Hill, Susan - La Donna in Nero

ginny cullen

slyterin member
Il Giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato dal principale di recarsi in uno sperduto villaggio per presenziare ai funerali di un'anziana cliente e occuparsi della gestione dell'aridità.
La signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per Arthur, in procinto di sposarsi, è l'occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. Così, quando al suo arrivo s'imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Nè lo turba la presenza, al funerale, di una donna misteriosa e di antica bellezza di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficenza e rapidità, Kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo, perchè il terrore è una nebbia avvolgente come un sudario, il gemito del vento, il gracchiare di orridi uccelli, il pianto di un bambino, uno scalpitio lontano, un fruscio di vesti...una donna in nero.

Cercavo un libro che raccontasse una storia di fantasmi, visto che mi hanno sempre affascinata, e ho scelto questo. Dalla trama non mi sembrava un granchè ma dopo il primo capitolo, che è piuttosto lento, si viene catapultati nella vicenda del povero Kipps. Questo libro fa DAVVERO paura, ed è l'unico libro che fin'ora sia riuscito a farmela provare, ti tiene col fiato sospeso ad ogni minimo rumore che il protagonista sente, e il finale lascia a bocca aperta...consigliatissimo agli amanti del genere horror e non! voto 4/5
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
Mi è piaciuto moltissimo questo romanzo, il carattere gotico, lo stile di scrittura essenziale, un gioco speculare tra l'aspetto paesaggistico e lo stato emotivo del protagonista. Il dolore irrisolto e il potere duraturo della memoria mi sono rimasti impressi, l'inquietante (e nello stesso tempo affascinante per me) atmosfera della natura con nebbia, palude, estuario, evoca una paura sottile e un profondo senso di solitudine. La dimora isolata e decadente simboleggia l'abbandono vissuto. Il viaggio di Arthur è un viaggio interiore quindi per me questo romanzo è esattamente ciò che cerco in una lettura, una storia simbolica, c'è un doppio significato.
 
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