Carlier, Stephane - Clara legge Proust

estersable88

dreamer member
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Clara fa la parrucchiera da Cindy Coiffure, un piccolo salone di provincia. Tra sforbiciate e colpi di phon, ascolta le chiacchiere della clientela e i sospiri della signora Habib, la sua malinconica principale; la sera torna a casa da un fidanzato che non la affascina piú e da un gatto che disdegna le carezze. Cosí il tempo scorre placidamente (forse troppo). Fino al giorno in cui un misterioso cliente lascia un libro al salone. Clara incontra allora l'uomo che le cambierà la vita per sempre: Marcel Proust. Sarà grazie alle sue parole e alla magia della lettura che Clara troverà il coraggio di scegliere la strada giusta per sé.

Delizioso. Questo è l'aggettivo che ritengo più appropriato per definire questo breve libro di Stephane Carlier. Un libro che racconta tante piccole storie di quotidianità, fa uno sberleffo agli stereotipi ed al contempo lancia un messaggio di positività: bisogna dar retta alle passioni, perché spesso ci indicano la strada più giusta per noi stessi. Per Clara, la protagonista di questo libro, la passione improvvisa e vorace è scoppiata per Marcel Proust… seguirla le ha cambiato la vita. A me, invece, seguire le sue avventure ha dato l'opportunità di avere un assaggio della Recherche e mi ha fatto venir ancora più voglia di leggerla!
 

Jessamine

Well-known member
Ho ascoltato l'audiolibro di questo romanzo senza aspettarmi niente: non avevo mai sentito nominare né il libro né l'autrice, non ho letto la trama prima di gettarmi all'ascolto, non ho cercato recensioni, nulla.
Non avevo quindi alcuna aspettativa, il che credo sia stato un bene: "Clara legge Proust" si ascolta in un paio di viaggi in macchina, si dimentica altrettanto rapidamente, lascia addosso un misto di sensazioni confortanti e una leziosità stucchevole. Ci si irrita pure un po' con lo snobismo intrinseco di certi ragionamenti (Clara a volte avrei voluto metterla insieme alla tizia de "L'eleganza del riccio" per chiudere a chiave la loro stanza e gettare suddetta chiave in fondo alla Senna), ma tutto sommato è una irritazione che gioca con degli stereotipi che da lettrice giovanissima ho sentito molto vicini, e quindi sì, c'è pure un effetto nostalgia che un po' fa vergognare e un po' fa piacere, e quindi, tutto sommato, funziona.
Ammetto di aver amato immensamente di più i primi capitoli, convinta si trattasse di un romanzo corale, un piccolo ritratto suggestivo dei personaggi che ruotano attorno a un piccolo negozio di parrucchiere di provincia: nulla di sconvolgente, ma comunque un'idea carina e una lettura molto piacevole.
Peccato che ben presto questi personaggi suggestivi lascino posto solo a Clara, personaggio insulso che un giorno, per caso, si mette a leggere Proust e si ritrova con la vita totalmente cambiata da Marcel. Ecco, capisco l'intento, capisco la voglia di mostrare quanto importante possa essere la lettura e quale la forza della letteratura, ma possiamo fare a meno di quella retorica che vuole i lettori sempre un passo avanti rispetto a quei sempliciotti che siccome non amano Proust, sicuramente non possono capire né essere all'altezza della protagonista. Davvero, questo è stucchevole e anche di cattivo gusto.
Di buono c'è che è davvero una lettura brevissima, che scivola via in un sorso, non fa mai soffrire, non scatena alcun picco emotivo ma, soprattutto, mette una gran voglia di leggere Proust.
 
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