Vicari, Daniele - Il passato è una terra straniera

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IL PASSATO E' UNA TERRA STRANIERA

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di Daniele Vicari

"Il passato è una terra straniera" è tratto da un bellissimo libro, dal titolo omonimo, di Gianrico Carofiglio, scrittore a me caro, che fra l'altro fa una breve comparsa nel film. Racconta la storia di due ragazzi, Francesco e Giorgio, e della loro amicizia. Il primo è un baro a poker, e vive nell'illegalità; il secondo è un bravo ragazzo, studia legge, ed è prossimo alla laurea. Giorgio, in crisi d'identità, e indeciso sul suo futuro, si innamora di Francesco, dei suoi modi di fare, della sua presunta capacità di dominare le situazioni, gli eventi, il mondo. Pian piano si farà trascinare dal suo amico nel vortice della perdizione, dove inganni, sopraffazione, violenza, vendetta e quant'altro sono all’ordine del giorno. Ma Giorgio non è come Francesco. Si interroga continuamente su quello che fa, sull'immoralità dei suoi comportamenti. E' combattuto, giorno dopo giorno, fra essere se stesso e non essere se stesso. A tal punto che arriverà a non riconoscersi più. Alla fine non riuscirà a farsi convincere dall’amico. E ormai diventanto adulto, quel passato, intensa parentesi nella sua vita, gli apparirà così lontano da sembrargli una terra straniera. Il film è in gran parte fedele al libro. Ho preferito però il secondo rispetto al primo. Forse perchè il film non riesce a cogliere appieno alcuni particolari: i dialoghi fra Giorgio e Francesco appaiono ridotti al minimo; i pensieri di Giorgio lo stesso: il film, infatti, per la maggior parte ce li lascia intuire; Bari manca di quell’atmosfera notturna che nel libro l'ha resa corrotta, trasgressiva, pericolosa, e per questo attraente. In ogni caso, un bel film. Bella prova di Riondino, che l'ho preferito a Germano. Bella la colonna sonora. 5.

 
Ultima modifica di un moderatore:

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Azzeccatissima la scelta di Michele Riondino nella parte del delinquente (psicopatico, ma non troppo).

Grande regia e bellissima fotografia che esaltano il dualismo della notte, all’interno della quale si svolge gran parte del film, e del giorno, colorato con tinte talmente chiare da risultare allucinanti, a risalto della distanza tra ciò che nasconde l’animo umano e ciò che invece vediamo in superficie.

Un film sull’amicizia di due ragazzi apparentemente molto lontani l’uno dall’altro, che poi invece si riveleranno vicini nell’autoesaltazione, nella psicosi e nella violenza senza confini. Il loro rapporto diventerà morboso, nel bene, ma soprattutto nel male.

Alcune scene sono molto forti, ci sono botte e stupri, ma senza voyeurismo o compiacimento.

Consigliato, bellissimo.
 
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