MonicaSo
Leggo... quindi sono
Ci sono rari libri che sembrano fatti di niente e alla fine dei quali ci si trova a navigare nel tutto e precisamente su un fiume. «Alla fine tutte le cose si fondono in una sola, e un fiume la attraversa»: così leggiamo nelle ultime righe di questo romanzo – e in quel momento la frase ci pare perfettamente chiara. Ma come ci si arriva? Ascoltando la storia di due fratelli del Montana che hanno la passione della pesca a mosca in luoghi magnifici e deserti. Nulla di più elementare, si direbbe. Eppure, i due fratelli erano cresciuti nell’idea che niente nella vita fosse altrettanto arduo, misterioso e solenne: «Nella nostra famiglia non c’era una chiara linea di demarcazione tra religione e pesca a mosca». E a poco a poco scopriamo come la pesca a mosca abbia la peculiarità di attirare le più strane complicazioni, che coinvolgono birra, cazzotti, sfide virili, memorabili zie presbiteriane, una pellerossa dai capelli lucenti, una avventuriera dalle natiche equamente tatuate con le lettere LOVE, un vecchio predicatore (il padre) che legge il Vangelo in greco lungo il fiume e dice poche parole che vanno lontano, come queste: «Per mio padre, tutte le cose buone – dalle trote alla salute eterna – derivavano dalla grazia, e la grazia dall’arte, e l’arte non è una cosa facile». Mentre la tensione che regge il tutto è data dal rapporto fra due fratelli, i due pescatori, che si studiano in ogni dettaglio, si amano – e non si capiscono: sino a un lacerante finale, che rivela come siano «proprio le persone con cui viviamo, che amiamo e che dovremmo conoscere meglio, a eluderci». Per raccontare queste storie occorreva soprattutto un certo tono – asciutto, laconico, senza inflessioni, che ci fa pensare subito a un film di John Ford o a una lirica di Robert Frost tradotti in prosa. Così, da una materia che è insieme lieve e tragica, è nato un «fosco idillio americano, di cui la lingua può andare fiera» (Robert M. Adams). In mezzo scorre il fiume è apparso per la prima volta nel 1976.
Cercato lungamente perché ad un tratto ho ricordato alcune scene del film visto decenni fa (sto invecchiando e i ricordi a volte si fanno prepotenti).
Il libro non ha la magia della pellicola (colma di paesaggi stupendi) ma è comunque una lettura molto piacevole.
Può sembrare, in alcuni momenti, un trattato sulla pesca con la mosca ma è molto di più: storia di una famiglia americana e del rapporto tra due fratelli profondamente diversi tra di loro; storia di un padre che attraverso la passione per la pesca educa i propri figli con metafore, sermoni e grandi silenzi; biografia dell'autore che così dà un omaggio al padre, alla memoria del fratello scapestrato, al fiume che ha attraversato ogni momento importante della loro vita.
Esiste anche un bellissimo film, regia di Robert Redford (e Brad Pitt nei panni del fratello "bello"). In Piccola Cineteca c'è il riferimento.
Cercato lungamente perché ad un tratto ho ricordato alcune scene del film visto decenni fa (sto invecchiando e i ricordi a volte si fanno prepotenti).
Il libro non ha la magia della pellicola (colma di paesaggi stupendi) ma è comunque una lettura molto piacevole.
Può sembrare, in alcuni momenti, un trattato sulla pesca con la mosca ma è molto di più: storia di una famiglia americana e del rapporto tra due fratelli profondamente diversi tra di loro; storia di un padre che attraverso la passione per la pesca educa i propri figli con metafore, sermoni e grandi silenzi; biografia dell'autore che così dà un omaggio al padre, alla memoria del fratello scapestrato, al fiume che ha attraversato ogni momento importante della loro vita.
Esiste anche un bellissimo film, regia di Robert Redford (e Brad Pitt nei panni del fratello "bello"). In Piccola Cineteca c'è il riferimento.