La Bellezza dell'Affascinanza

Fabio

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Ieri come ogni lunedì, sul corriere il buon Alberoni, il tipo di "Amore ed Innamoramento" ha detto la sua. Questa volta su un tema che mi sta molto a cuore: l'affascinanza. Chi è un "affascinante"?

Alberoni essenzialmente dice che è una qualità "passeggera" che dipende in larga misura da fattori "concreti" quali soldi, bellezza fisica, etc.

Secondo me l'affascinanza dipende solamente da quanta curiosità una persona riesce a creare sugli altri verso se stesso. Una donna affascinante è una donna che ti cattura e che ti crea una curiosità verso di lei... e questa curiosità rimane, è sottile, ma profonda.

Alberoni dice:
Chi ha fascino? Fascino viene da af*fascinare, originariamente «lega*re le fascine», quindi legare a sé. Il fa*scino è il potere di attrarre, di trattene*re, di condurre dove si vuole. E' stato avvicinato alla magia, all'incantesimo. Una persona ha fascino quando con l’aspetto, l’abbigliamento, i gesti, gli sguardi, le parole, attrae, si fa deside*rare, si fa amare, si fa seguire.
Ci sono diverse componenti del fasci*no. Nel caso della donna la prima è la bellezza, perché è rara, desiderata, met*te in moto emozioni, passioni. I deside*ri ardenti degli uomini, le invidie delle altre donne, i conflitti entrano a far parte del fascino. La bellissima lo sa e si sente superiore. Te ne accorgi da co*me cammina, da come guarda. Quando Telemaco, il figlio di Ulisse, incontra Elena per cui era avvenuta la guerra di Troia coi suoi massacri e i suoi dolori, la trova divinamente serena.
C'e un fascino della ricchezza, del po*tere e della fama. Le donne sono attrat*te dall'uomo che emerge, che eccelle, che vince, che tutti ammirano, temono o amano. Come i campioni sportivi, i cantanti famosi, i divi del cinema e del*la televisione, i miliardari, i potenti. Ed essi ne sono consapevoli e il loro viso, la loro gestualità esprimono l'interna sicurezza.
Il potere è parte integrante del loro fascino, lo nutre. L'attore che non è più famoso, il politico che ha perso il pote*re, perdono il loro fascino. Anche fisica*mente. Non hanno più lo sguardo, il ge*sto, la postura di un tempo.
C'è un fascino del passato. Desdemo*na si innamora di Otello quando lui le racconta la sua vita, le sue sofferenze, le sue battaglie, le sue vittorie. Nel film di Scorsese «L'età dell'innocenza», la contessa Olewska, interpretata da Mi*chelle Pfeiffer, ha fascino perché porta nella banalità americana il mistero del diverso, del peccaminoso, del proibito, il conturbante incantesimo degli amori e delle passioni europei.

C'e infine un fascino della visione. Al*cuni uomini, alcune donne in certi mo*menti interpretano le speranze, i sogni collettivi, danno loro voce, indicano una meta. E raccolgono attorno a sé, spesso in modo rapido, milioni di perso*ne a formare un movimento, un parti*to. Sono i capi carismatici. Alcuni di lo*ro, prima di essere al vertice del movi*mento, non avevano fascino. E’ solo nell'incontro con la folla che si sprigio*na il loro magnetismo che lega, stordi*sce e può portare ad ogni bene come ad ogni male.
 

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Ieri come ogni lunedì, sul corriere il buon Alberoni, il tipo di "Amore ed Innamoramento" ha detto la sua. Questa volta su un tema che mi sta molto a cuore: l'affascinanza. Chi è un "affascinante"?

Alberoni essenzialmente dice che è una qualità "passeggera" che dipende in larga misura da fattori "concreti" quali soldi, bellezza fisica, etc.

Secondo me l'affascinanza dipende solamente da quanta curiosità una persona riesce a creare sugli altri verso se stesso. Una donna affascinante è una donna che ti cattura e che ti crea una curiosità verso di lei... e questa curiosità rimane, è sottile, ma profonda.

Alberoni dice:
Chi ha fascino? Fascino viene da af*fascinare, originariamente «lega*re le fascine», quindi legare a sé. Il fa*scino è il potere di attrarre, di trattene*re, di condurre dove si vuole. E' stato avvicinato alla magia, all'incantesimo. Una persona ha fascino quando con l’aspetto, l’abbigliamento, i gesti, gli sguardi, le parole, attrae, si fa deside*rare, si fa amare, si fa seguire.
Ci sono diverse componenti del fasci*no. Nel caso della donna la prima è la bellezza, perché è rara, desiderata, met*te in moto emozioni, passioni. I deside*ri ardenti degli uomini, le invidie delle altre donne, i conflitti entrano a far parte del fascino. La bellissima lo sa e si sente superiore. Te ne accorgi da co*me cammina, da come guarda. Quando Telemaco, il figlio di Ulisse, incontra Elena per cui era avvenuta la guerra di Troia coi suoi massacri e i suoi dolori, la trova divinamente serena.
C'e un fascino della ricchezza, del po*tere e della fama. Le donne sono attrat*te dall'uomo che emerge, che eccelle, che vince, che tutti ammirano, temono o amano. Come i campioni sportivi, i cantanti famosi, i divi del cinema e del*la televisione, i miliardari, i potenti. Ed essi ne sono consapevoli e il loro viso, la loro gestualità esprimono l'interna sicurezza.
Il potere è parte integrante del loro fascino, lo nutre. L'attore che non è più famoso, il politico che ha perso il pote*re, perdono il loro fascino. Anche fisica*mente. Non hanno più lo sguardo, il ge*sto, la postura di un tempo.
C'è un fascino del passato. Desdemo*na si innamora di Otello quando lui le racconta la sua vita, le sue sofferenze, le sue battaglie, le sue vittorie. Nel film di Scorsese «L'età dell'innocenza», la contessa Olewska, interpretata da Mi*chelle Pfeiffer, ha fascino perché porta nella banalità americana il mistero del diverso, del peccaminoso, del proibito, il conturbante incantesimo degli amori e delle passioni europei.

C'e infine un fascino della visione. Al*cuni uomini, alcune donne in certi mo*menti interpretano le speranze, i sogni collettivi, danno loro voce, indicano una meta. E raccolgono attorno a sé, spesso in modo rapido, milioni di perso*ne a formare un movimento, un parti*to. Sono i capi carismatici. Alcuni di lo*ro, prima di essere al vertice del movi*mento, non avevano fascino. E’ solo nell'incontro con la folla che si sprigio*na il loro magnetismo che lega, stordi*sce e può portare ad ogni bene come ad ogni male.

Terrificante è questa qualità. Ha un potere tale di legare a sè, di attrarre, di condurre dove si vuole. Non necessariamente però, chi la possiede, è di animo buono. Mi è venuto da pensare, ad esempio, a quelle figure spregevoli che nel corso della Storia hanno suscitato fascino e ammirazione, prima fra tutte quella di Satana.
 
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