Hazlitt, William - L'ignoranza delle persone colte

Pnin

Well-known member
Interessante e divertente raccolta di articoli, scritti da Hazlitt tra il 1820 e il 1821 per una rubrica che teneva sul London Magazine.
Ovviamente datato ma piacevole.
Le osservazioni sono particolarmente acute, anche se a mio avviso talvolta il sarcasmo sfocia in eccessivo disprezzo per il prossimo... del resto credo che le iperboli gli servano anche a rendere chiari i concetti.
Ne ha per tutti 😆
Per le persone colte che, riempiendosi di citazioni, "vedono e ascoltano con occhi e orecchie altrui".
Per gli intellettuali che si beano di elucubrazioni teoriche per poi perdersi in un bicchier d'acqua davanti alla minima mansione pratica.
Per i lasciti testamentari che mettono in luce i lati peggiori dei morituri e degli aspiranti eredi.
Per le persone viziate e frivole, schiave del tutto e subito (che lui definisce "effeminate").
Per le istituzioni alle quali le persone si conformano per non essere esclusi, perdendo la propria originalità e umanità...
Infine ragiona sulla superiorità intellettuale, che alla fine è un handicap che fa vivere male, a meno che uno non compensi con un atteggiamento arrogante e prevaricante per sopravvivere (credo e spero sia ironico); e sulla morte come sollievo di cui è insensato aver paura: se "Non consideriamo i seimila anni del mondo trascorsi prima che nascessimo come tempo perduto per noi" perché dobbiamo dispiacerci di uscir di scena ad un certo punto?

Il tono ironico ha reso la lettura agevole ed i concetti accattivanti
 
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