Per le donne incinte e non :
Ci vuole uno zabajone ben fatto, per prepararsi al cumulo di grane che un fagottino morbidoso porterà nella vostra vita
Allora, cominciamo dalle uova che devono essere il più possibile biologiche e a temperatura ambiente.
Poi ci va del vino spumeggiante e dolce, un moscato
Oppure solo dolce, un passito
dipende da dove vi trovate, io son contraria alla migrazione dei vini.
Poi lo zucchero : io faccio il mio zucchero a velo con lo zucchero normale (frullato) nel quale abita in pianta stabile una famiglia di baccelli di vaniglia che ho comperato ai caraibi (dopo quasi un anno, profumano ancora)
Preparate il solito marchingegno del bagnomaria : una pentola larga con dentro un tovagliolo e dell'acqua, nella quale metterete una pirofila.
Intanto che l'acqua prende temperatura - quindi da subito (ad acqua ancora fredda) e sul fuoco - mettete nella pirofila lo zucchero (due cucchiai per ogni tuorlo d'uovo) al quale aggiungerete i tuorli, lavorando di frusta fino ad ottenere una crema ben montata e spumosa.
Appena l'acqua comincia a sobbollire e quindi a far coagulare la crema d'uovo, cominciate ad aggiungere il vino nella misura di una tazza da caffè (piena) per ogni tuorlo.
Lentamente
lavorando di frusta
Quando la crema assume quel color oro vecchio tipico dello zabajone ben fatto, è pronto.
A questo punto si può:
a) mangiarlo caldo pucciandoci le lingue di gatto o le cialdine
b) lasciarlo raffreddare e mescolarlo alla panna per fare la crema chantilly
c) mescolarlo ancora caldo alla crema di cioccolato e servirlo con panna montata (l'armagheddon della linea)
d) farne una fonduta in cui pucciare fragole e pezzetti di pandoro avanzato.