Van Dine, S. S. - Il caso Gracie Allen

estersable88

dreamer member
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Quando Benny Poiana, condannato a vent'anni di reclusione, evade dal carcere, si teme una vendetta nei confronti del procuratore distrettuale John F.X. Markham, responsabile del suo arresto. La sera successiva viene invece trovato ucciso Philip Allen, un lavapiatti del caffè Domdaniel. Cosa si nasconde dietro la sua misteriosa e crudele morte? Toccherà al brillante investigatore Philo Vance utilizzare al meglio l'aiuto fornito dall'ingenua Gracie Allen, sorella di Philip, e mettere insieme i pezzi del complicato mosaico.

Non saprei spiegare perché, forse perché è il penultimo libro della serie, ma quest'indagine di Philo Vance mi è sembrata molto, ma molto sottotono rispetto alle altre dieci. In ogni caso è quella che meno ha suscitato il mio entusiasmo.
Di fronte a un caso confuso e non trattato con il rigore e la meticolosità che contraddistingue Van Dine, ho trovato troppo poche deduzioni, troppo sentimentalismo, troppo spazio lasciato ad altri protagonisti rispetto alla figura di Vance che di solito con il suo acume domina tutti… in più ci ho visto un po' troppa voglia di concludere e arrivare in fretta al finale. Avrei gradito che si fosse discostato meno dal plot standard, in definitiva… Cos'è accaduto? Beh, il cadavere di un uomo viene ritrovato in un noto caffè di New York. E' Philip Allen, lavapiatti del locale nonché fratello della giovane e ingenua Gracie, ragazza conosciuta fortuitamente dal nostro Vance poco tempo prima. Il giovane sembra essere stato ucciso in circostanze e con modalità assai strane, perciò Vance e il sergente Heath vogliono vederci chiaro. Per farlo si serviranno proprio dell'aiuto di Gracie che, inspiegabilmente, è entrata nelle grazie di Vance. In un modo un po' frettoloso e, concedetemelo, anche alquanto nebuloso si arriva ad un finale dominato da vendette, amori perduti e giochi di potere. Se non si fosse ancora capito, non lo considero il migliore di Van Dine.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Forse influenzata dal periodo in cui l'ho letto, forse perché già sto malissimo al pensiero che fra pochissimo non avrò più nuove avventure di quello che ormai per me è un amico, a me il comportamento di Vance in questa storia ha commosso profondamente. Concordo con l'analisi di Estersable, se si cerca un giallo appassionante questo non è esattamente il libro giusto, ma per quanto mi riguarda la sufficienza se l'è più che guadagnata. è ancora difficile parlarne, per questo eccentrico ma sensibilissimo investigatore dilettante io provo tanto tanto affetto, e leggere di quanto ne prova a sua volta per creature fragili e diverse da lui per intelligenza e cultura mi ha sciolto il cuore.
 
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