Kang, Han - Non dico addio

Wilkinson

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Il libro parla di un viaggio d’inverno che fa protagonista, Gyeong-ha, quando accetta la richiesta dell’amica Inseon, ricoverata in ospedale a Seul, di andare sull’isola di Jeju per dare da bere al suo pappagallino, che è rimasto da solo e rischia di morire. Il viaggio si svolge in una terribile tempesta di neve.
Quando arriverà lo troverà morto e potrà soltanto seppellirlo. Poco dopo, però, lo vedrà di nuovo svolazzare e insieme a lui comparirà anche l’amica, che aveva lasciato all’ospedale, e così Gyeong-ha compirà un altro viaggio nella storia della famiglia di Inseon e di uno dei massacri più grandi che la Corea abbia mai conosciuto tra il 1948 e il 1949, ai danni di trentamila civili accusati di essere comunisti.

Come nel suo primo libro l'autrice ricorda i massacri che hanno insanguinato la sua terra. Lo stile è freddo, coinciso. A me pare che siano giuste testimonianza di un passato che magari in occidente non si conosce nemmeno, ma come valore letterario da nobel, no.....
 
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