Mola, Carmen - La bambina senza nome

qweedy

Well-known member
"Non si esce indenni dall’inferno.

Madrid. Nel quartiere di Usera, lampade e dragoni colorati sfilano per festeggiare il Capodanno cinese: inizia l’anno del maiale. Chesca Olmo, coordinatrice della Brigada de Análisis de Casos, non è tanto in vena di divertimento, ma quella sera conosce un uomo e decide di trascorrere la notte con lui. La mattina dopo, quando riapre gli occhi, si trova in un seminterrato, nuda, con polsi e caviglie legate a un letto. Ricorda, nella nebbia delle ore precedenti, tre uomini che la circondano e la osservano con occhi famelici. Poi più niente, soltanto dei grugniti e un odore insopportabile. Le tracce di Chesca si perdono nel nulla. Per ritrovarla, i membri della BAC non hanno altra scelta che rivolgersi all’ex ispettrice Elena Blanco: ha lasciato la polizia da più di un anno, ma è l’unica capace di risolvere i casi apparentemente impossibili, e di certo non volterà le spalle a un’amica in pericolo, anche se questo significa dover affrontare i traumi del passato e rivedere Ángel Zárate, collega fidato e forse qualcosa di più. Ben presto le indagini portano alla luce una verità imprevista: nella vita di Chesca c’è un lato oscuro che nessuno, proprio nessuno, conosce. E questo rende la sua ricerca molto più difficile."

La bambina senza nome è il terzo atto della trilogia che vede come protagonista l’ispettrice Elena Blanco, preceduto da La sposa gitana e La rete porpora.
Come sempre, disturbante.
Carmen Mola è lo pseudonimo di Jorge Díaz Cortés, Agustín Martínez e Antonio Santos Mercero, che spero di non incontrare mai, perché se scrivono trame così violente e sanguinose, temo le loro menti.
Solo per stomaci forti, molto forti.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Difficilmente mi lascio sconvolgere da un libro. Mi emoziono, questo sì, ma ne ho letti tanti, specialmente thriller e simili, quindi non mi lascio impressionare facilmente. Tuttavia, non credo di poter fornire un valido commento su questa storia: mi ha proprio fatto male al cuore! Ne sono uscita con le ossa rotte, mi ha proprio devastata, colpita e affondata. Ottimo noir, certo, ancor più spregiudicato dei precedenti della serie, ma qui siamo ad un altro livello… mi ha sconvolto a livello umano. Non so dire altro.
 
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