MonicaSo
Well-known member
L'ultima volta che Valerie è stata a Parigi aveva tre anni. Da allora ha vissuto a Londra, e non ha mai conosciuto nonno Vincent, che adesso è l'unico parente che le rimane ancora in vita. E soprattutto è l'unica persona che conosce la verità sul perché venne mandata via da Parigi e su cosa successe ai suoi genitori. Ma Vincent Dupont non è un tipo facile e Valerie ha paura che se gli dicesse subito chi è otterrebbe ben poco da lui. Ha la fama di uomo antipatico, esigente e inflessibile: l'unica cosa che gli interessa è la sua libreria, ma i suoi gusti in fatto di libri non sono in vendita. Si dice che arrivi persino a insultare clienti dai gusti poco raffinati e a cacciarli dal negozio. E così, tremante ma decisa, Valerie si fa assumere come commessa sotto mentite spoglie dal nonno materno, per entrare nelle sue grazie, e ottenere così preziose informazioni sul suo passato... Una storia indimenticabile di amore, paura e coraggio in tempo di guerra. Un romanzo capace di fare immergere il lettore in una Parigi dove i passi dei soldati nazisti sull'acciottolato delle strade riecheggiano pericolosamente e l'aria è piena di sussurri e sospetti.
L'intenzione dell'autrice è stata quella di proporre una riflessione su come la guerra generi vittime inconsapevoli, in questo caso i figli di chi, pur essendo "nemico", finisce poi per amarsi. Il tono è quello di romanzo leggero, troppo leggero per i miei gusti personali: i personaggi mi sono sembrati banali e stereotipati, le situazioni poco originali e creative. Non amo i romanzi rosa e questo mi è sembrato tale fino alla fine; non mi ha emozionato, non ha creato tensione e neanche rabbia o disgusto verso i cattivi di turno (perché molto prevedibili nelle loro azioni); nonostante l'argomento rimane un romanzo da ombrellone.
L'intenzione dell'autrice è stata quella di proporre una riflessione su come la guerra generi vittime inconsapevoli, in questo caso i figli di chi, pur essendo "nemico", finisce poi per amarsi. Il tono è quello di romanzo leggero, troppo leggero per i miei gusti personali: i personaggi mi sono sembrati banali e stereotipati, le situazioni poco originali e creative. Non amo i romanzi rosa e questo mi è sembrato tale fino alla fine; non mi ha emozionato, non ha creato tensione e neanche rabbia o disgusto verso i cattivi di turno (perché molto prevedibili nelle loro azioni); nonostante l'argomento rimane un romanzo da ombrellone.