Scotti, Tommaso - L'ombrello dell'imperatore

MonicaSo

Well-known member
L’ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All’anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hāfu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana.
Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l’educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia.
Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell’ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L’arma del delitto? All’apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte.
Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un’impronta.
E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l’impronta digitale del possibile assassino: all’imperatore del Giappone.

Si tratta, a mio modesto giudizio, di una bella opera prima... consigliata a chi ama i gialli e a chi vorrebbe conoscere meglio il Giappone.
L'idea dell'ombrello da poco prezzo che cambia continuamente proprietario è originale: la storia, il giallo, si spiega a ritroso (dal primo proprietario all'ultimo) e ogni cambio di mano è una scusa per parlare di aspetti diversi del Giappone e del giapponese moderno.
Questo ispettore è in gamba e spero di ritrovarlo in altri episodi.
Cosa c'entra l'imperatore? Questo non posso proprio rivelarlo.

Su Anobii ho assegnato 4 stelle
 

isola74

Lonely member
Concordo con te... è un libro carino che si fa avvincente proprio grazie all'idea di base di questo ombrello che cambia in continuazione proprietario.
L'idea in più dell'autore è quella di inserire ogni tanto qualche spiegazione sulla cultura giapponese che non guasta e rende il libro più vivo.
Ho letto che quest'anno è uscito il secondo libro della serie. ..... ci farò un pensierino.
 

Roberto89

Moderator
Membro dello Staff
Un giallo originale e una piacevole lettura, anche per me che non sono un fan di questo genere. L'autore ha scelto di dedicare interi capitoli a personaggi di passaggio, cosa che inizialmente mi ha fatto storcere il naso, ma che gli da modo di esplorare vari aspetti della cultura giapponese. Un po' prolisso a volte, perché a questi personaggi non ci si affeziona, ma comunque interessante.
Non sono riuscito a legare col protagonista della storia, l'ispettore Nishida, e questo ha influito in modo un po' negativo sul godimento della storia. Il finale è un po' lungo ma soddisfacente, alla fine tutto si spiega e quando credi di aver capito l'autore aggiunge un paio di pennellate extra per sorprendere il lettore.

Voto: 3,5 stelle su 5
 
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