XII CONCORSO LETTERARIO DI FORUMLIBRI - VOTAZIONE, COMMENTI E TOTOAUTORE

MaxCogre

Well-known member
Io ho letto tutto molto attentamente.
Purtroppo non so se farò in tempo
a dare il mio contributo con i voti
e i bonus.
Ci proverò.
Non sono degna di questo forum.😟
Sono troppo lenta.
Ma vi faccio veramente i complimenti
per l'ispirazione e la qualità delle vostre
idee .
Shos, devi votare! Daiiiii
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
A parte il fatto che se io devo prendere sul serio i vostri racconti mi piacerebbe che qualcuno si sforzasse a mozzare la coda (= decodificare) il mio, che un senso ce l'ha solo a sforzarsi un pochettino.. magari non parola per parola ma .. vabbè, il problema è che essere seriosi ed essere seri son due cose come le parallele ..
A parte il fatto che ognuno ha i suoi tempi, quando ce li ha, e che l'ansia da prestazione è uffevole e smosciostucca, e che nella vita godersi il viaggio vale più dell'arrivare, altrimenti saremmo tutti fotthirsuti..
A parte il fatto che non mi è mai piaciuto avere ruoli maschere & parrucche sempre uguali, altrimenti tutto questo diventa un rito in cui ognuno fa la sua parte come da abitudine e..:sleep:
E inoltre... per me, e sottolineo per me, commentare è come l'orgasmo, deve esserci un picco di desiderio e/o piacere, 🤪un'apertura all'Altro e un momento di ricettività autentico, altrimenti è solo salotto (cosa uffevole e smosciostucca c.s.)
Ciò detto, vado a orgasmare il primo racconto, e non è detto che me li faccia tutti (non vorrei esaurirmi:eek:)
A dopo.. forse:)
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Stamattina son dovuta andare in città per lavoro. Pioveva leggermente ed io percorrevo una monotona e rilassante strada provinciale. Normalmente guido in strade secondarie anche se ci metto di più perché così le mie arterie sono felici e quindi son felice anch'io. E poi la pioggia, il mondo grigiovattato e scintillante.. era il momento ideale per lasciar fluire ciò che voleva fluire.

Pensavo al racconto "Dall'altra Parte", chiedendomi cosa avesse voluto dire il S.I. (soggetto ignoto, come nei polizieschi viene chiamato il colpevole del misfatto).
Inutile dire che il racconto è ben pensato e ben scritto; un'emozione come quella che mi ha suscitato non si ottiene senza abilità. Ma, mi sono chiesta, cos'è che mi ronza e mi straronza fra l'aracnoide e la dura madre? Di che cosa stiamo parlando?
Uhm.
Fanciulla abusata, traumatizzata, disperata. Che non chiede aiuto, forse lo cerca ma poi finisce nelle grinfie del torturatore..
Il Salvatore, uno che percepisce i pensieri degli altri. Vorrebbe salvarla ma è inefficace, poi strabuzza e crolla a terra.
Chi mi ricorda? E se lei si chiamasse Nastàs'ja Filìppovna e la sua non fosse solo disperazione ma una tragica autodistruttività che la porta sempre nelle grinfie del persecutore fino alla fine prevedibile?
E se lui si chiamasse Lev Nikolàevič Myškin, colui che nel suo candore intuisce e riconosce i sentimenti degli altri e che vorrebbe salvarla ma non ci riesce perché non ha abbastanza forza?
Entrambi (lo psicologo e il principe) crollano e finiscono patologicamente dissolti in una dimensione "altra".
Ed entrambe le figure femminili sono pervase da un'aura di ineluttabilità che le fa sembrare predestinate alla tragica fine. (Io quel piede di Nastàs'ja Filìppovna che spunta da sotto al lenzuolo non lo dimenticherò mai).
Chiariamo, non sto dicendo che il racconto ricalca l'altro a cui alludo. Piuttosto ne richiama la vicenda evocando situazioni solo lontanamente paragonabili. Ma a me sembra che il pathos delle due storie sia simile, pur dando al Dosto quel che è di Dosto e ad Ayu quel che è di Ayu.
Sarà lei il Soggetto Ignoto che ha scritto il racconto? Forse, data la sua ben nota predilezione letteraria. Ma anche se così non fosse, così l'ho pensata..
e così - non c'è scampo - ve l'ho raccontata.😙
 
