Greaves, Abbie - Per tutti i giorni della mia vita

estersable88

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Il silenzio può essere più forte di mille bugie. È per questo che Frank un giorno, senza preavviso, decide di smettere di parlare alla moglie Margot. La ama da quarant’anni, ogni istante più del primo. Insieme sono tutto, e da sempre sono convinti che l’amore sia sufficiente. Ma arriva il momento in cui non è più così: Frank continua a condividere con Margot il momento della cena, si sveglia nello stesso letto, ma nemmeno il più piccolo sussurro esce dalla sua bocca. Con gli occhi le fa capire che il sentimento non è mutato, ma null’altro. La donna non ha idea di quale possa essere il motivo di quel cambiamento e ogni sua richiesta di spiegazioni cade inesorabilmente nel vuoto. Per questo Margot decide di fare qualcosa di altrettanto estremo: prende delle pillole. Troppe pillole. In quel preciso momento Frank capisce che non può perderla, che non esistono bugie tanto gravi da allontanarlo da lei per sempre. Perché anche nel matrimonio più sincero e più solido ci sono delle ombre, delle verità che, per proteggere l’altro, si è deciso di tacere. Quando si pronuncia quella fatidica promessa si crede davvero che essa sia forte a sufficienza da superare qualunque cosa. Ma ogni giorno è una nuova sfida. Ogni passo verso una nuova famiglia da creare è un salto nel vuoto. Ogni progetto condiviso è un azzardo. In nome di quell’amore si può sbagliare. Perché nulla più dell’amore ci fa fallire nel tentativo di fare la cosa giusta.

Questo romanzo, uscito solo pochi giorni fa per Garzanti, è un esordio potente, scritto con una prosa cristallina, senza sbavature né incertezze, da una penna sicura e molto, molto sensibile. È forte, in queste pagine, la sensazione che sia la storia stessa, questa storia agrodolce e così comune, a voler uscire, a voler essere raccontata, letta, assorbita, interiorizzata.
Frank e Maggie sono due persone comuni che più comuni non si può: potrebbero tranquillamente essere i miei o i vostri genitori. Due persone che si conoscono, si piacciono e per una serie di circostanze decidono di sposarsi, di sostenersi a vicenda e di superare tutte le difficoltà. Il loro matrimonio va avanti per quarant'anni e di difficoltà ce ne saranno tante, alcune molto importanti, ma in qualche modo, a vederli dall'esterno, Frank e Maggie sembrano farcela, sembrano superare tutto ciò che investe la loro famiglia. Internamente, però, tra di loro e singolarmente, sono distrutti, prostrati, la loro anima sanguina. C'è un fallimento che pesa sulla coscienza di entrambi anche se tra loro non ne parlano: la deriva tormentata della loro unica, amatissima figlia. Per ragioni diverse il peso della colpa e del fallimento logora queste due vite fino a condurle a un gesto estremo: Frank, da un giorno all'altro, smette di parlare alla moglie; il sentimento, l'amore furioso, l'affetto inesauribile c'è ancora, ma lui non proferisce più neanche un mugugno. Sei mesi dopo, la donna ingurgita otto pillole del suo sonnifero. È solo quando sta per perderla che Frank capisce che, qualunque peso porti sulla coscienza, non può perdere la sua Maggie. E comincia a parlare… parlare… parlare.
Per tutti i giorni della mia vita è un romanzo, è vero, ma la potenza e il realismo dei sentimenti e delle vicende raccontate lo rende più simile ad un memoriale, ad una confessione: è una storia di fantasia che potrebbe tranquillamente essere vera… purtroppo. Un plauso particolare all'autrice che, cosa ancor più rara in un'opera prima, ha saputo raccontare così bene i sentimenti e rendere così vividi i suoi personaggi, al punto che sembra davvero di conoscerli; ottimo, poi, il lavoro del traduttore Stefano Beretta che ci ha regalato tutta l'intensità evocativa di questa prosa splendida. Lettura emozionalmente impegnativa, ma senza dubbio consigliata.
 
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