Pnin
Well-known member
Stati Uniti, 2080, periodo di campagna elettorale per l'elezione del presidente. Il candidato di colore Jim Briskin, troppo umano e buonista per il responsabile della sua stessa campagna Sal, vorrebbe rappresentare tutta l'umanità, in una società che è però marcatamente razzista. E vicina al collasso: sovrappopolazione, disoccupazione, povertà hanno fatto sì che milioni di persone siano state messe in una sorta di animazione sospesa in attesa di tempi migliori o di una qualche soluzione. Accidentalmente viene scoperto un passaggio verso un mondo abitabile, incontaminato e presumibilmente deserto o quasi. Si scatena una corsa alla "colonizzazione", tra intrallazzi economici e politici, che inizialmente sembrerebbe avvantaggiare per la rielezione il presidente in carica, conservatore e militarista. Sarà un grande caos, una bolla di sapone che scoppierà lasciandosi dietro parecchi morti e ci si ritroverà da capo con gli stessi, enormi, problemi. Ma forse questa disgrazia sarà servita a far riflettere su molti temi: peccato che siano pochissimi quelli in grado di farlo.
Commento:
Davvero interessante! Mi è piaciuto molto. Il racconto di fantascienza è in pratica una scusa per denunciare la piega che la società sta prendendo, le scelte avventate e irresponsabili per aumentare ricchezza e potere (le cui conseguenze cadono poi inevitabilmente sui più deboli), l'egoismo distruttivo e autodistruttivo della nostra specie e... chi più ne ha più ne metta. Alla fine, nonostante tutto, chi è in grado di cogliere il positivo però può farlo. Soprattutto lo scontro con un'altra specie può dare consapevolezza di quanto sia insensato considerare qualcuno diverso per la pigmentazione della pelle... qualunque cosa, a questo punto, potrebbe essere usata con intenti razzisti: perché non il colore degli occhi, ad esempio?
Scritto negli anni '60, utilizza comunemente la parola negro (chissà se metteranno al rogo queste traduzioni) pur essendo un libro intelligentemente antirazzista.
La parte fantascientifica si può considerare decisamente "datata" ma è una caratteristica che a me piace molto perché specchio dell'immagine che si aveva del futuro ai tempi.
Commento:
Davvero interessante! Mi è piaciuto molto. Il racconto di fantascienza è in pratica una scusa per denunciare la piega che la società sta prendendo, le scelte avventate e irresponsabili per aumentare ricchezza e potere (le cui conseguenze cadono poi inevitabilmente sui più deboli), l'egoismo distruttivo e autodistruttivo della nostra specie e... chi più ne ha più ne metta. Alla fine, nonostante tutto, chi è in grado di cogliere il positivo però può farlo. Soprattutto lo scontro con un'altra specie può dare consapevolezza di quanto sia insensato considerare qualcuno diverso per la pigmentazione della pelle... qualunque cosa, a questo punto, potrebbe essere usata con intenti razzisti: perché non il colore degli occhi, ad esempio?
Scritto negli anni '60, utilizza comunemente la parola negro (chissà se metteranno al rogo queste traduzioni) pur essendo un libro intelligentemente antirazzista.
La parte fantascientifica si può considerare decisamente "datata" ma è una caratteristica che a me piace molto perché specchio dell'immagine che si aveva del futuro ai tempi.