Ultima modifica:

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
LE ALTRE VITE---> Dory

Pregi: idea originale, scritto bene, scorrevole, discreta caratterizzazione psicologica del protagonista, vena sentimentale che per fortuna non sfocia mai nello stucchevole, verosimiglianza nei dialoghi, costruzione e svolgimento della trama molto buoni. Non credo di aver trovato refusi, brava. Attenta però che si dice “aL lavoro”, l’espressione senza articolo è da linguaggio parlato.

Criticità: mi manca un po’ di pathos e non mi ha fatto venire i brividi che sono venuti ad altri. Stesso discorso che ho fatto per Prurito, mi manca qualcosa. Le reazioni del protagonista mi sono sembrate a volte un po’ soft (o forse sono io che sono troppo emotivo e se mi succedesse rimarrei più scioccobasito?). I personaggi secondari rimangono tutto sommato anonimi. Un po’ troppo lungo.

DALL’ALTRA PARTE---> Ondine

Pregi: bella idea, scritto abbastanza bene ma con qualche refuso di troppo, scorrevole e con una tensione crescente fino al bellissimo finale. Anche qui vena sentimentale che non mi ha mai fatto storcere il naso, anzi, sul finale lacrimuccia (spero anch’io di ritrovare mia mamma). Buona costruzione e svolgimento della trama, dialoghi verosimili e abbastanza naturali, così come i flussi di coscienza.

Criticità: serve una passata di editing (mi sbaglio o prima dici che si chiama Sophie Harris e poche righe dopo Sophie Ward?:unsure:). A mio parere, un pizzico di inverosimiglianza nell’aver accettato all’istante un tè dal primo che incontri per strada. Personalmente non mi piacciono i flussi di pensiero in tondo (vanno sempre in corsivo senza virgolette nei testi letterari) sulla stessa riga della narrazione onnisciente classica, nel senso che mi hanno a tratti destabilizzato.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Secondo round di commenti:

Lo strano caso delle cavallette suicide/Germano: sono sempre più convinta che sia suo, questo racconto lapidario e preciso nelle scelte lessicali, dalla trama originale e dalla scrittura impeccabile, al quale non si possono trovare difetti, se non anche stavolta una certa sensazione (soggettiva, eh) di eccessiva scientifica freddezza (non saprei spiegarla altrimenti), smorzata solo in parte dal gesto finale del leader che sente di aver fallito nel suo ruolo. Forse avrei svelato in modo diverso la soluzione del mistero, quasi si trattasse di un vero giallo (molto simpatico il riferimento alla dolce Miss Marple), appunto per intaccare un po' lo stile volutamente oggettivo, ma non so nemmeno io come si sarebbe potuto fare. Comunque che dire... alti livelli.

The Truman show/???: Alcuni ragionamenti fatti per Le cavallette potrebbero valere anche qui: bella idea, sviluppo stilisticamente più che corretto ma anche una certa sensazione di "distacco", sebbene il tema sia di grande impatto. Vi chiedo: questa frase "ma purtroppo anche del danno che le polveri sottili, quale è la telecamera di mia invenzione..." lascia intuire che la telecamera stessa sia assimilabile a una particella e quindi come tale foriera di malattie, giusto? Quindi il tema è quello dell'esperimento a fin di bene (cosa volete che sia una sola particella a scopo scientifico in mezzo a miliardi?) che si trasforma nel suo contrario, ma anche quello della "vendetta" che punisce la hybris, l'eccessiva superbia dello scienziato. I temi sono tutti interessanti e ben congegnati, ma trovo nel finale un'eccessiva forzatura, dovuta non solo alla "sfiga" (fatemelo dire) per cui il protagonista si trova a morire a causa della sua stessa invenzione, ma anche ad altri aspetti: una sola particella è in grado di provocare la morte di un uomo? e, soprattutto, come fa a sapere il nostro scienziato che si tratta proprio della sua particella, visto che scrive "con tutta evidenza si era infilata nei polmoni di un essere umano..."? Ecco, questo è il mio unico appunto. Data la lunghezza ridotta, non penso si tratti di Francesca.

