Consigliato, ma non come primo romanzo: ci sono numerosi riferimenti (non insormontabili, comunque) a casi precedentemente risolti da Vance.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
L'ho amato! Un tipo di giallo più convenzionale, ma non per questo meno trascinante; ogni tanto I cari e vecchi ritmi serrati fanno più che piacere, e Van Dine ha dimostrato di essere un maestro anche in questo campo. Fino a quando Vance non l'ha rivelato non ho minimamente avuto sospetti su chi fosse l'artefice del malefico piano: nonostante, come sempre, un paio di indizi ci erano stati forniti, l'autore è stato più bravo del solito a far apparire il colpevole uomo onesto e devoto al bene della famiglia Kenting.
 
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