Tom, Jessica - Vita segreta di una gourmet

estersable88

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Fresca di laurea, Tia Monroe ha tutta l'intenzione di irrompere sulla scena gastronomica di New York City come un ciclone. Ma nel momento in cui l'opportunità di un prestigioso tirocinio va in fumo come un arrosto dimenticato nel forno, improvvisamente realizza che la strada per il successo è ancora tutta da percorrere. In salita. Così quando le si presenta un autentico colpo di fortuna, Tia lo acciuffa al volo. Michael Saltz, il leggendario critico gastronomico del New York Times, le confida un segreto e le fa una proposta: vorrebbe che Tia diventasse il suo palato e la sua ghostwriter. Michael infatti ha perso il senso del gusto, ma una simile ammissione porrebbe fine alla sua prestigiosa carriera. Così i due decidono di aiutarsi a vicenda. Lui mantiene inalterata la sua fama e Tia viene proiettata in un mondo che fino a quel momento ha solo sognato. Ristoranti stellati frequentati dalle celebrità, chef venerati come star di Hollywood. E una successione infinita di portate prelibate da perderci la testa. Per Tia è come essere approdata direttamente in paradiso, fino a quando non realizza la più scontata delle verità. Lei scrive gli articoli, e Michael si prende tutti gli onori. Al netto degli abiti firmati che indossa, Tia è ancora al punto di partenza. Ora la domanda è semplice: quanto è disposta a rischiare per la fama e la vita che ha sempre desiderato?

Andrò dritta al sodo: questo libro non mi è piaciuto. Non ho familiarizzato affatto con la protagonista, non ho condiviso neanche una delle sue scelte – rivelatesi infatti poi tutte sbagliate – né mi è piaciuto il contesto in cui si sviluppa la storia. È un libro fintamente leggero, spiccatamente moralista, neanche troppo originale e che non si distingue per niente di particolare. È scritto discretamente, avrei potuto anche consigliarlo a chi cercasse una lettura senza pretese, se non fosse che mi ha lasciato una sensazione fastidiosa, di profondo disagio, che ho cominciato a provare quasi subito durante la lettura e che ancora non mi lascia quando ci penso. Spiacente, ma purtroppo per me è un no.
 
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