King, Stephen - Holly

Roberto89

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Quando Penny Dahl chiama l'agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie. Ma c'è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte.
 

Roberto89

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Per via di alcune recensioni negative avevo aspettative un po' basse su questo ultimo libro di King. E invece non mi ha deluso, anzi, nonostante l'assenza di elementi soprannaturali il libro è uno di quelli che si fa leggere tutto d'un fiato. La protagonista del romanzo è Holly, già presente in altri libri di King che non ho però letto, e per togliervi lo stesso dubbio che era venuto a me, non serve aver letto gli altri libri per poter capire questo. Al più ci sono un paio di riferimenti ad eventi passati, ma nulla che sia direttamente collegato alla trama principale.
Un'altra cosa che avevo letto nelle recensioni negative è che, senza entrare nel dettaglio, l'autore si era addentrato troppo in questioni politiche e legate al Covid, rovinando così l'esperienza di lettura. A me non è sembrato assolutamente così. Il libro è ambientato (in parte) nel 2021, e mi sembra assolutamente normale che l'argomento venga fuori più volte, ma a parte uno dei capitoli iniziali l'autore non diventa mai pesante o moralista, mette solo in bocca ad alcuni personaggi frasi e atteggiamenti che abbiamo tutti sentito più volte durante quel periodo. Sarebbe stato strano se non fosse stato così.
Per concludere, non è uno dei libri più belli di King (a mio avviso), manca quella parte di mistero e soprannaturale che personalmente apprezzo nei suoi libri. Forse è un po' prolisso in alcuni punti, ma è sicuramente una bella lettura che non delude.

Voto: 3,5 stelle su 5
 

isola74

Lonely member
A me è piaciuto molto e, al contrario, trovo sia un valore aggiunto il riuscire a mantenere alta la tensione nel lettore senza dover ricorrere al soprannaturale.
Sono, comunque, di parte perché adoro King e ho letto quasi tutta la sua produzione.
Confermo che non sia necessario aver letto gli altri libri per comprendere questo, ma se lo fate non ve ne pentirete :)
 

MonicaSo

Well-known member
Mi è piaciuto il libro e anche la protagonista... leggerò gli altri libri che la riguardano.
King non mi ha mai delusa! E non è bravo solo nei libri con suspense... ho adorato anche le sue storie fantasy
 

Dory

Reef Member
Il mio commento a questo libro è complesso, faccio davvero fatica a trovare ordine e chiarezza in quello che vorrei dire.
Ci provo.
Non credo di scrivere nessuno spoiler, ma leggere con cautela, alcune parti per qualcuno potrebbero esserlo. Ho messo il simbolo * vicino a cose che voglio esplicitare, se riesco a capire come si scrivono con il tasto spoiler.

La trama gialla: coinvolgente, ma non eccezionale; ci sono alcune trovate brillanti, altre un po' "posticce" (non so se si capisce cosa intendo), altre ancora prevedibili.*1
La trama "Holly": per me è troppo ripetitiva, sia nel libro stesso, che per il fatto che mi ricorda troppo Carrie, della serie: cosa sarebbe successo se Carrie, invece di fare quello che ha fatto, fosse cresciuta e diventata una detective?
I personaggi: è una cosa strana, ma ho trovato i personaggi anziani scritti benissimo*3, tutti gli altri mancanti di qualcosa, a parte due ragazze.*2
Lo stile: altalenante. Ci sono delle parti in cui ho pensato: wow, questo è King! Altre in cui "ma siamo sicuri che l'ha scritto tutto lui?". Soprattutto il secondo capitolo, è un vero disastro, per me, sembra scritto da un dilettante allo sbaraglio.
Non è che in un libro non si possano mettere opinioni politiche, moraleggianti, etc., si può fare tutto, solo che uno scrittore bravo sa come scriverle bene. Ora, non sono un critico letterario, non so spiegarvi in termini tecnici, mi appello solo al "sesto senso del lettore" (è come quando senti una stonatura anche se non sei un musicista e non sai niente di teoria musicale).
Migliora ad esempio nel capitolo del bowling, dove certe cose ci sono, ma scritte meglio.

In conclusione: il libro è carino e lo consiglio. Nonostante i difetti, ti tiene comunque incollato per sapere che succede e come va a finire.

Credo si intuisca fin da subito che Holly finirà dentro quella cella per la "sfida finale", mi sono solo chiesta se le sarebbe stato proposto il fegato, invece no, ed è stato meglio così. Comunque quella parte, pur scontata, mi è sembrata scritta benissimo.

Sono Ellen Craslow e Bonnie. Soprattutto la prima mi è piaciuta tantissimo, il personaggio, la storia, quello che succede; per me è una delle parti scritte meglio.

Gli Harris sono fenomenali! Come pure la poetessa. Originali, complessi, accattivanti, ben caratterizzati anche nei modi di parlare. Invece Jerome, Barbara e Pete mi sono sembrati troppo piatti per essere tra i personaggi principali.
 
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darida

Well-known member
Ciao!

Il romanzo nel complesso mi è piaciuto. È sviluppato bene e sul mestiere di scrivere del Re nulla da dire. La trama centrale mi ha coinvolta e disgustata al punto giusto😆 I salti temporali man mano diventano più fluidi fino ad uniformarsi senza particolari sbavature con il tempo presente. Confermo la mia perplessità iniziale sui pipponi socio/politici/sanitari, conosco le posizioni di King e non mi piacciono le forzature, ma lo ritengo comunque veniale.
Holly alla fine è il personaggio che mi è piaciuto meno, guadagna qualche punto nella gabbia quando finalmente smette di lamentarsi...:mrgreen:
Olivia la poetessa centenaria è il cameo che ho gradito di più.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
La parola che userò per spiegare ciò che penso di questa storia è "goduria", che descrive perfettamente la mia esperienza di lettura. Mi sono goduta il modo in cui King ha saputo tenere sempre altissima la tensione, anche nei momenti non d'azione; l'alternanza dei punti di vista e i salti temporali hanno contribuito a stimolare la mia attenzione, facendomi desiderare un capitolo ancora e ancora perché s'interrompevano sul più bello e non se ne parlava proprio di aspettare il giorno dopo per sapere. Ho trovato i personaggi molto realistici: la protagonista perché non è la solita detective che comprende tutto in un lampo, ma si pone dubbi sensati e nonostante ciò che ha passato resta razionale; i cattivi, che compiono azioni orrende e disgustose, perché l'autore attraverso di loro ha messo ben in evidenza cosa può succedere quando alcuni consigli autorevoli si seguono troppo alla lettera e quanto sia facile farsi distruggere dall'argomento di studio a cui si è dedicata la vita.
 
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