1939/qweedy: Molto interessante il succedersi di due momenti narrativi: quello in cui due donne ci vengono presentate nel semplice ruolo di protagoniste di un racconto inventato e quello in cui scopriamo (e io non ho potuto fare a meno di esclamare fra me e me: ma dai!) che si tratta di due donne realmente esistite, le quali hanno condiviso per alcuni mesi un'avventura incredibile se pensiamo all'epoca. Mi è piaciuta molta la descrizione iniziale del "qui e ora" e poi quella delle motivazioni che le hanno spinte. L'unico appunto che faccio è sul quasi-finale: peccato che il momento del distacco sia raccontato in modo impersonale! Io avrei fatto in modo che questo momento coincidesse con quello iniziale e che le due donne si scambiassero qualche parola pensando a ciò che avevano vissuto fino a quel momento e alla prossima separazione; questo avrenne anche chiuso il cerchio dal punto di vista narrativo, per poi concludere con l'ultimo pezzo "fu l'ultima volta che si videro ecc." che secondo me è perfetto così
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
io ho capito che è morto per aver respirato le polvere sottili in generale, non perché quella in particolare gli ha fatto venire un tumore. Dovrei rileggerlo :unsure:
 

malafi

Well-known member
Di polveri sottili ne respiriamo milioni al giorno, pertanto credo che nemmeno lui sapesse se fosse legato a quella lì specifica. O forse potrebbe esserlo, ma non è detto. Magari è stato il fato/vendetta degli dei per aver voluto esplorare all'eccesso?
Boh, io l'ho capita cosi :unsure:
 

malafi

Well-known member
Lo strano caso delle cavallette suicide/Germano: sono sempre più convinta che sia suo, questo racconto lapidario e preciso nelle scelte lessicali, dalla trama originale e dalla scrittura impeccabile, al quale non si possono trovare difetti, se non anche stavolta una certa sensazione (soggettiva, eh) di eccessiva scientifica freddezza (non saprei spiegarla altrimenti), smorzata solo in parte dal gesto finale del leader che sente di aver fallito nel suo ruolo. Forse avrei svelato in modo diverso la soluzione del mistero, quasi si trattasse di un vero giallo (molto simpatico il riferimento alla dolce Miss Marple), appunto per intaccare un po' lo stile volutamente oggettivo, ma non so nemmeno io come si sarebbe potuto fare. Comunque che dire... alti livelli.
Non potrebbe essere una scelta stilistica?
Io credo che lo stile lapidario freddo ed essenziale in un romanzo non si possa sopportare.
Invece nel racconto breve può essere una scelta stilistica, che a me non dispiace. E che lascia spazio a colpi di scena, interpretazioni... non so, io mi ci ritrovo
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Ho scelto gli universi narrativi che più si avvicinano al mio modo di essere (o di percepirmi, il che è lo stesso).
Quindi ho privilegiato: creatività, musica, poesia, fantasia, ironia, amore per la natura, allegria.
Attribuisco
3 punti a "The making of" di GogJoob (ci sono tutte, c'è anche qualche refuso ma a me non importa).
2 punti a "Tutorial" .............di Afrore di Gabibbo (niente musica ma tantissimo amore per la natura e una vagonata di ironia).
1 punto a "E' evidente".......di Back Mirror (molto poetico e divertente, peccato dover scegliere, avrei dato un ex aequo al secondo posto).
 
