Persson Giolito, Malin - Non lasciarmi cadere

estersable88

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Sobborghi di Stoccolma, due quartieri separati da una strada, due mondi diversi. Billy, una moltitudine di fratelli in un buco di casa a Våringe e Dogge, figlio unico, padre e madre espressione della buona società scandinava nella loro bella casa di Rönnviken. Potrebbe essere l’inizio di una storia semplice, di integrazione e buoni sentimenti, è invece il prologo di una tragedia. Perché Dogge non sa come reagire all’indifferenza e all’assenza di amore in cui viene cresciuto e trova in Billy l’unico spiraglio di calore umano. Mentre Billy, che di umanità trabocca, è sommerso dall’urgenza quotidiana di vivere in un quartiere difficile, dove l’unica espressione possibile sembra essere quella della violenza e della sopraffazione. Presto i due amici provano a giocare un gioco nuovo, da grandi, capace di farli sentire più potenti. Un gioco fatto di regole crudeli: furti, droga, alcol, una banda criminale. Sarà una spirale senza scampo, sotto la neve che cade insensibile, non meno della società che non fa nulla per evitare la loro rovina, nonostante i tentativi di Farid, il poliziotto che li ha visti crescere. Ma non c’è salvezza quando è la propria anima il paese più freddo.

Mi piace molto la scrittura di quest'autrice e il modo che ha di raccontare storie fortemente legate a problemi di attualità. Anche qui, come già nel precedente Sabbie mobili, si dedica ai più giovani raccontando la violenza e le devianze che essa produce. Non solo, trova il tempo di occuparsi, incidentalmente, anche di temi come l'immigrazione e la difficoltà di adattarsi in un ambiente respingente, il pregiudizio, i disturbi psichiatrici legati al senso di insoddisfazione ed inadeguatezza. Bello, un bel giallo intelligente ed impegnato, come piace a me.
 
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