Pnin
Well-known member
Dopo aver letto Il paese dei Ciechi mi è capitato sotto gli occhi in biblioteca questo libricino con due racconti ed è stato impossibile non prenderlo mentre riconsegnavo l'altro!
Si tratta di due racconti definiti antiantropocentrici ed è facilmente intuibile un legame anche con Il paese dei Ciechi.
Sotto esame - e critica - c'è sempre l'uomo ed il senso di superiorità che lo contraddistingue in quanto appartenente ad un'élite che considera dominante e invincibile, solo che se nel primo libro lo scontro era tra differenti civiltà qui è addirittura tra differenti classi animali.
In entrambi i racconti di questo libro i protagonisti sono 3 esseri umani legati da vincoli gerarchici, in cui si mostra che non sempre chi sta al vertice sia il più forte o coraggioso o intelligente, ma si fa forza del proprio ruolo (con scarsa efficacia). Si mostra quindi la fragilità delle strutture sociali umane, in cui le caratteristiche personali e caratteriali creano fratture e disastri, al confronto di quelle degli insetti, che agiscono compatti e coordinati.
L'impero delle formiche mi è piaciuto di più de La valle dei ragni, perché vi ho trovato maggiore suspense e una costruzione meno favolistica, oltre ad una visione globale sul futuro dell'umanità e la sua illusione di inarrestabile progresso, mentre La valle dei ragni era più splatter e più simile ad una fiaba.
Comunque molto interessanti
Si tratta di due racconti definiti antiantropocentrici ed è facilmente intuibile un legame anche con Il paese dei Ciechi.
Sotto esame - e critica - c'è sempre l'uomo ed il senso di superiorità che lo contraddistingue in quanto appartenente ad un'élite che considera dominante e invincibile, solo che se nel primo libro lo scontro era tra differenti civiltà qui è addirittura tra differenti classi animali.
In entrambi i racconti di questo libro i protagonisti sono 3 esseri umani legati da vincoli gerarchici, in cui si mostra che non sempre chi sta al vertice sia il più forte o coraggioso o intelligente, ma si fa forza del proprio ruolo (con scarsa efficacia). Si mostra quindi la fragilità delle strutture sociali umane, in cui le caratteristiche personali e caratteriali creano fratture e disastri, al confronto di quelle degli insetti, che agiscono compatti e coordinati.
L'impero delle formiche mi è piaciuto di più de La valle dei ragni, perché vi ho trovato maggiore suspense e una costruzione meno favolistica, oltre ad una visione globale sul futuro dell'umanità e la sua illusione di inarrestabile progresso, mentre La valle dei ragni era più splatter e più simile ad una fiaba.
Comunque molto interessanti