Ultima modifica:

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Di polveri sottili ne respiriamo milioni al giorno, pertanto credo che nemmeno lui sapesse se fosse legato a quella lì specifica. O forse potrebbe esserlo, ma non è detto. Magari è stato il fato/vendetta degli dei per aver voluto esplorare all'eccesso?
Boh, io l'ho capita cosi :unsure:
Sì ma nel racconto il protagonista sembra certo che la sua telecamera sia proprio finita dentro di lui, è questo che mi pare poco probabile.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
CLASSIFICA CLASSICA

• "Tutorial: come…” di Afrore di Gabibbo: 2 Germa 2 Qweedy 2 Path TOT 6
• "Il campione" di Australe: 3 Max
• "È evidente!" di Back Mirror: 1 Max 3 Marcovaldo 1 Path TOT 5
• "Dall'altra parte" di Caleidoscopio espressivo: 2 Max 1 malafi TOTO 3
• "Prime volte" di Cipolla Fritta: 3 Germa 1 Qweedy TOT 4
• "Viola non esce la sera" di Estella:
• "1939 Settembre a Kabul" di Gabriele:
• "Catastrofe…" di Giovannino il distratto: 1 Ondine 2 Marcovaldo 2 malafi TOT 5
• "The making of" di GogJoob: 3 Path
• "Manoscritto…" di IL SEGUGIO: 3 Ondine
• "Paura" di Lepisteblu: 2 Ondine 1 Germa TOT 3
• "Le altre vite" di Luca Gilioni: 3 Ayu 1 Marcovaldo 3 malafi TOT 7
• "Lo strano caso…" di Miss Marple: 3 Qweedy
• "The Truman Show" di Peter Weir:

Premi bonus

RACCONTO PIÙ ORIGINALE: 2 Manoscritto (Max+Germa) 1 Catastrofe (Pat)
RACCONTO SCRITTO MEGLIO: 1 Lo strano caso (Ondine) 2 È evidente (Max+Pat) 1 Prime volte (Germa)
BONUS A PIACERE MIO: 1 È evidente (Max) 2 Tutorial (Germa+Ondine) 1 Settembre Kabul (Marcovaldo) 1 Paura (Pat) 1 Il Campione (malafi)
MIGLIOR PERSONAGGIO: 2 Prime volte (Max+Germa) 1 Truman show (Marcovaldo) 1 E' evidente (Ondine) 1 Il Campione (Pat)
MIGLIOR INCIPIT: 2 Lo strano caso (Max+Pat) 2 Paura (Germa+Marcovaldo)
MIGLIOR FINALE: 1 Tutorial (Max) 2 Dall'altra parte (Germa+Pat)
MIGLIOR TRAMA/CONTENUTO: 2 Le altre vite (Max+Germa) 1 Il Campione (Pat)
 

MaxCogre

Well-known member
Di polveri sottili ne respiriamo milioni al giorno, pertanto credo che nemmeno lui sapesse se fosse legato a quella lì specifica. O forse potrebbe esserlo, ma non è detto. Magari è stato il fato/vendetta degli dei per aver voluto esplorare all'eccesso?
Boh, io l'ho capita cosi :unsure:
Ma forse il concetto è su una moltitudine di microcam, come i microbot di non so quale episodio dell'uomo ragno. Daltronde mi torna più col concetto di un orientamento casuale dell'obiettivo dovuto al moto turbolento della polvere/cam che viene poi riconciliato da un supercomputer in una visione che può essere orientata in qualsiasi direzione. Ovviamente questo tenendo conto della polarizzazione della cam/polvere e della disposizione rispetto al centro di massa della 'nuvola ottica'. Ovviamente avendo prima inventato un computer quantistico che è in grado di ragionare in logica multi-fuzz su una tale huge data load. Secondo me è stato Cold, solo non so se se le è sniffate prima o dopo la scrittura del racconto
 
Alto