Kayode, Femi - La terra delle ombre

qweedy

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"Il traffico di Lagos scorre lento come sabbia in una clessidra e il caldo non fa che aumentare il senso di disagio. Nel caos di auto ferme incolonnate c’è quella dello psicologo forense Philip Taiwo, destinazione Grace Church. Il consiglio degli Anziani della chiesa vuole affidargli un incarico molto delicato: Folasade Dawodu, la moglie del vescovo Jeremiah Dawodu, meglio nota come la «First Lady», è scomparsa. Ma non è su di lei che a Taiwo viene chiesto di investigare. Il vescovo è accusato di averla uccisa e l’arresto è avvenuto nel modo più spettacolare e umiliante possibile: in diretta televisiva, mentre dal pulpito declamava i suoi sermoni.
Uomo molto potente e carismatico, Dawodu si professa innocente e del tutto estraneo alle accuse, mentre la comunità si stringe attorno a lui e minimizza la scomparsa della moglie. Non è la prima volta, infatti, che Folasade si allontana da casa per ritrovare un po’ di serenità. Tutti sono convinti che tornerà presto dal marito e che qualcuno voglia incastrare Dawodu. Spetta quindi a Taiwo il compito di scagionare il pastore, ma lo psicologo si renderà conto ben presto di aver soltanto iniziato a scavare tra gli inquietanti segreti che gettano un’ombra sulla congregazione religiosa nigeriana."


«E se fosse il romanzo giallo la chiave per scardinare ignoranza e pregiudizi sull'Africa? Se bastasse un investigatore - anomalo, affascinante, colto, curioso - per "mettere in contesto" guerra e pace di un continente che conosciamo sommariamente, tenendosi lontani dagli stereotipi? É la sfida del nigeriano Femi Kayode, in libreria con La terra delle ombre.»
La Repubblica - Lara Crinò

Condivido pienamente questa frase, è un romanzo giallo ambientato in Nigeria, ma ha anche un aspetto sociologico molto interessante nel presentarci la società di Lagos.
E' un ottimo thriller, non convenzionale, originale e ben costruito, e i personaggi cadono a turno in un gorgo che li vede a turno sospettati. Davvero godibile e scritto in modo scorrevole, con un buon ritmo che tiene alta l'attenzione. Il protagonista, lo psicologo forense Taiwo, è l'alter ego dell'autore, pure lui psicologo. Ma c'è di più, è anche un romanzo di denuncia sociale, sugli abissi di corruzione della sua terra delle ombre. Cosa pensa un nigeriano dei nigeriani? Ecco, questo libro risponde alla domanda.

Consigliatissimo, un ottimo thriller.

"Il cercatore di tenebre" è il primo libro con protagonista lo psicologo forense Philip Taiwo. Questo è il secondo.
 

Pnin

Well-known member
Mi è piaciuto molto questo libro, che ha saputo coniugare una storia misteriosa e avvincente con tematiche sociali molto interessanti.
La trama, intricata e complessa, è resa con linearità e chiarezza, non ci sono punti oscuri, non si perde mai il filo, passo per passo tutto combacia e resta sempre avvincente; i personaggi sono molto ben caratterizzati e ognuno a suo modo è parecchio interessante; ho inoltre particolarmente apprezzato la delicatezza del narratore, che riesce a rendere scene scabrose o violente con garbo, senza mai scadere nel triviale o nel truculento.
Tra le varie tematiche sociali che si incastrano perfettamente nella storia, ho trovato interessantissima quella del, per così dire, razzismo intrarazziale, basato sulle "gradazioni di nero" della pelle; personalmente conosco ragazze africane che fanno uso di creme schiarenti per la pelle, ma credevo che - ahimè - lo facessero per sentirsi meno "diverse" in una società a maggioranza bianca, non sapevo esistesse questo tipo di discriminazione in Africa... eppure ho avuto modo di parlare con una di loro proprio oggi e mi ha confermato che è così.
Insomma, un libro che può anche essere di evasione, ma al tempo stesso istruttivo e per niente superficiale!
 
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